Seppur migliorata negli ultimi anni, l’aria di New York continua ad essere così impura da causare gravi conseguenze sulla salute dei suoi abitanti, in particolare quella dei bambini. Lo hanno dimostrato due studi pubblicati il mese scorso su Lancet, una rivista peer-reviewed che tratta di scienze e salute.
I due articoli hanno analizzato le immagini satellitari di 13.000 città del mondo, raccolte negli ultimi due decenni, che mostrano la concentrazione di inquinamento.
Molte città hanno diminuito l’uso dei combustibili fossili proprio per migliorare la qualità dell’aria respirata dai cittadini, ma questo non è stato sufficiente a renderle sicure. Molti dei bambini che vivono nelle metropoli, ad esempio, sviluppano malattie respiratorie come l’asma, dovute proprio alle conseguenze dell’inquinamento atmosferico.
“Voglio sottolineare che questi sono casi di asma che potrebbero essere prevenuti,” ha detto Susan Anenberg, professoressa associata di salute ambientale e lavorativa alla George Washington University, e autrice di entrambi gli studi. “Sono quindi casi di asma in bambini che ne subiranno gli effetti per il resto della loro vita, che potrebbero essere prevenuti riducendo l’inquinamento atmosferico dovuto ai trasporti.”
I PM2.5 sono le particelle più piccole, formate principalmente da solfati, nitrati, fuliggine e ammoniaca. Per via della loro dimensione, che permette loro di penetrare nei polmoni e nel flusso sanguigno, sono anche le più pericolose: causano gran parte dei tumori, delle malattie cardiache e degli ictus.
L’area metropolitana di New York ha diminuito la propria concentrazione di PM2.5 del 40% negli ultimi 20 anni, grazie a una politica aggressiva volta alla riduzione delle emissioni. Nonostante ad oggi la città sia ben al di sotto della media nazionale, continua ad avere il doppio degli inquinanti atmosferici che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) rendono un ambiente sicuro. Nel mondo, 9 persone su 10 vivono in luoghi dove l’inquinamento dell’aria è più alto dei limiti consentiti dall’OMS.
“Non c’è una soglia sicura,” ha detto Illias Kavouras, insegnante di salute pubblica alla City University of New York. “Le politiche e le leggi dei governi hanno fatto scendere i livelli di inquinamento da PM2.5, che continuano però ad essere abbastanza alti da creare grandi danni, soprattutto nei più piccoli, che stanno ancora sviluppando i loro sistemi respiratori.”
Le persone che abitano nei pressi dei grandi aeroporti newyorkesi sono quelle più a rischio, in quanto subiscono sia le emissioni di pullman e camion, che quelli degli aeroplani stessi.
Anenberg ha spiegato che l’unica soluzione è quella di diminuire drasticamente le emissioni, aumentando i trasporti pubblici che usano fonti di energia pulite ed aumentato le aree accessibili a bici e pedoni. Oltre che a migliorare le condizioni dell’ambiente, e quindi diminuire le conseguenze negative sulla nostra salute, questo renderebbe le città luoghi più piacevoli nei quali abitare.