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Per gli incroci mortali Adams pensa a “Safe Intersections”. Ma per NYC ci vuol ben altro

Antonina Zatulovska, 15 anni, investita a Brooklyn: l'anno scorso 279 vittime a New York travolte da mezzi pubblici o privati, la peggior statistica dal 2013

Andrea ViscontibyAndrea Visconti
Time: 4 mins read

Visto che di questi tempi girare in metropolitana per New York è rischioso — si può finire travolti da un treno in corsa — il neo-eletto sindaco Eric Adams sposta l’attenzione sui passanti. Come dire: se la metropolitana non è sicura perché ci sono matti che vi spingono sui binari, andate a piedi. Ma si corrono rischi anche andando a piedi. Basta pensare a quanto è successo a Antonina Zatulovska, che è morta a Brooklyn dopo essere stata investita da uno scuolabus.

Non erano neppure le 8 del mattino quando gli agenti del NYPD avevano risposto a una chiamata d’emergenza all’incrocio di Avenue P con la Bedford Avenue, nel quartiere di Midwood. Si erano trovati davanti al corpo senza vita di una bellissima ragazzina di quindici anni con lunghi capelli biondi. Secondo alcuni testimoni oculari, stava attraversando la strada col verde quando era stata travolta da uno bus.

Poco dopo i poliziotti avevano identificato il conducente, il cinquantacinquenne Alexandr Patlakh, e lo avevano arrestato per non avere rispettato la segnaletica e per non avere prestato soccorso. È stata aperta un’inchiesta perché secondo il Department of Education gli autobus gialli non avrebbe dovuto essere in servizio quel giorno poiché era una festa nazionale — la commemorazione di Martin Luther King Jr. — e le scuole erano chiuse.

L’incidente in cui Antonina ha perso la vita è avvenuto dopo che il 2021 si era chiuso con un drammatico bilancio: nel corso di dodici mesi 279 persone erano morte a New York travolte da mezzi pubblici o privati. Si tratta della peggior statistica dal 2013 a oggi. Davanti a questi numeri e al più recente episodio, il sindaco Eric Adams non ha voluto perdere tempo.

“Siamo qui ad annunciare una grande iniziativa volta a rendere i nostri incroci più sicuri,” ha detto il sindaco nel corso di una conferenza stampa a Brooklyn, all’incrocio di Coney Island con Caton Avenue. Il Primo Cittadino si trovava specificamente a Windsor Terrace, un quartiere dove negli ultimi cinque anni si sono verificati 26 incidenti che hanno coinvolto passanti.

“Stiamo per introdurre misure con le quali rendere il traffico più calmo, allo stesso tempo riservando più spazio per i pedoni e migliorando la segnaletica”, ha detto Adams facendo riferimento a oltre 1000 incroci che hanno disperatamente bisogno di diventare più sicuri. Ma non sarà sufficiente la segnaletica per evitare che altri newyorkesi perdano la vita per colpa del traffico indisciplinato. “Raddoppieremo i nostri sforzi di far rispettare le regole del traffico e punire le infrazioni quando le auto non danno la precedenza ai pedoni che attraversano la strada”.

Il sindaco ha proseguito precisando che da questo momento in poi le regole del traffico dovranno venire rispettate. “Automobilisti e ciclisti agli incroci devono osservare lo stop e fermarsi del tutto quando un pedone sta attraversando oppure se si trova all’angolo dell’incrocio pronto ad attraversare”.

Facile, no? Incrocio pedonale, passante, auto, stop, e così abbiamo un incrocio sicuro. Peccato che a New York le cose siano un bel po’ più complicate. In strada vige da sempre la legge del Far West. Le auto fanno quello che vogliono, i ciclisti fanno quello che vogliono e i pedoni fanno quello che vogliono. Non è facile dunque pretendere dagli automobilisti che osservino le norme stradali se a loro volta devono fare i conti con ciclisti che guizzano anche contromano indifferenti ai semafori rossi o verdi. Per non parlare dei pedoni che da sempre attraversano la strada del tutto indifferenti al traffico.

Diciamo la verità: i newyorkesi a piedi sentono di avere il diritto di attraversare come e quando vogliono senza prestare alcuna attenzione né alle strisce pedonali né al coloro del semaforo. Quando ritengono in modo soggettivo che sia il momento giusto per attraversare si buttano in strada lasciando che siano auto e biciclette a evitarli. Mi piacerebbe dire che io sono diverso, sono più disciplinato, ma sarebbe una bugia. Me ne rendo conto quando sono a Milano e sono praticamente l’unica persona che attraversa col rosso mentre gli altri aspettano pazientemente.

Seguire le regole a New York può non bastare. (Foto/Terry Sanders)

A New York comunque sono mamme e anziani che continuano a sorprendermi. Chiudiamo un occhio se un ragazzetto trotta in mezzo alla strada con la luce rossa, ma una mamma con neonato in carrozzina o con bimbo al traino che a mala pena sta sulle sue gambe? E che dire degli anziani sorretti da deambulatore che iniziano ad attraversare la strada che il semaforo sta già passando dal giallo al rosso?

Non sto dicendo che Antonina Zatulovska fosse in colpa né che l’iniziativa del sindaco sia sbagliata. Dico solo che “Safe Intersections” non è altro che una variazione sul tema di “Vision Zero”, l’iniziativa di Bill De Blasio con cui il predecessore di Adams aveva cercato di eliminare i rischi per i passanti. Il risultato è davanti agli occhi di tutti, come ha citato poco fa: 279 persone — quasi una al giorno esclusi sabati e domeniche — morte in un anno a casa di incidenti con vetture pubbliche o private.

Mentre il sindaco ridisegna la segnaletica, ripensa gli incroci e rafforza la polizia stradale i newyorkesi continuano a essere a rischio. Si muore in metropolitana quando un senzatetto con malattie mentali spinge una sconosciuta sotto a un treno in corsa. Si muore agli incroci quando neppure i conducenti di scuola-bus rispettano le regole. Si muore in motocicletta con 43 persone che hanno perso la vita nel 2021. E si muore con sempre maggior frequenza in bicicletta: nel 2018 le vittime erano state 8; nel 2019 c’erano state 16 fatalità; nel 2020 si era arrivati a 28 incidenti mortali. Le statistiche relative al 2021 non sono ancora state rese note ma il trend è chiarissimo.

Durante una conferenza-stampa prossima ventura Adams annuncerà che ci vuole un’iniziativa per contenere la pericolosità di auricolari che eliminano completamente i rumori? Sono una meraviglia tecnologia che danno la sensazione che esista solamente la magia della musica tagliando fuori qualsiasi rumore esterno. Compresa la sirena di un’ambulanza, lo stridio di un’auto in frenata o la scampanellata di una persona in bicicletta. Avvolti in una bolla di silenzio, i newyorkesi attraversano la strada col rosso. E ci sorprende che molti ci lascino la pelle? Mi sorprende semmai che le statistiche non siano peggiori.

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Andrea Visconti

Andrea Visconti

Andrea Visconti New York Stories è anche il nome della mia pagina Facebook. É una rubrica in cui cerco di cogliere spunti di riflessione sulla quotidianità nella più importante metropoli al mondo, al di là del suo glamour. Per oltre vent’anni sono stato corrispondente da New York per i giornali locali del Gruppo Espresso/Repubblica. Ho collaborato a La Repubblica e al settimanale L’Espresso, lavorando anche nel settore multimediale con video per Repubblica TV e un podcast per Repubblica Sera. Sono stato per anni collaboratore di Radio Capital con uno spazio settimanale fisso su New York. Andrea Visconti New York Stories is the name of my Facebook Page. In my online column I try to develop topics that make us reflect on life in the most important metropolis in the world. For over twenty years, I was the New York based correspondent for the chain of regional newspapers of La Repubblica/L’Espresso. I contributed to La Repubblica and to the newsweekly L’Espresso, with a special interest in their multimedia platforms, such as Republica TV and Repubblica Sera. For several years I contributed to Radio Capital with a weekly radio spot from New York.

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