Durante le prime ore di giovedì è stata rimossa la grande statua in bronzo di Theodore Roosevelt, che per 80 anni ha dato il benvenuto a tutti i visitatori del Museo di Storia Naturale di New York.
La scultura, che raffigura l’ex presidente degli Stati Uniti a cavallo accompagnato da un uomo nativo americano da un lato e da uno d’origine africana sull’altro, dimostra, secondo le autorità museali, un senso di gerarchia razziale molto comune nell’epoca in cui è stata commissionata, il 1925.
“Vi è un uomo bianco molto robusto, Theodore Roosevelt, sul suo cavallo… E poi, leggermente più indietro, ci sono l’africano ed il nativo americano, che sembrano essere in un ruolo sottomesso”, ha dichiarato la professoressa di architettura ed African American studies della Columbia Mabel O. Wilson. “Lo scultore li ha rappresentati in modo dignitoso, ma rimane evidente la loro sottomissione”.
La decisione di rimuovere la figura di Roosevelt è stata anticipata mesi fa, nel Giugno del 2020, quando la morte di George Floyd aveva scaturito molte polemiche sul tema razziale. È stata la Commissione per il Design Pubblico della città a decidere, con un voto all’unisono, di consentirne la rimozione.
Sebbene l’American Natural History Museum continui ad essere un simbolo orgoglioso dell’eredità di Roosevelt, il cui padre ha aiutato a fondare il museo e che ha, in prima persona, aiutato a riempire le sue teche, gli storici riconoscono le idee problematiche dell’ex presidente. Oltre ad essere un naturalista e conservazionista, Teddy riteneva “la razza che parla inglese” superiore rispetto alle altre. Inoltre, i parchi nazionali da lui fondati occupavano, spesso, territori già abitati dalle comunità indigene del paese.
La statua, che supera i 3 mesi, verrà spostata grazie ad un investimento di due milioni di dollari e raggiungerà in Nord Dakota, dove si trova la biblioteca presidenziale di Roosevelt. In uno stato con una forte storia nativo-americana, il monumento verrà contestualizzato in modo da evidenziare l’eredità progressista, ma anche razzista della presidenza Roosevelt. “Il mondo non necessita di statue, relitti di un’altra era, che non riflettono i valori della persona che vogliono onorare, né quelli di equità e giustizia”, ha detto Theodore Roosevelt IV, pronipote del presidente. “È tempo di spostare la statua e fare un passo avanti. È giusto che venga rilocata in un luogo in cui potrà facilitare discussioni difficili, complesse ed inclusive”.
Già nel 2017, l’ex sindaco de Blasio aveva creato una commissione volta a creare linee guida sui fattori che rendono un monumento storico offensivo, o non inclusivo, al giorno d’oggi. A generare forti scontri, per esempio, è stato il simbolo italo-americano: la statua di Cristoforo Colombo, creata nel 1892 per il 400esimo anniversario dell’arrivo degli Europei sul suolo USA. Secondo gli studiosi anche questa scultura ignora le conseguenze dolorose dell’arrivo del navigatore, che hanno causato lo sterminio dei nativi del nord e sud America.