Un gesto volto a supportare la sua comunità natale quello di Cardi B, la rapper nativa del Bronx che ha deciso di finanziare i funerali delle 17 vittime dell’incendio del 9 gennaio. “Non riesco neanche ad immaginare il dolore che stanno affrontando le famiglie delle vittime, ma spero che li aiuterà il fatto di non doversi preoccupare dei costi della sepoltura”, ha dichiarato Cardi B. “Mando le mie preghiere e le condoglianze a chiunque sia stato colpito da quest’orribile tragedia”.
Il sindaco di New York, Eric Adams, ha annunciato la decisione dell’artista, che verrà portata a termine grazie al Mayor’s Fund, un’associazione non-profit con la quale Adams ha già raccolto 2.5 milioni di dollari per le famiglie coinvolte nell’incidente.
Le 17 vittime, che andavano dai 2 ai 50 anni d’età, includono genitori, figli, operatori sanitari, lavoratori dei fast food e studenti. Molti erano originari del Gambia, uno stato dell’Africa dell’ovest, ed i loro corpi verranno rimpatriati a spese di Cardi B.
Sono già stati effettuati i funerali, ai quali hanno partecipato centinaia di persone. Il primo funerale ha avuto luogo in una moschea Harlem, dove sono stati celebrati il dodicenne Seydou Toure e lasorellina di 5 anni, Haouwa Mohamadou. Le altre quindici vittime sono state ricordate durante una cerimonia avvenuta la scorsa domenica nell’Centro Culturale Islamico del Bronx.
L’edificio di 19 piani non fosse a norma e il fuoco dell’edificio è stato provocato dal malfunzionamento di una stufetta elettrica. Le porte dell’appartamento dove hanno avuto inizio le fiamme, infatti, non si sono richiuse come avrebbero dovuto quando gli affittuari lo hanno abbandonato, permettendo così all’incendio di propagarsi nell’intera palazzina.
Succede spesso in città che i proprietari di casa, in particolare quelle in un cui vivono le persone più vulnerabili, falliscono nella manutenzione delle proprietà: in questo caso, il malfunzionamento del riscaldamento generale ha costretto gli abitanti dell’appartamento ad utilizzare una stufetta poco sicura.
I proprietari dell’edificio, un gruppo di investitori della triade di gruppi d’investimento LIHC Investment Group, Belveron Partners e Camber Property Group, avevano ricevuto diverse multe da parte della città proprio per il fatto che le porte non si chiudessero automaticamente, l’ultima nel dicembre del 2021.