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January 12, 2022
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A New York la protesta degli studenti: pochi tamponi, troppi insegnanti malati

Il sindaco Adams ha insistito a riaprire, ma per i liceali non è sicuro. Il Dipartimento dell'Istruzione annuncia "ascoltaremo le voci degli studenti"

Emma PistarinobyEmma Pistarino
A New York la protesta degli studenti: pochi tamponi, troppi insegnanti malati

Un gruppo di studenti lascia la scuola Brooklyn Tech per protesta durante l'orario di lezione. (Foto/@Jill_Jorgensen)

Time: 3 mins read

Centinaia di studenti del liceo hanno inscenato una protesta nella giornata di ieri, contrariati dall’ostinazione del governo locale a riaprire le scuole nonostante l’altissimo tasso di contagi. Molti di loro hanno abbandonato gli istituti prima della fine delle lezioni, chiedendo agli amministratori scolastici di incrementare le misure protettive e di tornare ad offrire la didattica a distanza, come per gran parte dello scorso anno scolastico. 

“Ci sono studenti che, come me, hanno genitori immunocompromessi, o che lo sono in prima persona. Non posso neanche immaginare l’ansia che provano entrando ogni giorno in un edificio dove sentono di star mettendo a rischio la loro vita”, ha detto Sarah Ismile, una delle sedicenni che ha preso parte alla protesta dal Brooklyn Tech.

Hundreds of kids walked out of Brooklyn Tech today to protest the continuation of in person school during the Omicron wave and to call for a remote option pic.twitter.com/0HMVAFM2YC

— Jillian Jorgensen (@Jill_Jorgensen) January 11, 2022

Una delle più prestigiose di New York, Brooklyn Technological High School si specializza in scienze e tecnologie ed è tra i licei più grandi della città, con oltre 5900 studenti che arrivano da tutti e cinque i distretti. Proprio nella giornata di ieri, gli studenti hanno ricevuto un’email che segnalava 114 nuovi casi all’interno dell’istituto, contro gli 85 casi dello scorso venerdì.

Sono stati 400 ad abbandonare l’edificio. Non è solo la presenza prolungata nelle classi a preoccupare gli studenti, dove l’apprendimento è ridotto per via dei molti insegnanti positivi al COVID-19, ma anche l’uso ripetuto di diversi mezzi di trasporto per raggiungere l’istituto.

Uno studente in metropolitana a New York (Foto di Terry W. Sanders)

“Il primo giorno di scuola, il 3 gennaio, tutti i miei insegnanti tranne uno erano assenti. Abbiamo avuto tanti supplenti, e non abbiamo fatto quasi niente”, ha raccontato Samantha Farrow, una delle organizzatrici della protesta e studentessa della selettiva Stuyvesant High School di Manhattan. “Alcuni di noi hanno letto, altri si sono girati i pollici. Non abbiamo imparato nulla”.

Gli studenti optano per un passaggio temporaneo alla didattica a distanza, mantenendo un’opzione ibrida per chi non si può permettere di mangiare a casa. Vorrebbero, inoltre, che il Dipartimento dell’Istruzione incrementasse i test periodici, che ad oggi coprono solo il 10% dei non-vaccinati e la stessa percentuale di chi ha ottenuto una o più inoculazioni. 

“Non c’è niente di più importante che la salute e la sicurezza delle nostre comunità scolastiche”, ha risposto con una dichiarazione la portavoce del dipartimento, Katie O’Hanlon. “Abbiamo raddoppiato i test nelle scuole e distribuito 5 milioni di test rapidi per identificare rapidamente i casi, porre fine alle trasmissioni, e tenere le scuole aperte in sicurezza. Le voci degli studenti sono fondamentali e continueremo ad ascoltarle e a lavorare con gli individui che vengono influenzati maggiormente dalle nostre decisioni, gli studenti”.

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Emma Pistarino

Emma Pistarino

Emma Pistarino, torinese, si è laureata alla University of Northern Iowa in giornalismo, global studies e etica nel 2021.

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