Fred Bass è l’uomo che ha fondato nel 1927 e reso Strand Book Store la libreria più famosa di New York; ma ciò che la rende ancora più interessante è il test di letteratura a cui sono sottoposti gli aspiranti lavoratori. La libreria indipendente situata a 828 Broadway, nel quartiere East Village di Manhattan, è il luogo in cui tutti i commessi del settore desiderano lavorare. Se solo non fosse così difficile! Dopo l’iniziale colloquio conoscitivo, ogni aspirante viene sottoposto a un breve, ma insidioso quiz, tanto da diventare nel corso degli anni una leggenda. La libreria che nasce nel 1987 come luogo dove gli scrittori e appassionati di libri possono ritrovarsi, leggere e promuoversi (non a caso il nome trae ispirazione dall’omonima strada di Londra, celebre luogo di raduno di scrittori come Dickens e Mill) per garantire personale preparato e qualificato, richiede abilità specifiche ai suoi dipendenti.
Noti per essere stizzosi, ma anche intelligenti e cool – fra gli ex commessi del passato, Patti Smith e Luc Sante – il loro requisito imprescindibile è la vasta conoscenza letteraria, che viene testata, attraverso un test basato sull’abbinamento di titoli e autori. Di sole dieci righe, che ricoprono pochi centimetri del modulo fotocopiato della domanda di lavoro, il quiz viene aggiornato ogni tre anni per diversificare le assunzioni e nel 2016, il New York Times, in collaborazione con Strand, ne ha pubblicati cinque, per permettere ai pretendenti di capire quali sono le conoscenze letterarie necessarie per superarlo e per colmare eventuali lacune.
Jennifer Lobaugh ricorda di essersi agitata quando, si presentò alla Strand Bookstore per candidarsi a un lavoro. Non solo perché voleva fortemente un impiego, il suo primo a New York, nella mitica libreria, ma anche perché sapeva che, alla fine del colloquio, era previsto il quiz sui libri. Salì in ascensore al terzo piano, si sedette a un tavolo lungo ed esaminò le domande: una lista di titoli e autori. Abbinò immediatamente “Il secondo sesso” a Simone de Beauvoir. Ma poi ebbe dei dubbi. “Pensavo che non avrei avuto difficoltà”, dice Lobaugh, 27anni, laureata in scrittura creativa ed esperta di letteratura francese e russa, “Ma mi agitai”.
La posta in palio è alta. Una sessantina di persone alla settimana si candidano per un impiego da Strand Bookstore e di solito solo un paio vengono assunti. La retribuzione iniziale è di 10,50 dollari l’ora (per i contratti stipulati nell’anno 2016), dopo 60 giorni di servizio è garantita l’assistenza sanitaria e la tutela sindacale, oltre a incentivi non scritti come sconti e contatti con celebrità. I commessi che si muovono freneticamente nel piano principale di tremila metri quadrati non sono gli unici a dover affrontare il quiz. Lo fanno anche i membri della squadra Books by the Foot – la vendita a metro, con la quale i clienti pagano per l’acquisto delle collezioni un prezzo totale calcolato in base allo spazio occupato dai libri – che assembla le collane televisive e cinematografiche, come anche i dipendenti del punto vendita Strand in un negozio Club Monaco nel quartiere Flatiron e nei chioschi nella zona di Central Park e Times Square. Anche per lavorare al magazzino di Sunset Park, Brooklyn, bisogna superare il quiz.
Strand è il re indiscusso delle librerie indipendenti della città, un gigante in un campo sempre più ristretto. Movimenta 2,5 milioni di libri all’anno e conta circa 200 dipendenti con impareggiabili conoscenze letterarie. Il test è stato aggiunto da Fred Bass, come prova di selezione, negli anni 70: “era un modo rapido per scoprire chi avesse buone conoscenze dei libri”. Oggi è la nuova generazione della famiglia Bass a gestire l’attività e a mantenere viva la regola di inserire nella prova dei tranelli. Non è un’impresa facile, un giovane decenni fa non conosceva alcune delle risposte e per essere assunto “iniziò a correre per tutto il negozio in cerca di aiuto dai clienti e dagli impiegati”, alla fine venne assunto. Così come Katheryn McGaffigan, che ora lavora in un’azienda farmaceutica, e ha sostenuto il test diversi anni fa e racconta che nonostante abbia studiato inglese all’Harvard Extension, dovette mandare un messaggio a un amico che si era laureato in filosofia, perché “ignorava quattro titoli”.
Oggi, per evitare queste buffe trovate, agli aspiranti dipendenti è permesso utilizzare i loro smartphone, in casi di grande difficoltà, poiché l’onestà è ciò che più conta. “È diventato un interessante test della personalità”, ha dichiarato la signora Fox, la nuova addetta ai test. Questo non significa che abbia perso il suo valore, spesso “può fare la differenza per un’assunzione”. Ma quante risposte giuste deve compilare un candidato, e quale deve essere il punteggio minimo che si somma agli altri requisiti per essere assunti, rimane un segreto gelosamente custodito.