The Pierre Hotel
Ocean’s 8 sinossi: un gruppo di donne belle, intelligenti e affascinanti porta a segno una rapina al Metropolitan Museum, rubando splendidi gioielli nel corso dell’annuale Met Gala; glamour, intrighi, moda e un furto, un’ottima combinazione per un film che rispecchia l’essenza intima di New York. Mentre l’attrice Anne Hathaway si cambiava in una suite del Pierre Hotel per prepararsi a girare la scena della rapina al Met, non poteva immaginare che lo stesso Pierre avesse più di una storia da raccontare, un luogo in cui moda e glamour si con-fondono con intrighi e complotti.
La Posizione

Il Pierre Hotel si erge maestoso su Central Park, sulla 61ma Strada e 5th Avenue, con 714 camere distribuite su 42 piani, una grandiosa sala da ballo, una rotonda affrescata e un meraviglioso rooftop ricoperto in rame, come fosse una corona. Il rooftop è stato modellato ispirandosi alla Cappella Reale di Mansart a Versailles e ha ospitato feste grandiose e opulente fino a quando i ricchi residenti del Pierre, esauriti dal dover aspettare il loro turno per l’ascensore, lo chiusero per venderlo come un appartamento di 16 vani (per un valore stimato di $ 125 milioni).
Il Pierre è stato aperto da Charles Pierre Casalasco, un immigrato corso-francese di 25 anni che aveva studiato haute cuisine a Parigi, e aveva lavorato al famoso Hotel Anglais di Montecarlo per poi trasferirsi a New York, dove venne assunto al Ritz Carlton (l’Hotel originale sulla 46ma e Madison, che purtroppo venne demolito nel 1951). Pierre entrò in contatto con le famiglie dell’alta società del tempo, come i Vanderbilt, JP Morgan e gli Astor e, grazie al suo impegno e alla sua rete di conoscenze, formò una joint venture che gli permise nel 1930 di aprire il Pierre Hotel. Sfortunatamente, a causa della Grande Depressione, il nuovo hotel chiuse nel 1932 per bancarotta. L’hotel venne quindi acquisito dal magnate Paul Getty, il quale trasformò molte delle suite in residenze private per i super ricchi.

Il Cast
Il Pierre fu progettato come una struttura semplice e raffinata. Nonostante sia difficile poterlo definire “semplice”, lo si può indubbiamente considerare “raffinato” al punto che persino l’iconica Coco Chanel diede al Pierre il suo “imprimatur” durante il suo primo viaggio a New York nel 1931 e, da allora, il fascino del Pierre ha resistito nel tempo. Audrey Hepburn ha vissuto al Pierre durante le riprese di “Colazione da Tiffany,” mentre Karl Lagerfeld una volta asserì: “Ho scoperto New York dal Pierre”. Pierre Bergé di Yves Saint Laurent possedeva al Pierre un appartamento che vendette a Valentino, il quale a sua volta lo rivendette al designer Tomas Maier. Una volta assaporato il glamour del Pierre, non si riesce a starne lontani. Celebrità hollywoodiane del passato e del presente come Sofia Loren, Barbra Streisand, Dame Joan Collins, Julianne Moore, Lady Gaga, così come il famoso stilista di Valentino Pierpaolo Piccioli e numerosi altri continuano ancora oggi questa tradizione. L’elegante hotel Pierre con la sua splendida vista e un servizio stellare era, ed è tuttora, l’epicentro dell’élite internazionale e Newyorchese, con un seducente mix di clienti affascinanti e super ricchi, capi di stato, loschi finanzieri internazionali e celebrità di Hollywood.

Matri mia!
Come in ogni buon thriller, il potente banchiere e finanziere italiano Michele Sindona, possedeva un appartamento al Pierre dal quale gestiva le sue attività senza scrupoli, e coincidenza anche il presidente eletto Richard Nixon soggiornò al Pierre per un lungo periodo di tempo. Il New York Times e il Washington Post negli anni ’80 scrivevano spesso di Sindona e dei suoi intrighi internazionali, stile 007, intrighi che coinvolgevano la banca vaticana, la famiglia mafiosa dei Gambino a New York così come il capo della (illegale) loggia massonica P2, con il quale lo stesso Sindona pianificava un colpo di stato in Italia. Sindona, in difficoltà finanziarie, riuscì per giunta a mandare in bancarotta la Franklyn National Bank, un evento che si rivelò come il più grande fallimento bancario nella storia degli Stati Uniti e che causò l’intervento diretto dell’allora Ministro delle Finanze dello Stato di New York (nonché mio suocero) Harry W. Albright. Sindona venne arrestato dall’FBI e fu costretto a impegnare il suo appartamento al Pierre a titolo di cauzione. Venne poi arrestato ed estradato in Italia dove durante la detenzione venne avvelenato con il cianuro nel caffè.
Un diamante è per sempre

Nel frattempo, sotto la medesima corona di rame del Pierre Hotel, generazioni di romantiche “cenerentole” di buona famiglia cosi come di aspiranti spose “bellicose” con anelli di fidanzamento di diamanti -da sollevamento pesi- esclamano “yes to the dress” sposandosi poi nella magnifica sala da ballo. Circondati da affreschi bucolici, balaustre in marmo e spettacolari lampadari in vetro di Murano decorati con cascate di fiori freschi, questi matrimoni sontuosi ed elaborati finiscono per attirare ospiti famosi con amici facoltosi. Qualche anno fa prenotai al Pierre un mio cliente. La mattina dopo passai da li per salutarlo e mi confessò di avere trovato un fantastico anello di diamanti di Cartier a forma di cuore nella sua cassaforte e di averlo consegnato immediatamente alla sicurezza. Nessuno aveva mai reclamato l’anello durante il soggiorno e nemmeno subito dopo la partenza del mio cliente. Evidentemente una svampita “Cenerentola” non si era accorta di avere smarrito il suo anello di diamanti! Il legame tra gioielli, diamanti ed il Pierre convinse il famoso gioielliere Bulgari ad aprire nel 1972, il suo primo negozio all’interno dell’hotel dove vi rimase fino al 1989. Nel 1988 l’attore Richard Burton rivelò che l’unica parola italiana che la moglie Elizabeth Taylor conosceva era “Bulgari” (Elizabeth possedeva 10 anelli di fidanzamento di diamanti, uno dei quali stimato $ 8.5 Milioni). Per analogia si può supporre che l’unica parola in francese da lei conosciuta fosse “Pierre,” visto che proprio al Pierre anche la celebre star possedeva un appartamento.
La Bella e la Rapina
I diamanti non sono soltanto “Girl’s best friends,” il Pierre infatti si è dimostrato irresistibile anche per coloro che avevano una forte attrazione per gioielli e denari, a patto che… appartenessero ad altri. I ladri Samuel Nalo e Robert Comfort avevano infatti un debole per gli hotel di lusso, avendo precedentemente svaligiato il Carlyle, il St. Regis e lo Sherry Netherland. Dopo essersi alleati con il clan mafioso Italo-Americano dei Lucchese e la mafia albanese, nella notte del 2 gennaio 1972 alle ore 3.50, mentre la maggior parte degli ospiti dormiva per riprendersi dal Capodanno, Nalo e Comfort fecero un check-in al Pierre piuttosto insolito. Con la sicurezza dell’hotel tenuta sotto la minaccia delle armi, 19 membri del personale vennero ammanettati e distesi a faccia in giù sul pavimento. Quindi in due ore e mezza riuscirono a sottrarre valori per circa $ 27 milioni, selezionando attentamente le cassette di sicurezza in cui gli ospiti avevano riposto i loro gioielli dopo averli indossati per i festeggiamenti. Oltre a essere ben organizzati, erano decisamente ben educati, visto che si rivolgevano agli ostaggi chiamandoli “Signore” o “Signora” e senza mai alzare la voce. Al “check out” diedero persino una mancia di $20 a tutti i dipendenti che erano stati ammanettati. Noblesse oblige! Dopotutto, siamo al Pierre. Fu la rapina di maggior successo della storia. Sofia Loren, per fortuna, non era tra gli ospiti quel giorno; ma la stessa era già stata derubata di $ 1 milione nel vicino hotel Hampshire due anni prima.

Probabilmente non riceveremo mai un invito per l’esclusivo Met Gala insieme ad Anne Hathaway ma potremo sempre goderci un soggiorno al Pierre, dove tutte le stelle che brillano su Central Park discendono annualmente verso le loro suite e sfilano all’unisono verso il Met.
Il Pierre, sinossi: Un raffinato immigrato corso-francese, Pierre Casalasco, apre l’hotel Pierre nel 1930. Oggi, un altro raffinato immigrato corso-francese, François Luigi, porta avanti quell’eredità e gestisce l’hotel con uno staff incredibilmente dedicato. In questi 90 anni che li separano, il Pierre ha vissuto celebrità, moda, suspense, intrighi, glamour, famiglie mafiose, diamanti e una rapina in stile newyorchese.
La Critica.
Premio Oscar per il miglior film e la migliore recitazione.
Acclamato dalla critica. Al “check out” vorrai già ritornare.
È un must; 100% su rotten tomatoes.
Pierre Glamour: 13.
Questo è il Pierre e questa è New York. That’s all folks.