Il governatore Mario Cuomo ha annunciato la ripresa dei pasti al coperto a New York City entro la fine del mese, per la prima volta da marzo. I ristoranti nei cinque distretti possono riaprire i battenti ed accogliere i clienti nelle sale da pranzo dal 30 settembre, mantenendo precauzioni rigorose contro il coronavirus. La capacità sarà limitata al 25%, i tavoli devono essere posizionati a sei “piedi” di distanza ed i controlli delle temperature di tutti gli utenti saranno obbligatori.
Durante la conferenza stampa di mercoledì, Cuomo ha detto che non ci sarà alcun servizio “bar walk-up,” i clienti dovranno lasciare le informazioni per essere contattati ed i ristoranti devono essere chiusi entro mezzanotte. “Aprendo i ristoranti, capisco il vantaggio economico e comprendo la pressione economica che hanno subito”, ha detto Cuomo dei ristoranti di Manhattan in difficoltà che sono stati chiusi, relegati al cibo d’asporto o che servono i clienti all’aperto per mesi.
Il governatore, che ha affrontato critiche per l’esitazione a consentire ai ristoranti di far sedere i clienti all’interno, ha fissato una scadenza al 1° novembre per rivalutare il tasso di infezione del coronavirus. Se il numero rimanesse basso, la capacità di ristorazione interna potrebbe aumentare fino al 50%. Questo annuncio arriva dopo che gli imprenditori hanno intentato una causa collettiva da 2 miliardi di dollari, sostenendo che lo stato sta violando i diritti costituzionali di oltre 150,000 ristoratori di New York City. L’industria impiega circa 300,000 persone in città.
La deputata dello Stato di New York Nicole Malliotakis, che si è unita alla causa contro il governatore all’inizio di questa settimana, ha detto che lo stato dovrebbe agire più rapidamente per assistere i ristoranti. “Anche se siamo felici che la città e lo stato abbiano riconosciuto la situazione difficile del settore della ristorazione, non è abbastanza. Continueremo a procedere con la causa fino a quando a New York City non sarà concessa la capacità del 50% come ogni altro comune dello stato di New York”.

In confronto, lo stato del New Jersey ha iniziato a consentire ai ristoranti di accogliere i clienti la scorsa settimana con un limite simile del 25% sulla capacità, mentre i ristoranti del nord e di Long Island sono operativi al 50% da giugno. Il governatore ha ripetutamente inveito contro il municipio nelle ultime settimane, accusando il sindaco Bill de Blasio ed il NYPD di non aver fatto abbastanza per applicare le misure volte ad arginare la diffusione del coronavirus. Mercoledì, Cuomo ha affermato che la città contribuirà con 400 persone ad una task force già esistente guidata dalla State Liquor Authority e dalla polizia di stato per garantire il rispetto dei nuovi ordini. De Blasio ha già detto che la città sta valutando di estendere il suo programma di pasti all’aperto, iniziato a giugno e che ha permesso ai ristoranti di allestire tavoli su strade, marciapiedi e parcheggi. Cuomo, nel frattempo, ha detto che oltre alla task force statale ed ai funzionari della città, l’applicazione della legge dipenderà in parte dai commensali che possono segnalare la non conformità in modo anonimo attraverso una hotline.
Cuomo, che ha affermato che la sua più grande paura è una mancanza di conformità che potrebbe portare ad un aumento dei casi, ha aggiunto che i ristoranti rischiano di perdere la licenza di operare se sorpresi a violare le restrizioni statali. “Non è un problema con cui vuoi scherzare. Non vale la pena rischiare. Se perdi la licenza, sono mesi di cessazione dell’attività supponendo che tu possa riavere la licenza” ha detto Cuomo.
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