President: Giampaolo Pioli   |   Editor in Chief: Stefano Vaccara

  • Login
VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily Newspaper in the US

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lingua Italiana
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lingua Italiana
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
New York
May 6, 2020
in
New York
May 6, 2020
0

La New York al tempo del coronavirus e il ritorno al futuro anni Settanta

Cosa succederà alla città che non dorme mai dopo lo shock della pandemia? Basta ricordare come la classe media l'abbandonò mezzo secolo fa

Vincenzo PascalebyVincenzo Pascale
Cheat Death NYC: Grandiosity and Paradoxes at the Time of Coronavirus

No hotdogs for sale in front of the Metropolitan Museum. Ordinarily offering $1 water and a warm snack, the iconic vendors of NYC's streets are also on hiatus. Captured on March 27th. (Photo by Chiara Trincia)

Time: 3 mins read
The Statue of Liberty at the time of coronavirus (Illustration by Antonella Martino)

Domenica 15 marzo del corrente anno, dunque il giorno precedente la chiusura degli esercizi commerciali di New York, decretata dal governatore Cuomo per contrastare la diffusione del COVID 19, insieme a mia moglie ho fatto un lungo giro in macchina attraverso Manhattan, quasi da un capo all’altro dell’isola. Città semideserta. La Fifth Avenue sembrava uno spettro di città. Il Rockefeller Center vuoto. Mia moglie, la cui famiglia è da cinque generazioni residente a Manhattan, dal finestrino della nostra vettura guardava la città con grande malinconia. Improvvisamente mi disse: “Sai Manhattan, quest’oggi, mi ricorda le domeniche degli anni settanta del secolo scorso. C’era una violenza diffusa. La città era molto pericolosa. La gente aveva paura ed in tanti andarono via senza più rientrare. La città perse una consistente fetta di classe media”.

Saks on 5th Avenue al tempo del coronavirus (Foto di Grace Russo Bullaro)

Terminato il nostro giro esplorativo di Manhattan, rientriamo nella nostra abitazione e dal lunedì successivo ci preparammo allo Stay home. Lavoro da casa, acquisti on line, uscite centellinate ed in orari di non affollamento urbano. Insomma, giusto per prendere un po’ di aria. Intanto, dopo i primi giorni i contagiati in città aumentano. Tra il sindaco Bill De Blasio ed il governatore Andrew Cuomo non c’è sintonia sulla chiusura delle scuole e sulle misure da prendere per contenere l’estensione del contagio che già viaggia su cifre molto alte. Le immagini della città trasmesse da New York 1 e dalle altre reti televisive mostrano una città semivuota. Strade deserte, metropolitana vuota. Vi trovano posto solo i senzatetto. Si prova a fare la spesa in qualche supermercato ma si nota subito la tensione tra la gente. In tanti senza mascherina, non mantengono la distanza di sicurezza.  Le informazioni sulla diffusione del contagio sono ancora poco chiare. Meglio restare in casa. Telefono a diversi amici. Solo pochi sono rimasti a Manhattan. Chi ha potuto si è trasferito Up State New York, agli Hamptons, in New Jersey. Quella classe media già persa negli anni settanta.  Il retail affossato dagli acquisti on line. Tanti ristoranti chiusi, altri ristoranti operano con il delivery. Ma è poca cosa, come ci conferma un ristoratore :

New York, March 2020: by Flavio Bragaloni

“Il settore è in ginocchio. In tanti non riapriranno. Se non intervengono lo Stato di New York ed il governo Federale con una emissione di liquidità e sostegno legislativo al settore”, ci dice Gianfranco Sorrentino tra i più noti ristoratori italiani di Manhattan. Intanto  le attività recreative, cinema e teatri prolungano la loro chiusura sino a metà  giugno. Il NYRR (la società sportiva che organizza la mitica maratona di New York- quest’anno corre il 50mo anniversario della maratona più celebre del mondo) sospende tutte le gare podistiche sino alla fine di giugno. Insomma la città rivive un altro momento buio della sua lunga  e travagliata storia economica e sociale. Quando si ripartirà? Come si ripartirà? Quando tempo occorrerà per la totale ripresa economica e quali settori commerciali emergeranno dal post COVID 19. Domande di difficili risposte.

John LoCicero

Occorre memoria storica, conoscenza del tessuto economico e sociale della città. Conoscenza dei key players di NYC. Pochi come John LoCicero, da molti considerato guru della vita politica newyorkese hanno il polso e la conoscenza sociale, economica e politica di New York.  Political advisor del mitico sindaco Ed Koch (il sindaco della rinascita di New York). In prima fila in numerose campagne elettorali a partire da quella di Bob Kennedy a quella di Bill Clinton. Gli chiediamo della gravità della crisi economica di New York:

“Nessuno aveva mai vissuto una esperienza del genere. La  paura del ritorno del virus della COVID 19 e la paura di altre pandemie spingeranno tanti newyorkesi -soprattutto la classe media – a trascorrere meno tempo in città. La paura del contagio per un certo periodo si farà sentire”. 

Ma su quali settori New York deve puntare per una sua ripresa economica e quanto tempo occorrerà?

“Sui tempi di ripresa economica ci vorranno tra gli otto ed i dieci anni (questo alla luce della mia memoria per come trovammo la città quando con il Sindaco Koch ci insediammo a City Hall). Sui settori? Credo che la economia della città debba concentrarsi su tre di loro: l’industria medica (di fatto già New York vanta tra i migliori ospedali della Nazione), l’Industria IT già solida e l’industria culturale: musei, studi cinematografi, teatri. Intanto pensiamo a contenere il numero di decessi. Per la ripresa ci vorrà tempo e coraggio”.

Share on FacebookShare on Twitter
Vincenzo Pascale

Vincenzo Pascale

DELLO STESSO AUTORE

La Cortina-Dobbiaco: un’esperienza che vale un viaggio in Italia

La Cortina-Dobbiaco: un’esperienza che vale un viaggio in Italia

byVincenzo Pascale
Odessa, la città ucraina dove nacque la canzone napoletana “‘O Sole Mio”

Odessa, la città ucraina dove nacque la canzone napoletana “‘O Sole Mio”

byVincenzo Pascale

A PROPOSITO DI...

Tags: Coronavirus a New YorkNew YorkNew York anni '70
Previous Post

Ditch the “American” Itinerary and Travel Loosely to Discover the Soul of a Place

Next Post

Pedofilia: quando la giornata delle vittime passa “in sordina”

Discussion about this post

DELLO STESSO AUTORE

Da Harvard a Paestum-Velia: la vision di Tiziana D’Angelo per il parco archeologico

Da Harvard a Paestum-Velia: la vision di Tiziana D’Angelo per il parco archeologico

byVincenzo Pascale
Elon Musk ne è un esempio: la sindrome di Asperger può essere un’opportunità

Elon Musk ne è un esempio: la sindrome di Asperger può essere un’opportunità

byVincenzo Pascale

Latest News

Gb: Johnson resiste e dice no alle dimissioni

Per i media inglesi Boris Johnson si dimetterà oggi

byLa Voce di New York
I mosaici del Friuli in mostra all’Istituto italiano di cultura a New York

I mosaici del Friuli in mostra all’Istituto italiano di cultura a New York

byMichele Valle Perini

New York

I mosaici del Friuli in mostra all’Istituto italiano di cultura a New York

I mosaici del Friuli in mostra all’Istituto italiano di cultura a New York

byMichele Valle Perini
Commissione 6 gennaio, venerdì tocca all’avvocato di Trump Pat Cipollone

Commissione 6 gennaio, venerdì tocca all’avvocato di Trump Pat Cipollone

byMarco Giustiniani

Italiany

Brittney Griner scrive a Joe Biden: “Per favore, riportami a casa”

Brittney Griner scrive a Joe Biden: “Per favore, riportami a casa”

byLa Voce di New York
Robert Sorrentino vola da New York a Napoli e scopre di essere un principe

Robert Sorrentino vola da New York a Napoli e scopre di essere un principe

byLa Voce di New York
Next Post
Coronavirus, ancora più paura: con i figli a casa, crescono i casi di pedofilia on line

Pedofilia: quando la giornata delle vittime passa “in sordina”

La Voce di New York

President: Giampaolo Pioli   |   Editor in Chief: Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Expat
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 - 2022
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017

No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • English

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In