Nella calda giornata di lunedì, la Fifth Avenue è stata inondata da migliaia di persone accorse a celebrare l’orgoglio italiano nella 75esima parata del Columbus Day. Sebbene da tempo la ricorrenza sia oggetto di polemiche per il ruolo di Cristoforo Colombo nello sterminio dei nativi e sebbene in segno di protesta tanti abbiano deciso di dedicare la giornata ai popoli indigeni, anche quest’anno la comunità italoamericana non è mancata all’appuntamento.
La Voce di New York ha seguito la sfilata dal Grand Stand, dove i molti presenti hanno applaudito al passaggio della polizia, del Grand Marshal Massimo Ferragamo e degli Honorees Giovanni Colavita, Cosimo, Gerardo e Giuseppe Bruno e la vincitrice del Premio Umanitario Rosanna Scotto. Un trattamento simile non è stato riservato né ad Andrew Cuomo né a Bill de Blasio: spesso in contrasto sulla gestione della città, accomunati dalle radici – e dal vanto di essere – italiani, il governatore dello Stato di New York e il sindaco sono stati accolti dai ‘buuu’ e dai fischi della folla.

Tra i due si sono di recente riaccese le ostilità: stavolta il motivo della discordia è una statua, quella che la commissione “She Built NYC”, presieduta da Chirlane McCray, moglie di de Blasio, non ha voluto scolpire per Madre Cabrini. Nonostante le preferenze espresse da un sondaggio, la scelta della First Lady è ricaduta su altre cinque donne, su oltre centocinquanta candidature. La rabbia della comunità italiana è stata momentaneamente placata dalla dichiarazione provvidenziale di Cuomo, che ha promesso l’intervento e i finanziamenti statali per realizzare l’opera.
Da una statua all’altra, intanto, a Rhode Island e in California i monumenti dedicati a Cristoforo Colombo sono stati imbrattati con vernice rossa e striscioni contro l’omaggio al genocidio. Secondo NBC News, Stati come New Mexico, Vermont e Maine e oltre cento città e campus universitari hanno già provveduto a sostituire il Columbus Day con la Giornata dei Popoli Indigeni.
Gli italoamericani, almeno quelli che erano lì a festeggiare Cristoforo Colombo, sembrano ancora una volta sconnessi con il resto della Grande Mela e con le sue tendenze progressiste, come a dire: in fondo non è colpa nostra, veniamo pur sempre dallo Stivale. Basti pensare che nel 2016 Staten Island è stato l’unico borough di New York a votare per Donald Trump con quasi il 57% dei voti, soprattutto grazie ai residenti di discendenza italiana.
Di polemiche non ne ha parlato il console generale Francesco Genuardi, che ha marciato poco prima dei bambini della Scuola d’Italia “Guglielmo Marconi”. “Stiamo tutti festeggiando quanto gli italoamericani abbiano contribuito e stiano contribuendo alla grandezza di questa città. Siamo molto fieri di essere italiani e io personalmente sono molto orgoglioso di tutti gli italiani che sono passati da New York e ci passeranno”, ha dichiarato il Console ai nostri microfoni.
Una mattinata di divertimento anche per il neopresidente della Fiorentina Rocco Commisso. La Viola ha partecipato in testa al corteo con un carro e Commisso ha espresso soddisfazione per le tre vittorie e i due pareggi ottenuti nelle ultime cinque gare: “Continuiamo a fare bene con risultati che forse non arriveranno, ma noi fino ad oggi siamo contenti. Se avessimo avuto un po’ di fortuna con il Napoli o con la Juventus avremmo potuto essere pure più alti in classifica, per ora però va bene così”. La partita che è piaciuta di più? “Con la Juventus siamo stati gli unici a pareggiare e con il Milan quando abbiamo conquistato San Siro”. Un commento finale sulla Columbus Day Parade: “La parata è bellissima ed è tutto fiorentino oggi: Massimo Ferragamo onorato come Grand Marshal e il carro della Fiorentina finora è stato il migliore”.