In vista delle celebrazioni per Stonewall – la rivolta contro un raid della polizia nel Giugno del 1969 da parte di alcuni membri della comunità gay di New York – il circolo statunitense del PD ha organizzato un evento per parlare dei diritti LGBTQ nel mondo odierno. Per farlo, ha invitato Alessandro Zan, il parlamentare responsabile per la legge sulle unioni civili varata nel Maggio del 2016 dal governo Renzi. L’evento ha attirato non solo l’attenzione di Italiani residenti a New York simpatizzanti del PD, ma anche foreigners che sentono il bisogno di lottare per rendere il mondo più accogliente verso la communita LGBTQ. L’evento ha dunque svolto la doppia funzione di aumentare la consapevolezza nelle communita Italiane all’estero su questi diritti fondamentali e allo stesso tempo divulgare il verbo dell’accettazione verso le comunità gay anche tra gli Americani che non hanno niente a che vedere con l’Italia.
Nel corso dell’evento, Zan ha raccontato come la legge sui diritti civili è maturata in Italia, sottolineando le difficoltà nel far passare qualsiasi legge sui diritti civili con il governo attuale. La domanda sorge spontanea: com’è possibile che il Movimento 5 Stelle, alle origini cosi attento e premuroso nei confronti dei diritti civili, si sia tutto d’un tratto trasformato in una costola della destra di Salvini? Zan ci tiene subito a precisare, specificando che in realtà, l’elettorato dei 5 Stelle non è completamente di sinistra come ci vogliono far credere, anzi, ci sono forti componenti di destra. Perciò, questo disinteressamento sui diritti civili da parte dei 5 Stelle è abbastanza comprensibile. Quello che non è comprensibile, dal mio punto di vista, è l’ostinazione del Partito Democratico nel voler intraprendere questa battaglia sui diritti civili per le comunità LGBTQ da soli. È ormai palese che il PD non abbia i numeri per governare, – lo hanno dimostrato le ultime elezione europee – quindi, se i diritti civili per le comunità LGBTQ sono cosi urgenti come dice Zan, il PD – anche all’opposizione – dovrebbe provare a formare alleanze al di fuori del partito. Ricordiamoci che la Lega, in Parlamento, ha ancora solo il 17%. Non è impossibile come pensano in molti.

Sono dunque rimasto molto sorpreso dall’atteggiamento critico di Zan nei confronti dei 5 Stelle. Il parlamentare ha addirittura dichiarato – alzando qualche sopracciglio tra il pubblico italiano – che il Movimento è un partito sull’orlo dell’incostituzionalità. Zan si è poi spiegato meglio, evidenziando il fatto che i 5 Stelle non permettono la pluralità di opinioni dentro il loro partito, nel senso che se sei contrario a qualcosa vieni cacciato fuori; guardare il caso Nugnes di questi giorni. Ciò però non significa che non si può provare a fare braccetto con alcuni dei 5 Stelle più sensibili alle questioni sociali delle comunità LGBTQ per spingere in avanti almeno alcune proposte. Il grande obbiettivo di Zan è quello di una legge sui matrimoni gay. Un’obbiettivo molto ambizioso per un paese in cui risiede, fino a prova contraria, il Vaticano. Ma Zan scaccia subito qualsiasi idea che metta il Vaticano come ostacolo al matrimonio gay, infatti, secondo l’onorevole, la questione di essere “il paese con il Papa” è solo una scusa, visto che la maggior parte degli Italiani non si preoccupa più di quello che dice il Vaticano, dato che viviamo in un mondo secolarizzato. Dunque, secondo Zan, se c’è una spinta abbastanza forte da parte del popolo Italiano, si può scavalcare qualsiasi pregiudizio del Vaticano sui matrimonio gay.
Rimane il fatto che con il 19% in Parlamento, il PD non va da nessuna parte. Quindi, a meno che di elezioni anticipate che portino il PD a una percentuale abbastanza alta per governare, – ne dubito fortemente – è necessaria un’alleanza con un’altro gruppo parlamentare per far si che queste tematiche vengano portate avanti, a meno che non si voglia star con le mani in mano a far niente, aspettando che la luna di miele fra 5 Stelle e Lega finisca. Ad un certo punto Zan è apparso quasi possibilista ad un alleanza con le compagini più moderate di Forza Italia. Il piddino ha citato la Carfagna – attualmente al lavoro per portare il partito al Congresso e poi eventualmente a candidarsi per le primarie – e la Prestigiacomo, come sensibili individui sul tema dei diritti civili e su quello dei matrimoni gay. Per quanto riguarda i 5 Stelle, Zan ha solo speso parole al miele per il sottosegretario alla Presidenza del consiglio Vincenzo Spadafora, ma per il resto niente da fare…sono tutti diventati Salviniani apparentemente.
Infine, quando gli viene chiesta la domanda molto pragmatica su come fare a coinvolgere più italiani sul tema dei diritti delle comunità LGBTQ, Zan accenna all’importanza di una nuova strategia sui social network, cosi da poter raggiungere più persone, specialmente i Millenials e le nuove generazioni che utilizzano sempre più spesso i social per informarsi e condividere idee. Zan ci tiene però a specificare che esiste una differenza tra usare i social come Salvini, quindi per diffondere fake news, o usarli per informare realmente la gente sui problemi delle minoranze nel paese. Secondo Zan, i social devono dunque diventare uno strumento per diffondere il verbo del PD e della verità, non per diventare distrazioni di massa sui veri problemi del paese.
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