Ritorna a New York con acclamato successo Dacia Maraini, venuta a presentare il suo ultimo romanzo Tre donne: una storia d’amore e disamore (Rizzoli, 2017) presso la Casa Zerilli Marimò NYU di New York, e co-autrice dello spettacolo “Three Eyes on Pinocchio”, insieme a Silvia Calamai e Paolo Tartamella, in scena presso il teatro della chiesa Our Lady of Pompei questa settimana.
Lunedi 5 marzo 2018, l’auditorium della Casa era pieno di studenti e donne venute a conoscere l’autrice, giornalista, poetessa, drammaturga e sceneggiatrice italiana cha ha fatto la storia della letteratura italiana. La Casa Marimò ha fatto da salotto alla piacevole conversazione della Maraini con Jane Tylus (che ha appena tradotto in inglese Chiara di Assisi) sul recente romanzo e altri suoi capolavori, quali L’amore rubato, Chiara di Assisi, Voci. Con tono molto divertito, e da grande narratrice, la Maraini ha spiegato come “l’autore/scrittore sia il dittatore che decide i ruoli…anche se i personaggi sono vivi e hanno una propria indipendenza e talvolta decidono per se'”.
Tra risate e argomenti un po’ più seri, quali ad esempio il ruolo della donna nella società mediterranea e del 19-20esimo secolo, quando la donna era rispettata in quanto madre e fulcro della famiglia ma ancora assoggettata al potere maschile, la Maraini si è lasciata trasportare raccontando anche dettagli della propria vita personale.
Figlia d’arte, la Maraini ricorda come sia cresciuta da sempre leggendo e scrivendo dalla tenera età di 10 anni. L’importanza di raccontare, scrivere poesie (cosa che raramente fa, perché è un linguaggio a sé stante e diverso dalla regolare scrittura narrativa), resta impressa nei suoi libri e nei suoi colti personaggi. “La tecnologia è debole perché é istantanea. Un libro rimane, per sempre”.