Nelle ultime 48 ore due diversi video hanno preso piede in internet. Il primo di questi riprende la polizia americana nell’atto di sparare a Alton Sterling, un giovane afroamericano residente a Baton Rouge (Louisiana) che è stato coinvolto in un violento scontro a mano armata mentre vendeva DVD illegali all’uscita di un negozio. Il secondo video, invece, mostra Philando Castile, afroamericano di St. Paul (Minnesota) mentre viene ucciso con 4 colpi di pistola da parte dei pubblici ufficiali davanti al figlio e alla fidanzata mentre i tre attendevano ad un semaforo.

Nonostante i fatti abbiano avuto luogo in città distanti, essi hanno presto raggiunto un livello di diffusione virale in tutto il Nord America. i tristi avvenimenti sono giunti fino al Palazzo delle Nazioni Unite dove Stephane Dujarric, portavoce del Segretario Generale, ha affermato: “Le immagini delle ultime ore sono sconvolgenti, speriamo che ognuno dei due casi verrà trattato con l’attenzione che merita in modo da scoprire cosa è realmente accaduto e definirne le ragioni”. Potete trovare l’intera dichiarazione qui a partire da minuto 28:11.
A New York City gli attivisti di tutti i quartieri hanno subito iniziato a far sentire la propria voce non solo, ovviamente, attraverso i social media ma anche tramite marce ed eventi pubblici. Ora più che mai infatti, grazie alla crescente importanza e influenza acquisite dai social media, i giovani hanno il potere di decidere per cosa vale la pena ribellarsi e lottare. Attraverso scuole e università gli studenti newyorkesi si stanno organizzando proprio in queste ore per attivare movimenti di protesta contro quanto accaduto. Vi segnaliamo, in particolare la marcia che si terrà stasera, giovedì 7 luglio, dalle 17 alle 19 a Union Square Park, NYC. L’evento è organizzato dall’associazione “Stop Mass Incarceration Network” ed è prevista un’affluenza di oltre 2mila persone, tutte accomunate dall’indignazione verso le mancanze della legge e dal desiderio di fermare la violenza razzista che troppe volte ha portato a morti innocenti (ricordiamo, tra gli altri, le morti di Eric Garner e Michael Brown).
In qualità di reporter per La Voce di New York saremo presenti all’evento e continueremo a seguire il caso.