Malcontento, proteste, disagio sociale. La ristrutturazione degli edifici scolastici, a Pantelleria, ha creato non pochi problemi: doppi turni, sistemazioni provvisorie, tutti gli edifici scolastici, comunali, con lavori in corso nello stesso periodo, cambi di orari e così via. Un forte disagio per i genitori e per i ragazzi che hanno visto stravolto il loro naturale e quotidiano vivere. Una storia senza fine: l’istruzione scolastica per il pantesco è stato sempre un viatico. Alunni, sballottati tra un edificio e l’altro, con la perdita di consolidate abitudini di studio e gioco che crea disagio ed un pessimo insegnamento ed apprendimento delle nozioni scolastiche.
La madre di tutti i mali, in questi ultimi vent’anni, è stata la scelta scellerata della Provincia Regionale di Trapani, di non costruire un edificio scolastico per le sezioni di istruzione secondaria di secondo grado (un lice), ma acquista un edificio destinato ad abitazioni civili. Scelta che, per le norme di quel periodo, siamo negli anni 90, vanno bene, ma che ben presto si rivelano una trappola da cui ancora oggi non si riesce ad uscire. Tutte le nuove norme su stabilità e sicurezza, prove di staticità, percorsi di evacuazione d’emergenza ed altro, sono andate a cozzare con l’impossibilità di adattarle alla struttura.
Sono passati tanti anni, in cui la mostruosa macchina politico-burocratica si è mossa con una lentezza vergognosa, inviso alle tante proteste, scioperi, preoccupazioni di docenti e famiglie ed occupazioni dell’edificio. Questo andazzo negli anni ha portato un continuo stravolgimento del percorso ed andamento scolastico. Solo ora, in questi mesi, speriamo bene, si intravede l’unica soluzione seria e coerente, la costruzione di una nuova struttura per l’istituto superiore .
Anche le scuole comunali, asili, scuole elementari e medie, da un ventennio sono stati oggetto di continui interventi di manutenzioni ordinari e straordinari. Va detto che la dislocazione degli edifici scolastici comunali sull’isola è abbastanza complessa; sino ad una decina di anni fa c’erano scuole per l’infanzia, asilo, a Khamma, Rekhale, Tracino, Buccuram e due a Pantelleria paese, scuole primarie, elementari, a Khamma, Rekhale, e Pantelleria centro, per l’istruzione secondaria di primo e secondo grado, due edifici a Pantelleria centro. Una gestione non facile, anche perché logisticamente dislocati in tutto il territorio.
Nel tempo, anche per un normale calo demografico, molti edifici sono stati chiusi. Una realtà certo non facile, il pantesco convive col malessere dell’impossibilità di un normale e costante andamento scolastico si può dire da sempre, questo perché la politica non ha mai voluto fare le scelte giuste. Nel 2014 per volontà del governo, alla luce ripetuti e gravi crolli di strutture scolastiche, ha varato un piano di interventi, con fondi destinati alla sicurezza degli edifici di tutta Italia.
A questi fondi ha attinto l’attuale amministrazione per potere fare degli interventi sugli edifici isolani ormai al limite di minima agibilità. Come già detto questi interventi hanno creato sconforto e rabbia, e per fare un po’ di chiarezza, e per dare una più dettagliata realtà della problematica, lavocedinewyork ha fatto qualche domanda al consigliere comunale della maggioranza, Luigi Fontanarossa.
La riorganizzazione, delle strutture scolastiche, comunali, ha creato tanto malcontento, si è parlato di ritardi, di cattiva organizzazione. Come stanno le cose?
“Ritengo che, senza voler sminuire le problematiche che le famiglie stanno attraversando, il malcontento sia dettato dal desiderio di ciascuno di noi di avere tutto e subito, cosa che poco concilia con la burocrazia, e la gestione pubblica. In raccordo con l’amministrazione, ed in particolare con il vicesindaco Angela Siragusa che ha la delega all’istruzione e all’edilizia scolastica, abbiamo lavorato per avere edifici scolastici sicuri ed efficienti, consapevoli che, per chi non crede in una programmazione a lungo termine, potranno sembrare discutibili, ma che per il bene comune, porteranno i frutti sperati. Ci sono stati dei ritardi, i locali in questione sono quelli relativi al primo piano della scuola, elementare, di Corso Umberto, inizialmente, avevamo comunicato alla scuola una disponibilità per il 5 ottobre, purtroppo, il ritardo è stato causato da un imprevisto di natura tecnica e non di certo organizzativa. In questi ultimi giorni, come molti ormai sapranno, tali lavori si sono conclusi, e saranno perciò consegnati alla Direzione didattica di Pantelleria, i locali del 1° piano, con entrata da via Dante, assieme all’androne e alla scala d’accesso”.

Luigi Fontanarossa
Quale decreto avete sfruttato per avere i fondi necessari? L’amministrazione e la Regione con quale quota contribuiscono?
“Gli ultimi decreti del Consiglio dei Ministri, per interventi straordinari di ristrutturazione e messa in sicurezza degli edifici scolastici, e fondi POR della Regione sempre destinati all’ edilizia scolastica. Gli interventi sulla scuola del capoluogo sono stati effettuati con due interventi: il primo con un finanziamento totale è di € 400.000,00, a carico dello Stato. Il secondo di 459.967,00 ripartito tra Regione, Stato e Comune. Mentre gli interventi sulla scuola Media e sulla scuola primaria di Khamma sono stati finanziati dal Ministero della Pubblica Istruzione”.
Quale era lo stato delle nostre strutture scolastiche e quali edifici sono stati coinvolti lavori di ristrutturazione?
“Purtroppo abbiamo edifici scolastici che necessitavano di interventi importanti di manutenzione. L’Amministrazione si è subito attivata con l’ufficio tecnico per tamponare le emergenze e per accedere a finanziamenti che permettessero di avere edifici scolastici sicuri ed efficienti. Da qui la scelta di responsabilità, che ha fatto sì che ci fosse la contemporaneità dei lavori, senza aspettare che imprevisti ci portassero a tempi più lunghi di disagio per tutti, e principalmente a costi di intervento che sarebbero state tutte a carico dei concittadini. Abbiamo effettuato interventi di manutenzione in tutti gli edifici scolatici e abbiamo presentato progetti sia per Khamma e la Scuola Media, sia per la scuola di Tracino”.
Che genere di interventi necessitavano gli edifici?
“I due interventi effettuati sul l’edificio di corso Umberto, come già detto, prevedevano la messa in sicurezza (sostituzione infissi interni ed esterni, sostituzione pavimentazione ), l’abbattimento delle barriere architettoniche (creazione rampa su via Dante) e la sistemazione dei prospetti e del cortile interno. Gli interventi nella scuola di Khamma e nella scuola media invece, oltre al consolidamento strutturale ed alla messa in sicurezza, mirano all’efficientemente energetico degli edifici”.
Qualche lavoro è stato fermato mentre altri vanno avanti in modo celere a cosa è dovuto questo?
“Solo a motivi di ordine tecnico; ci sono procedure che vanno rispettate e talvolta possono impiegare più tempo di quello previsto”.
Quali sono le difficoltà che avete trovato nel portare avanti il progetto?
“Nessuna in particolare. È ovvio che lavorare su più edifici contemporaneamente è stata una scelta obbligata e necessaria, che ha portato a disagi per tutti gli utenti della scuola e a un’organizzazione complessa anche per il servizio di scuolabus. Riteniamo, però, che si tratti di disagi sopportabili in considerazione dei risultati che a breve saranno sotto gli occhi di tutti”.
Tanti ancora i problemi per l’Istituto superiore, a fine anno termina la proroga per l’adeguamento di staticità concessa dai Vigili del Fuoco? A che punto è il progetto per la realizzazione del nuovo edificio scolastico per le superiori?
“Benché non sia strettamente di nostra competenza, l’assessore Siragusa ed il Sindaco hanno lavorato intensamente raccordandosi con la Provincia e il Preside, al fine di risolvere le diverse problematiche relative a questo Istituto. Per ciò che attiene alla famosa scadenza del 31 dicembre, ad oggi ci risulta che verrà prorogata. In questi giorni invece è stato decretato il finanziamento del primo stralcio del nuovo edificio che verrà realizzato in contrada Santa Chiara. Anche qui mi sia concesso ricordare il nostro impegno costante con incontri alla Provincia e all’Assessorato all’istruzione. Aggiungo in oltre che è in fase di definizione, la realizzazione dell’intervento per la funzionalizzazione dell’ascensore, che permetterebbe l’abbattimento delle barriere architettoniche. A tal proposito, mi sia consentita una riflessione del tutto personale, ritengo si debba lavorare maggiormente per abbattere, le nostre barriere mentali, oltre a quelle architettoniche, barriere che troppo spesso ci limitano in maniera egoistica e non ci permettono di raggiungere quel livello di senso del bene comune. Principio fondamentale per una comunità che tale si definisce, e che deve sempre porre al centro delle proprie scelte. Di sicuro auguriamo che tutto venga fatto nel migliore dei modi, ognuno deve fare la sua parte, ed alla luce di tante realtà che si stanno concretizzando ci auguriamo che i ragazzi panteschi, gli studenti, quelli che dovranno avere in mano le sorti dell’isola nel futuro, possano cominciare un percorso di studio da cittadino comune, da cittadino normale”.
Silvio Palazzolo* è uno chef ed uno scrittore che vive a Pantelleria e che di tanto in tanto ci racconta la sua isola: le tante meraviglie che racchiude e i non pochi problemi.