La Corte federale d’appello della Figc ha inflitto 10 punti di penalizzazione alla Juventus nel processo per la rivalutazione della sanzione a carico del club bianconero per il caso plusvalenze. Prosciolti gli ex dirigenti di secondo piano della società. Tra loro anche Pavel Nedved. Il 15 giugno invece ci sarà davanti al tribunale federale della Figc l’udienza del processo relativo al secondo filone di inchiesta che vede la Juventus deferita per la questione “stipendi”.
A dare l’annuncio la Federcalcio sul proprio sito ufficiale.
“Chiamata dal Collegio di Garanzia dello Sport a rinnovare la sua valutazione sulla sanzione da irrogare a carico della Juventus per il cosiddetto “caso plusvalenze”, la Corte Federale d’Appello ha sanzionato il club bianconero con 10 punti di penalizzazione in classifica da scontare nella corrente stagione sportiva. La Corte ha altresì prosciolto Pavel Nedved, Paolo Garimberti, Assia Grazioli Venier, Caitlin Mary Hughes, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio ed Enrico Vellano”. Restano invece le pesanti inibizioni per Agnelli, Paratici, Cherubini e Arrivabene, già passate in giudicato dopo il Collegio di Garanzia.
Numeri alla mano la sentenza chiude alla squadra la possibilità di prendere parte alla Champions League finendo al settimo posto con 59 punti.
Amaro il commento dello Juventus Football Club che “prende atto di quanto deciso poco fa dalla Corte d’Appello della FIGC e si riserva di leggere le motivazioni per valutare un eventuale ricorso al Collegio di Garanzia presso il CONI. Quanto statuito dal quinto grado di giudizio in questa vicenda, iniziata più di un anno fa – si spiega in una nota – suscita grande amarezza nel club e nei suoi milioni di tifosi, che, in assenza di chiare regole, si trovano oltremodo penalizzati con l’applicazione di sanzioni che non sembrano tenere conto del principio di proporzionalità”.
“Pur non ignorando le esigenze di celerità, alle quali la Juventus non si è mai sottratta nel corso del procedimento, si sottolinea che si tratta di fatti che debbono ancora essere giudicati dal giudice naturale”, aggiunge la nota.
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