Si è conclusa probabilmente nel modo più incredibile una delle stagioni più intense della Major League Soccer. Al termine di quella che è stata la finale più combattuta della storia del campionato nordamericano, il Los Angeles FC di Gareth Bale, finalmente assoluto protagonista, si è laureato per la prima volta nella sua storia campione nazionale.
Dopo una grande regular season, chiusa al primo posto della Western Conference, gli uomini di Steve Cherundolo hanno centrato l’obiettivo, battendo tutte le dirette concorrenti per il titolo. Dopo aver eliminato gli odiati cugini del Galaxy al primo turno e l’Austin in finale di Conference, gli oronero sono riusciti ad avere la meglio sul Philadelphia Union, al termine di una finale epica, decisa ai calci di rigore.
L’undici della East coast ha dato filo da torcere ai californiani, recuperando per due volte lo svantaggio nei tempi regolamentari. A sei minuti dal triplice fischio del secondo supplementare, Phila si era portata addirittura sul 3-2 con Jack Elliott. La gara sembrava praticamente finita, con i tifosi californiani increduli sugli spalti, strapieni in ogni ordine di posto. A centoventi secondi dal termine, però, Gareth Bale, l’uomo delle finali e dei gol decisivi, trova l’incornata che fa esplodere il Bank of California Stadium e che porta la gara ai rigori.
Dagli undici metri, gli errori di Gazdag, Martinez e Wagner e i gol di Bouanga, Hollingshead e Sanchez consegnano la coppa all’undici losangelino, che può finalmente esultare con la propria incredibile tifoseria, sicuramente la più appassionata d’America.
Festeggia anche il nostro Giorgio Chiellini, che in finale è stato costretto a sostenere i propri compagni dalla panchina ma che durante la stagione è stato una delle colonne portanti di questa squadra. Al primo anno negli States, l’ex capitano della nazionale è riuscito subito ad aggiornare il suo palmarès.
«Sembrava tutto perso, invece con un po’ di fortuna siamo qui a festeggiare», ha dichiarato il difensore azzurro, «per quello dimostrato durante l’anno credo sia giusto così». Prima di archiviare definitivamente la stagione, la MLS ha assegnato i premi individuali. L’MVP del campionato va Hany Mukhtar, mister 23 gol ed 11 assist, stella del Nashville. Il titolo di capocannoniere, invece, se lo aggiudica Sebastian Driussi dell’Austin, autore di 24 centri stagionali.
L’MVP della finale, infine, è stato assegnato a John McCarthy, estremo difensore di L.A, protagonista assoluto durante i calci di rigore che hanno deciso le sorti del campionato.