Dopo aver guadagnato un posto tra le prime otto del mondo, l’Italia femminile torna a Valenciennes per sfidare l’Olanda ai quarti di finale. Nonostante la differenza nel ranking FIFA – quindicesime contro ottave – la ct Milena Bertolini non si fa intimorire dalle avversarie e cambia di poco l’undici titolare vincente con la Cina. Le scelte della tecnica premiano le azzurre, che dominano i primi 45’ di gara.
Alla ripresa, l’Italia sparisce dal terreno di gioco ed è assalto arancio. Le occasioni di aprire le marcature sono tante, ma la palla non entra in rete fino al 70’, quando su una punizione concessa nella trequarti, la debole difesa azzurra lascia che Mediema la butti in porta. Il nervosismo in campo cresce, ma non c’è tempo da perdere per recuperare il passivo e continuare a sperare. Il caldo non aiuta di certo l’Italia, che perde lucidità e non riesce a ritrovare il piglio aggressivo del primo tempo. La disfatta della nazionale si concretizza definitivamente all’80’, con l’Olanda che segna il gol del 2 a 0 e si avvicina persino al terzo colpo a pochi secondi di distanza.
La disperazione nel volto delle ragazze di Milena Bertolini è evidente. C’è la frustrazione di non aver superato il record raggiunto pochi giorni fa (era dal 1991, lo ricordiamo, che l’Italia femminile non si qualificava a una competizione mondiale, con i quarti di finale come miglior risultato di sempre).
La nazionale riporta comunque a casa dei successi importanti. Il gruppo è stato in grado di far appassionare milioni di telespettatori prima di oggi indifferenti e prevenuti nei confronti del calcio femminile, dimostrando tecnica, passione, professionalità. L’auspicio è che questo sia solo il punto di inizio verso maggiore rispetto e maggiori investimenti, in vista della prossima competizione.