Chi ha detto che il mondo del calcio è dominato dall’omofobia? Di certo non il NYCFC, che oggi, in occasione della partita contro l’Orlando City SC, ha celebrato il Pride Day. E se è rinata la polemica su quel “fr…o” rivolto a Roberto Mancini da Maurizio Sarri ora che l’ex allenatore del Napoli fatica a trovare un impiego in Premier League, dall’altra parte dell’oceano arriva un’altra lezione per i tifosi e i dirigenti nostrani.

Colori arcobaleno sulle bandierine del corner, sui sedili colorati e sulla fascia da capitano indossata da Maxi Moralez e, dal 64’, da David Villa. Con post Instagram e video di sensibilizzazione, e con l’inno nazionale cantato dal New York City Gay Men’s Chorus Tonewall, anche il NYCFC partecipa alle commemorazioni del mese del Pride. Melina De La Cruz, attivista LGBTQ e appassionata di soccer, è tra i 22103 supporters presenti in uno stadio più affollato del solito.
Tutto il resto è il solito copione della squadra di casa, che nel Bronx continua a mietere vittime con risultati strabilianti. Ancora una volta, dopo la sfida del giorno di Saint Patrick, è toccato all’Orlando City SC dell’ex Jason Kreis, alla ricerca della rivincita dopo il 2-0 dello scorso 17 marzo. Sei vittorie su sei, contro due in trasferta, tre pareggi e tre sconfitte.

Primo tempo sottotono per gli uomini di Patrick Vieira, che riescono comunque a realizzare una rete al 34’ con un tiro a giro di sinistro di Ismail Tajouri-Shradi. C’è qualche azione offensiva ma anche tanti momenti di confusione quando attacca l’Orlando, che colpisce un legno al 29’. “È solo la fortuna che ci ha permesso di non subire gol nei primi quarantacinque minuti di gioco”, commenterà Vieira in conferenza stampa.
Nella ripresa, il rigore concesso al 47’ contro il NYCFC potrebbe riequilibrare la gara, ma sul dischetto Sacha Kiljestan tira direttamente verso il palo destro. Ci pensano gli azzurri a mettere al sicuro il risultato, prima con Ismael Tajouri-Shradi e la sua punizione battuta quasi dall’angolo, poi con Maxi Moralez, che butta il pallone in porta dopo tre tentativi in pochi secondi. Sette gol in stagione per lo svizzero, che si avvicina a David Villa a quota otto marcature.
Al termine del match, inevitabili le domande dei giornalisti sulle difficoltà del team lontano dallo Yankee Stadium. Per Patrick Vieira un grande contributo è dato dall’ottimo supporto del pubblico e dal fatto che, fuori New York, “we are too soft”. Soft o no, di sicuro la squadra dovrà dare il meglio di sé nello scontro a eliminazione diretta della US Open Cup, in programma mercoledì prossimo alla Red Bull Arena di Harrison, NJ.
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