A volte succede, nella vita come nello sport, che quando pensi che ormai tutto sia scontato, c’è sempre qualcosa che capita e che risulta imprevedibile a qualsiasi pronostico. Qualcosa capace di alterare un equilibrio statico fino a renderlo instabile e mutevole. Non importa quanto elaborate siano le nostre scelte, oppure quanto siamo stati bravi a controllare le probabilità: il caso avrà sempre e comunque l’ultima parola.
Nella notte dello Stadium di Torino, la notte delle stelle, della capolista Napoli ospite dei bianconeri della Juventus secondi in classifica, mancavano appena due minuti di gioco. Pochissimi secondo le regole ingessate del tempo, una infinità secondo il principio di indeterminabilità, che afferma che nulla può essere determinato fino alla fine dell’evento. All’88’ nessuno credeva più ad un finale del genere, ormai la gara, bruttarella e senza troppe emozioni stava per incanalarsi verso le comode piste dello spogliatoio quando ecco che accade l’imponderabile: il pallone scagliato senza nemmeno troppa convinzione da Zaza, quarta punta juventina, di qualche metro fuori dell’area di rigore sarebbe stato facile preda di Reina e la partita sarebbe finita in un pareggio salomonico, giusto e senza ulteriori recriminazioni. Invece il caso, come sempre, ha avuto il suo attimo fuggente. E’ apparso sull’erba di Torino quel tanto che basta per trasfigurarsi nell’anca di un difensore napoletano, deviare la sfera impercettibilmente, come un refolo di vento ed ingannare l’estremo partenopeo che non si aspettava la deviazione fatale costata al Napoli il primo posto in classifica e che ha permesso alla Juventus di effettuare il sorpasso sugli azzurri i quali, durante la settimana, disperatamente si renderanno conto di quanti danni può fare la traiettoria impazzita di una sfera di cuoio in un campo di calcio.
La realtà supera quindi la fantasia, i sogni si avverano unilateralmente poiché perché il caso va oltre ogni immaginazione. I sogni di gloria stavolta non hanno colori, sono a tinte bianco e nere. L’azzurro sta a guardare un gradino più in basso in una scala cromatica bizzarra ma inequivocabile. La partita non ha avuto sussulti, tranne un paio di tiri da entrambe le parti ed un salvataggio acrobatico di Bonucci, difensone juventino, sulla linea di porta. Per il resto poco effetto e scarni appunti sul taccuino del cronista. Tatticismi sfrenati, squadre corte come il fiato degli atleti, paura di perdere. Il Napoli in verità all’inizio gara aveva provato a cadenzare un ritmo elevato per mettere in difficoltà i bianconeri, poi Sarri ha deciso di non dare troppo spazio alle punte avversaria Dybala e Cuadrado, semplicemente devastanti se liberi di scorrazzare di qualche metro. Misure, moderazioni, discipline e rigore applicate al terreno di gioco nulla hanno potuto contro il destino avverso o favorevole a seconda dei punti di vista. Senza dubbio la fatalità stavolta ha convertito la paura in una sconfitta e la decisione in una vittoria, quella della Juventus che vince 1 a 0, mette la freccia, saluta dal finestrino e sorpassa il Napoli secondo senza alcun demerito tranne uno, quello di non averci provato abbastanza.
Giornata 25
Restando in tema di sorpassi e tralasciando il caso per un attimo, al Franchi di Firenze si è verificato uno scavalcamento di posizioni: la Fiorentina batte per 2 a 1 l’Inter e si colloca al terzo posto, affossando i nerazzurri ormai preda di una oscura sindrome da ultimo minuto. In vantaggio con Perisic gli uomini di Mancini come spesso accade hanno un calo di zuccheri tale da esaurire le già poche energie fisiche e soprattutto mentali. Due espulsioni e poche idee costringono l’Inter all’inevitabile sconfitta, la seconda in meno di 15 giorni. Due pareggi ed una sola vittoria nelle ultime cinque gare sono numeri che dimostrano drammaticamente la cupa discesa di una squadra che in appena sette giornate è stata capace di scivolare dal 1° posto in classifica fino al quinto, posizione che esclude l’Inter dal discorso scudetto ed anche dalla Champions. Mancini non sa più cosa dire mentre Tohir se ne va disgustato, avrà un aereo per Parigi da prendere, ed un contratto da stracciare in settimana.
La Roma rinasce gara dopo gara, la cura Spalletti sembra sia quella giusta. Una ricetta che esclude i miracoli, gli eventi soprannaturali ed i prodigi. Un rimedio semplice ed adatto agli uomini di buona volontà: Palla lunga e pedalare. I giallorossi vincono la loro quarta partita di fila regalando ai tifosi un mini record stagionale e si assestano decisi al quarto posto tra la Fiorentina e l’Inter, ormai sorpassata e bistrattata da mezza Italia calcistica.
In un campionato senza riferimenti ecco dalle retrovie che appare di nuovo il Milan, che vince per 2 a 1 contro il Genoa e si affaccia timidamente nella zona che conta ad appena due lunghezze dai cugini che se continueranno di questo passo faranno di tutto per farsi sorpassare anche dai rossoneri, al loro settimo risultato utile consecutivo. Ma non sempre in fondo alla favola c’è il dolce. L’amaro viene servito da Supermario a fine gara. Entrato nel finale pare non gradire le scelte del tecnico, si disinteressa della gara e passeggia per il campo. Atteggiamento che ha fatto infuriare Sinisa che al fischio finale ha affrontato l’attaccante in modo così elegante da sfiorare addirittura la rissa. Non tutto è bene quel che finisce bene, se tra i protagonisti figura Mario Balotelli, uno tra i calciatori esageratamente sopravvalutati e che come uomo ha lo stesso carisma dell’idraulico del videogame. Tranne i baffi.
Il Pallone di Cristallo
si avvicina timidamente alla 26°
con il passo felpato della curiosità
Atalanta – Fiorentina: Reja tecnico nerazzurro ormai non vince dalle calende greche, però non perde. La Viola è in continuo progresso. Segno 2
Bologna – Juventus: Saranno i felsinei a sbarrare la strada alla Juventus che ne ha vinte 15 di fila? pensiamo proprio di no… segno 2
Frosinone – Lazio: Derby regionale come il famoso trenino dalle innumerevoli fermate. Entrambe hanno vinto ed anche convinto. Segno X2
Genoa – Udinese: Cosa dire? Tra sfortuna e non-gioco non si sa chi sia peggio. Segno X
Verona – Chievo: Derby cittadino nella città di Giulietta. Il Chievo ha una marcia in più ma la stracittadina non esclude sorprese: Segno 1
Inter – Sampdoria: Saranno capaci i nostri eroi di perdere anche con i blucerchiati? Quanto ci scommettete? Segno 2
Napoli – Milan: Gara non molto simpatica, sia per i partenopei stizziti dalla sconfitta di Torino, che per il Milan in fase positiva. La bilancia pende a favore di Sarri. Segno 1
Roma – Palermo : Giallorossi come un treno, siciliani al loro sesto cambio in panchina, torna Iachini. Ditemi voi … segno 1
Sassuolo – Empoli: Due squadre provinciali ma interessanti. Segno 1X
Torino – Carpi: Granata corsari a Palermo ed emiliani sconfitti dalla Roma in casa. Il risultato non è così scontato come sembra. Segno 12
Risultati della 24 giornata:
Carpi – Roma 1-3
Chievo – Sassuolo 1-1
Empoli – Frosinone 0-2
Fiorentina – Inter 2-1
Juventus – Napoli 1-0
Lazio – Verona 5-2
Milan – Genoa 2-1
Palermo – Torino 1-3
Sampdoria – Atalanta 0-0
Udinese – Bologna 0-1
Classifica della Serie A:
Juventus punti 57
Napoli 56
Fiorentina 49
Roma 47
Inter 45
Milan 43
Lazio 36
Sassuolo 35
Empoli 34
Bologna 33
Torino e Chievo 31
Atalanta 29
Udinese 27
Palermo 26
Genoa e Sampdoria 25
Frosinone 22
Carpi 19
H Verona 15