Il Campionato di Calcio di Serie A ha appena archiviato la sua quindicesima giornata in calendario. Il titolo di campione d’inverno è alle porte, in concomitanza con le feste natalizie. Un trofeo pittorico ed inutile consegnato alla squadra che “gira” per prima in classifica la boa del girone di ritorno. Inutile ai fini della classifica forse, ma emblematico per quanto riguarda la statistica pura che individua con una percentuale altissima la squadra che poi vincerà lo scudetto in primavera. In un turbinio di stagioni diverse tra loro il calcio non è mai uguale a sé stesso. Le squadre affrontano una preparazione estiva a base di riserve di fiato e rigonfiamenti muscolari più o meno intensi. Alcune squadre adottano un tipo di preparazione “di lungo periodo”, cioè iniziano il campionato in sordina, passano le angustie dell’inverno in equilibrio per poi accelerare da un punto di vista atletico in primavera. Un'esplosione ormonale capace di dare gas alle ultime risorse in vista dell’ipotetica vittoria finale. Altre squadre preferiscono adottare una preparazione breve ma vigorosa, che permette loro di dare fondo alle energie sin dalle prime battute del campionato in un clima meteorologico accettabile per poi andare “in riserva” nella fase finale del calendario e planare verso una posizione in classifica congeniale alle aspettative di ciascun team.
Le squadre deputate a trionfi primaverili, siano essi lo scudetto o la Champions League, possono contare su un'armata di calciatori adattabili a qualsiasi cambiamento sia climatico che ambientale. La rosa a loro disposizione si compone di elementi tecnicamente e tatticamente validi, seguiti da personal trainers individuali che coadiuvano in modo eccellente il lavoro fatto dai preparatori atletici durante la fase iniziale del campionato. Di solito le squadre che hanno l’ambizione di vincere lo scudetto o di entrare in zona Champions scelgono la preparazione lunga, che permette una lunga discesa verso l’obiettivo prefisso per poi dare la giusta accelerazione in vista delle ultime giornate. Le squadre che hanno target più modesti scelgono di partire spedite sin dalle prime battute per accumulare punti preziosi in termini di salvezza, al fine di stabilizzarsi e “tenere botta” durante le fasi conclusive del campionato.
Ovviamente non è una regola. Ciascuna squadra decide un tipo di preparazione a seconda del capitale umano a disposizione. Nel mezzo delle scelte adottate ci sono gli imprevisti fatti di infortuni e malanni muscolari che affliggono tutte le compagini partecipanti senza distinzione alcuna.
L’appellativo di “Campione d’Inverno” sembra un titolo degno di un romanzo di Cronin. Ipotizza cime innevate e lande ghiacciate e riporta alla memoria immagini di Elfi in terre desolate che acclamano il loro “Campione” che arriva appena iniziato il disgelo. Niente di così celebrativo.
Però i numeri rivestono la loro importanza. La squadra che doppia la boa del campionato in testa alla classifica del girone di andata, statisticamente ha una probabilità schiacciante di vincere il campionato di Calcio di Serie A. Fino ad ora chi è laureato campione d’Inverno ha poi vinto lo scudetto nel 75% dei casi. Solo una volta , agli albori del calcio anteguerra, la squadra che si è posizionata in testa al girone di andata non si è classificata successivamente nei primi tre posti. Per questo ai fini indiziari, l’Inter oggi è la squadra che potrebbe vincere il campionato. Almeno fino a questo punto.
Piccoli passi
Con la politica adottata da Mancini l’Inter marcia con una media scudetto invidiabile. Non prende gol e ne fa uno al giorno. Una dieta a base di muraglioni difensivi e bocche da fuoco ridotte per ottenere con il minimo sforzo il massimo risultato. Però il gioco non ne risente. Il modulo di Mancini si adatta ai giocatori più di qualunque altra squadra ed alla fine anche la manovra risulta a tratti piacevole.
La Juventus è uscita dal letargo estivo ed entra in scena in modo prorompente vincendo le ultime cinque partite di fila e raggiungendo il quinto posto in classifica. Dalla gara persa contro il Sassuolo, seguita dalle dure esternazioni di Capitan Buffon nei confronti dei suoi discepoli, la Juventus non ha perso un colpo. Ha ritrovato il gioco e la compattezza colmando ad arte e con il tempo quei vuoti ingombranti che le dipartite di campioni come Tevez, Pirlo e Vidal avevano lasciato.
II Napoli sbanda e perde malamente contro il Bologna a cui la cura Donadoni sembra stia dando i frutti sperati dai tifosi. I partenopei accusano forse la stanchezza psicologica a cui sono stati sottoposti dopo la vittoria contro la capolista Inter. Il Mister Sarri aveva preventivamente annunciato che la gara contro i Felsinei sarebbe stata insidiosa. Ma forse nemmeno lui si sarebbe aspettato una simile catastrofe. Sotto di tre gol, con il quarto annunciato e non realizzato per incuria degli attaccanti del Bologna, il Napoli centra nel finale due gol di Gonzalo Higuain, chi altri? Perde primato e prestigio davanti a 15000 supporters arrivati da Napoli in preda a mistici presagi tricolori.
La Fiorentina si incunea tra le due più illustri pretendenti e si piazza al secondo posto tra Inter e Napoli. Si sbarazza dell’Udinese con un secco 3 a 0 e ritrova il sorriso dopo le due ultime opache prestazioni pareggiate contro Sassuolo ed Empoli. Un'iniezione di fiducia per Paulo Sousa in vista dell’incontro clou di domenica contro la Juventus allo “Stadium”.
La Roma stecca a Torino e si fa raggiungere in extremis dai granata in una gara senza alcuna lode da parte di entrambe le squadre. La Roma sigla la rete del vantaggio a soli 5’ dalla fine dell’incontro. Ma quando già assaporava la vittoria un rigore sciagurato ed evitabile assegnato ai granata mette il freno alla marcia dei giallorossi che segnano il passo e si allontanano dalla zona scudetto. Una partita insulsa che ha visto l’unico tiro in porta da parte dei giallorossi capitare dopo un ora di gioco. Tempi duri per Garcia.
Il Milan sembra una statua di sale inchiodata dalla profezia delle sue ambizioni perdute. Scende in Emilia e trafuga dal secchio delle illusioni un punticino striminzito senza reti né orgoglio. Sinisa pare un esorcista a cui è stato affidato il compito di far uscire il Diavolo rossonero dai meandri dello statico ed inutile blasone. I punti in classifica si ottengono con la corsa e la tecnica, non certo con la storia. Pareggio senza reti nella nebbia padana, che rende ancora più triste la serata dei rossoneri.
Il Sassuolo decide di oltraggiare ancora una volta il lavoro di Montella che perde la terza partita di fila, stavolta in casa ad opera dei ragazzi di Mister Di Francesco. Tre reti nel primo tempo annichiliscono le tiepide speranze di una seppur flebile rimonta. La Samp sigla il gol della bandiera a tempo ormai scaduto. Forse sta scadendo anche il tempo del suo temporaneo allenatore. Quasi nessuno parla del periodo meraviglioso di un team formato interamente da ragazzi italiani se si eccettua Duncan e Vrsaljko. Un'altra nota positiva oltre al gran lavoro ed alla sagacia tattica di Di Francesco. Anche lui italiano, sponda medio-adriatica abruzzese.
Si fa sotto anche la Dea bergamasca che travolge il Palermo con ben tre reti. Partono bene i siciliani ma nel corso della gara è l’Atalanta ad ingranare le marce a ritmo sequenziale, mentre gli uomini di Ballardini sembravano a folle. Zamparini assomiglia all’Etna ed erutta lapilli e minacce nei confronti di giocatori e tecnico. Che sembra avere le ore contate. I nerazzurri orobici agguantano il sesto posto e vivono un sogno targato Europa, che da queste parti significa il paradiso dopo anni di campionati di salvezze infernali.
Mancano ancora quattro giornate al termine del girone di andata. Il titolo di Campione d’Inverno è ancora da assegnare. Tutto è possibile in questi pomeriggi invernali. Soprattutto il contrario.
Serie A , 15 giornata
Lazio – Juventus 0-2
Torino – Roma 1-1
Inter – Genoa 1-0
Bologna – Napoli 3-2
Verona – Empoli 0-1
Frosinone – Chievo 0-2
Fiorentina – Udinese 3-0
Atalanta – Palermo 3-0
Sampdoria – Sassuolo 1-3
Carpi – Milan 0-0
Classifica della Serie A
Inter 33
Fiorentina 32
Napoli 31
Roma 28
Juventus 27
Sassuolo 26
Atalanta e Milan 24
Torino 22
Empoli 21
Chievo e Lazio 19
Udinese 18
Sampdoria , Bologna e Genoa 16
Palermo 15
Frosinone 14
Carpi 10
Verona 6