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February 23, 2015
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Serie A: Il Calcio a metà

Luca TontodonatibyLuca Tontodonati
Time: 11 mins read

 

La quinta di ritorno ci offre una giornata di calcio dimezzato. Delle dieci partite, tra l'altro diluite in quattro giorni, ne sono state giocate solo sei. Due verranno disputate questa sera alle 21 ora italiana (New York ore 3 pm) . Dei restanti due incontri, il Derby della Lanterna, sospeso per impraticabilità del campo di gioco , verrà recuperato domani alle 18:30 mentre Parma – Udinese verrà rinviata a data da destinarsi per inadempienza della società Ducale nei confronti dei suoi tesserati. Il PM ha chiesto il fallimento della Società, il Sindaco scende dal suo scranno e si rivolge alla Procura mentre l'Ex Presidente del Parma asserisce di non sapere nulla di false fatturazioni. Mentre i vertici si accapigliano tra di loro ciascuno con le proprie vere o presunte giustificazioni i libri contabili intanto sono stati trasferiti dalla sede del prestigioso club emiliano al Tribunale di Parma. 

Questa mezza giornata di campionato non sottrae al calendario solo una partita di pallone ma toglie credibilità ed onorabilità al Gioco del Calcio, divide le nostre emozioni già messe a dura prova da regole astruse inventate dai padroni del vapore che hanno trasformato un gioco in una industria ed hanno reso difficoltoso persino il semplice gesto di recarsi allo Stadio per assistere al gioco più popolare degli italiani. L'installazione di transenne e tornelli, la chiusura sintomatica delle strade e dei parchi cittadini durante le partite, la presentazione dei documenti davanti ai cancelli ed addirittura il rilascio di una tessera che attesti la presenza allo stadio in determinati posti sulle gradinate hanno allontanato le famiglie da questo Sport, come denunciano i freddi numeri da brivido nei resoconti statistici: rispetto al 2011 il pubblico è sceso drasticamente dell'11 % ed in dieci anni si sono persi qualcosa come 8 milioni di spettatori. Il Parma è una delle vittime illustri di questo sistema e nella quinta di ritorno non si è presentato sul palcoscenico della Serie A. La città che vanta illustri natali ed un Teatro, il Regio di Parma che è uno dei più importanti teatri lirici del mondo, ieri non ha accordato i suoi strumenti lasciando agli altri il compito di suonare le proprie sinfonie negli stadi (vuoti) del panorama calcistico italiano. Ma qualcuno forse sarà contento ugualmente sapendo che nel prossimo anno saranno devoluti alle società di Lega qualcosa come un miliardo e seicento milioni di euro in diritti televisivi. Alla luce di queste cifre possiamo ancora parlare di calcio in termini di gioco? 

Sabato scorso si è svolta una partita del Campionato Nazionale Allievi tra il Lampedusa ed una rappresentativa di Palermo con alcuni osservatori speciali e tanto di lettera al Presidente della Repubblica, il siciliano Mattarella: “Sig. Presidente, per noi il calcio è un divertimento” leggeva un ragazzo ai microfoni al cospetto dei pochi presenti. Poi via sul campo di terra battuta a giocare e correre a perdifiato inseguendo un pallone, con l'unico desiderio di trasformare quel terreno infame in un campo con l'erba. Loro non chiedono molto, solo di poter giocare al gioco, almeno fino ad ieri, più bello del mondo: il Calcio.

 

Milan – Cesena 2-0

Sospiro di sollievo per Pippo Inzaghi. Il suo Milan torna alla vittoria e l'ultima spiaggia diventa la penultima. Jack Bonaventura collocato trequartista dal Mister rossonero ha dato la svolta all'incontro con un tiro di rara bellezza sulla destra del portiere romagnolo. Il raddoppio di Pazzini su rigore chiude i conti. Boccata di ossigeno e tre punti che vanno a rattoppare la pezza all'abito un po' logoro dei rossoneri. Il Presidente Berlusconi spera che la toppa tenga almeno fino alla fine del campionato mentre avrebbe già individuato nello “scugnizzo “ Montella chi potrebbe fargli indossare un abito completamente nuovo e privo di pezze…

Milan rattoppato e sufficientemente vincente, voto 6 – Cesena volitivo e forse troppo rinunciatario, voto 5

 

Verona – Roma 1-1

La As Roma ha smarrito la strada che porta ai tre punti. Il pareggio di Verona conferma la Roma in una crisi statica con una marcia a piccoli passi invece che inseguitrice veloce della capolista. L'ennesimo pareggio costa qualcosa come 9 punti persi in sei partite con una media da retrocessione , altro che scudetto. Se si vuole a tutti i costi vedere il bicchiere mezzo pieno possiamo tranquillamente affermare che i giallorossi non perdono da 14 turni, mera soddisfazione per i tifosi romanisti. “Quando non si vince bisogna stare tranquilli e guardarsi le spalle” dichiara Rudi Garcia in conferenza stampa ammettendo che il suo prossimo target sarà il consolidamento del secondo posto abbandonando per ora le chimere che portano ad inseguire la Juventus. Clima particolarmente freddo al Bentegodi e Mandorlini decide di coprirsi abbottonando la difesa, cura che dà i suoi frutti ed il pareggio contro la Roma serve almeno a salvare la sua traballante panchina. Al gol di Totti nato da una visionaria ambizione del capitano trasformatasi nella splendida realtà della rete, corrisponde il pareggio degli scaligeri scaturito da un paio di orrori in difesa. Cross dalla sinistra in area, non salta Florenzi perché infortunatosi nella precedente azione di gioco, il pallone arriva a Jankovich che schiaccia tra le gambe di Keità il quale involontariamente devia la palla in rete con De Santis non abbastanza reattivo da intercettare la sfera alla sua sinistra.

Verona ben messo in campo non corre rischi eccessivi, voto 6 : Roma fragile, poco incisiva e senza il dovuto apporto dei suoi singoli. Voto 4

 

Fiorentina – Torino 1-1

Montella cambia 8 giocatori su 11 e trasforma la sua Fiorentina in tre giorni. “I ritmi del nostro campionato non sono quelli dell'Europa” ammette il Mister che riconosce i limiti del nostro calcio e preferisce far riposare i suoi in vista della sfida di ritorno contro il Tottenham. Ventura decide che è meglio non rischiare e piazza 9 giocatori costantemente dietro la linea della palla. La Fiorentina non ha avuto negli esterni di fascia la giusta velocità per aggirare il baluardo difensivo granata e pareggio quantomai scontato. Il Presidente Berlusconi ha in più di una occasione corteggiato Montella e se l'aeroplanino dovesse fallire a Firenze il progetto Champions League, planerà volentieri sulla pista dell'aeroporto di Arcore

Fiorentina troppo diversa dagli standard del campionato, voto 6 : Torino guardingo e poco offensivo, voto 6

 

Lazio – Palermo 2-1

L'Aquila liberata come consuetudine sull'Olimpico di Roma vola librandosi in alto verso il cielo e la Lazio, dopo questa vittoria, vola verso il terzo posto attualmente occupato dal Napoli. Il Palermo non coglie l'occasione di vendicare i 4 gol patiti all'andata e subisce una sconfitta imprevista e sotto certi aspetti immeritata. I rosanero passano in vantaggio con il gioiellino Dybala che nella circostanza sfrutta alla perfezione un regalo della difesa biancoceleste; Mauricio si impappina e nel tentativo di liberarsi della sfera la offre come assist perfetto all'argentino del Palermo che si invola verso l'area e fa centro. La Lazio ha il merito di non scomporsi troppo e Mauri mette lo zampino al pareggio laziale con una furbata in area che lascia di stucco la difesa per la verità apparsa un po' ferma. L'astuzia del Capitano volge la rotta della sua squadra verso acque meno tumultuose e di fatto cambia il verso alla partita. Il vantaggio della Lazio arriva nella ripresa per mezzo di una giocata pregevole di Candreva che salta in area un paio di avversari e di destro lascia partire una fucilata che si infila all'incrocio dei pali alla sinistra dell'incolpevole Sorrentino. Esultanza sopra le righe dell'attaccante biancoceleste che in un eccesso di foga scivola e si infortuna al ginocchio cadendo sul muretto che delimita gli spalti dal campo.

Partita piacevole e ben giocata da due squadre in forma ed in salute ben messe in campo dai rispettivi allenatori e risultato sostanzialmente giusto ottenuto grazie ad una prodezza di Candreva. Il Palermo esce penalizzato oltremisura dall'Olimpico e Lazio che guarda avanti con ottimismo sicura delle proprie possibilità.

Lazio, ottima reazione e vittoria meritata, voto 8 : Palermo sempre pericoloso e mai arrendevole applica la filosofia del bel gioco. È mancato solo il risultato: Voto 6.

Voto alla partita: 8

 

Empoli – Chievo 3-0

Scontro tra culture calcistiche di ottimo livello con bilancio favorevole all' Empoli che vince per tre reti la sfida contro il Chievo e guadagna tre punti interessanti ottenuti contro una diretta concorrente in ottica salvezza. I due Mister si sono affrontati a viso aperto dando vita a 90 minuti davvero piacevoli sotto il piano del gioco. Gli uomini di Sarri hanno avuto quasi sempre il mano il pallino del gioco come dimostra il 64% di possesso palla mentre i clivensi si sono adoperati in veloci contropiede che non hanno scalfito la corazza elastica dell'Empoli , il quale ha neutralizzato le scorribande degli uomini di Maran ed ha colpito per tre volte, una con Rugani e con doppietta di Maccarone. Il totale di 25 tiri durante l'incontro hanno reso davvero interessante questa sfida per due compagini che meritano sicuramente altre posizioni in classifica. Da sottolineare l'ottima tattica del fuorigioco che Mister Sarri ha escogitato per annullare le preventivate scorrerie del Chievo: in ben 8 circostanze gli attaccanti gialloblù si sono ritrovati oltre le linee difensive toscane che con movimenti armonici si facevano trovare sempre attente nel mettere in fuorigioco gli avversari.

Empoli , schemi e gioco di ottimo livello merita una posizione in classifica diversa, voto 8 : Stesso discorso per il Chievo ma la sconfitta merita un punto in meno, voto 7

Voto alla partita 8

 

Juventus – Atalanta 2-1

Partita giocata venerdì per l'incontro di Champions previsto a Torino il 24 febbraio. La Juventus esce indenne dalla trappola bergamasca con una prodezza del suo uomo più incisivo: Andrea Pirlo che allo scadere dei primi 45' riceve da Marchisio un pallone sulla trequarti avversaria, lo stoppa con il sinistro a seguire con un movimento che lascia lontano di qualche metro il suo diretto avversario, si porta avanti la sfera con il destro e dopo qualche metro trasforma un calcio ad un pallone in un autentico capolavoro balistico che imprime alla sfera una traiettoria impossibile e si infila in rete tra l'incrocio dei pali ed il guantone dell'estremo nerazzurro per il definitivo vantaggio bianconero. Per il resto la cronaca ci consegna una gara priva di spunti notevoli. Migliaccio aveva illuso i molti supporters atalantini nello spicchio di stadio a loro riservato andando a colpire di testa un cross dalla destra ed infilando Buffon sul secondo palo. Il vantaggio dell'Atalanta ha messo in luce delle falle nell'apparato difensivo bianconero che durante i calci piazzati sceglie di disporre i suoi difensori al marcamento ad uomo e lasciare solo un giocatore sul palo. I movimenti degli attaccanti avversari spesso disorientano i difensori juventini che alcune volte si lasciano infilare come è successo contro l'Atalanta e contro il Milan , per citare storie recenti. In vista del confronto di Champions, Allegri dovrà lavorare su questi schemi difensivi per migliorare le posizioni determinate dai calci piazzati e prendere le dovute contromisure per disinnescare le giocate di Immobile e soci, che hanno nel colpo di testa una delle loro armi più letali.

Juventus, testa in Europa ed estro in campo, voto 7 : Atalanta , partita bene ma punita da un invenzione del solito Pirlo. Voto 6


Ed ecco gli aggionamenti:

Da Marassi all'Europa tour emozionale
Juventus – Borussia 2-1
La Juventus si ripresenta sul palcoscenico europeo vincendo la prima delle due sfide contro il Borussia Dortmund. Le quote concedevano poche possibilità al segno diverso dal pareggio , segnale che per i bookmakers la partita era stata collocata tra le più equilibrate del torneo e le due squadre hanno tenuto fede ai pronostici della vigilia dando vita ad un incontro vibrante e piacevole , giocato a ritmi sostenuti in cui la Juventus ha mostrato qualcosa in più rispetto al suo avversario. Abbiamo notato un cambio di mentalità rispetto alle ultime prove europee in cui i bianconeri erano apparsi un po sulle gambe. Oggi la Juventus ha voluto la vittoria e , dopo aver ottenuto il punto del raddoppio, ha anche cercato di chiuderla in maniera definitiva per metterla definitivamente in cassaforte ed opzionare il passaggio del turno. Ed è stato proprio questo il rammarico di Mister Allegri, che ai microfoni dice di essere contento ma a metà: “ Sono soddisfatto per la vittoria e per la gara, abbiamo giocato bene specialmente nel secondo tempo, avevamo però le occasioni per chiudere la partita con un risultato più largo ma non ci siamo riusciti”. Un allenatore pretende sempre il meglio dai suoi uomini ed Allegri sa bene che il 2 a 1 rappresenta un insidia in vista della partita di ritorno all Induna Park di Dortmund, autentico tempio della tifoseria giallonera che può vantare uno stadio con la curva più vasta del mondo. Allo Stadium di Torino, invece l'emozione del gol si svolgono tutte nel primo tempo: al 13' Morata dalla sinistra punta il suo diretto avversario , entra in area e tira verso la porta, il portiere tedesco non trattiene la sfera e Tevez in agguato da due passi mette in rete il provvisorio vantaggio bianconero. Passano poco più di cinque minuti e Chiellini nel tentativo goffo di stoppare il pallone scivola e porge un autostrada a Reus , mentre il gigante bianconero sdraiato a terra recitava le orazioni invocando il Dio del calcio e la giustizia divina, il campione del mondo entra in area e tutto solo davanti a Buffon lo gela con un tiro di piatto destro e riporta in parità l'incontro. A questo punto il Borussia fa sul serio e mette alle corde la Juventus che sembra dover subire oltre misura la pressione dei tedeschi scesi a Torino con un modulo a tre punte e mezza. Ma è la Juventus a portarsi in vantaggio nel momento in cui pareva dovesse cedere da un momento all'altro con un gol che sembra per esecuzione la fotocopia del primo: Cross sempre dalla sinistra stavolta di Pogbà, buco di due difensori del Borussia e Morata pronto per il tocco vincente a pochi metri dalla linea di porta. Nella ripresa sostanziale equilibrio con il Borussia che prova a pareggiare ma è la Juve a rendersi pericolosa in più di una occasione. Il 18 Marzo a Dortmund i bianconeri dovranno passare indenni i primi 45' in cui il Borussia imposterà un ritmo forsennato per tentare di riequilibrare la gara dello Stadium già dai primi minuti. La strada per la qualificazione è aperta ma si temono bufere di neve e la carreggiata potrebbe essere scivolosa . Ad Allegri il compito di scegliere le giuste catene per restare in piena corsa sull'autostrada che lo porterà a Maggio a Berlino a giocarsi la finale.

Juventus: Caparbia ed attenta gioca un buon calcio specie nel secondo tempo e lascia sperare bene per il ritorno, voto 7: Borussia, molto forte in attacco ma con alcuni limiti in difesa, sarà il punto debole dove attaccare, voto 6: Voto alla partita: 7

Sampdoria – Genoa 1-1
Se il Presidente Ferrero non ci fosse bisognerebbe inventarlo. L'eclettico patròn blucerchiato è ormai diventato un mito da indossare in ogni occasione ed in Italia fanno a gara a chi riesce ad imitarlo meglio. Ma la sua migliore interpretazione la esibisce allo Stadio Ferraris di Genova, palcoscenico ideale per le sue stravaganze ed oggi in occasione del Derby della Lanterna lo abbiamo intravisto con la sciarpa blucerchiata indossata come un turbante a redigere profezie e scongiuri benevoli al fine di ingraziarsi gli astri del Calcio convogliati su Genova per l'occasione. Ed anche gli dei saranno rimasti a bocca spalancata nel vedere le coreografie delle due tifoserie; Grifoni e Doriani hanno offerto uno scenario colorando in tinta lo stadio di Marassi con stendardi e bandiere rappresentando degnamente sugli spalti la storia di questa stracittadina famosa nel mondo. Alcuni striscioni polemici hanno sollevato l'indignazione popolare per una sfida che per la sua importanza non meritava di essere giocata alle 18:30. Ma le logiche televisive formato Champions stridevano con le logiche dei sentimenti.

Le due squadre scendono in campo con moduli diversi: 4-3-1-2 per Sinisa con le due punte Okaka ed Eder, al quale risponde Gasperini ed il suo aggressivo 3-4-3 con Perotti, Niang e Falque a comporre il tridente d'attacco. Tutto in una notte, o meglio in due minuti. Segna al 17 Falque per il Genoa : buona circolazione di palla al limite dell'area sampdoriana, che con una manovra aggirante da pallanuoto mette in condizione Niang di crossare in mezzo, pallone che attraversa l'area dalla destra che raggiunge Falque benn appostato e fa centro da pochi metri. Ma l'urlo liberatorio dei genoani ha vita breve. Dopo nemmeno due minuti Eder insegue la sfera in profondità, il difensore rossoblù in anticipo sente la pressione dell'attaccante e si distrae dalla marcatura per un attimo. Ne approfitta Eder che lo supera di slancio impossessandosi della sfera ed in diagonale di destro batte Perin che non può fare nulla per evitare il gol. Nella ripresa le emozioni si susseguono inarrestabili con occasioni divorate e palloni sprecati da entrambe le squadre, che vogliono a tutti i costi la vittoria per un calcio giocato con il cuore che smuove da dentro sentimenti vivi e pulsanti. Ci crede il Genoa, ci crede la Samp e ci credono tutti i tifosi sugli spalti. Il finale è pirotecnico come si addice ad una epilogo degno di una festa in Italia d'estate con i fuochi a mare: fallo ingenuo di Regini che regala al Genoa una punizione dal limite. Il battito dei cuori di entrambe le fedi si uniscono in un solo gigantesco tamburo. Palla nel mucchio, salta Kucka che di testa manda la sfera a stamparsi sulla traversa, e sulla ribattuta a colpo sicuro di Bertolacci, Viviani compie il miracolo , immancabile in una festa che si rispetti. Il Derby è finito in parità ma se passate dalle parti di Genova non stupitevi se sentite ancora le palpitazioni assordanti per un Derby da adrenalina pura. 
Sampdoria, Cuore e spettacolo, voto 9: Genoa Cuore e spettacolo, voto 9. Voto alla partita 9 , voto ai tifosi, 12 ( inteso come dodicesimo giocatore )

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Luca Tontodonati

Luca Tontodonati

Vivo a Pescara e sulle rive dell'Adriatico trascorro gran parte della mia esistenza annotando tutto e scrivendo oltre il necessario. Geografo e cartografo mi occupo di divulgazione storica. Fautore del "come eravamo", chiudo gli occhi e immagino i luoghi del passato. Appassionato di calcio, mi lascio trasportare dall'istinto più che dalla logica. Le partite amo seguirle allo stadio e quando capita di vederle in TV abbasso l'audio. Scommetto su tutto ma non vinco (quasi) mai. Frase preferita: "Presa singolarmente, l'umanità è davvero insopportabile". Un pregio: intuitivo. Un difetto: tifo quella squadra lì...

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