Juventus – Torino: 2-1
Era il 13 dicembre del 1931. Sotto il cielo scuro e freddo della Torino industriale oltre quarantamila persone si diedero appuntamento per assistere all'atteso scontro tra la nostra Nazionale di calcio e la fortissima Ungheria. I sanpietrini di Corso Regina Margherita erano spariti sotto un tappeto di tettucci di stoffa delle FIAT dell'epoca che a passo d'uomo sotto la pioggia si dirigevano verso il mitico Stadio “Filadelfia”. Molti rimasero fuori quel giorno perchè ben oltre la capienza dello stadio. I fortunati che riuscirono ad assistere alla partita si erano ormai accontentati del pareggio per 2 a 2 ed ormai prossimo il 90 minuto stavano già sfollando verso le uscite. I giocatori aspettavano il triplice fischio. I nostri zzurri, come tra l'altro gli ungheresi, ormai avevano la testa già negli spogliatoi. La palla al limite dell'area arriva ad un giocatore azzurro, la stoppa, se la tiene tra i piedi non sapendo bene cosa farci, ma Renato Cesarini, giocatore italo–argentino da Senigallia è di un altro avviso: ruba la palla al suo compagno e scocca una staffilata alla destra del portiere magiaro che tutto si aspettava tranne che qualcuno potesse tirare da oltre 30 metri. Il pallone si infila per il 3 a 2 finale scatenando il tripudio dei tifosi torinesi. La domenica successiva l'Ambrosiana segna a Roma un gol allo scadere ed il giornalista Eugenio Dainese commentò che il gol venne siglato “in zona Cesarini”. Da allora questa definizione divenne una vera istituzione entrata nel lessico comune della vita di tutti i giorni e non necessariamente in campo sportivo soppiantando con le dovute cautele la più nota definizione latina “in extremis”.
Torino, 83 anni dopo, rivive quel gesto fatto di attimi, di paure e di speranze. Il principio di crederci fino alla fine avendo la presunzione di congelare il tempo. All'ultimo secondo del Derby della mole Andrea Pirlo riceve il passaggio di Vidal, ne segue la traiettoria ma non c'è il tempo di stopparlo, decide di lasciare al genio tutto il lavoro, lui carica solo il destro, addomestica la curvatura della sfera dirigendola dove nessun portiere sprovvisto di ali potrebbe arrivarci. Il pallone sfiora il palo interno ed accende lo Juventus Stadium per una vittoria sul derby sofferta ma meritata. Dopo quasi un secolo sull'erba aleggia ancora lo spirito di Cesarini.
Roma – Inter : 4 -2
La AS Roma tiene il passo dei bianconeri lamentando il divario dei tre punti lasciati a Torino. I giallorossi spingono sull'acceleratore e sommergono una mezza Inter decimata da infortuni e squalifiche in una serata a tratti dominata da Gervinho e soci. Percussioni sulle fasce e tap-in vincenti sono il biglietto da visita di Rudi Garcia con Maicon gigantesco sulla destra . L'Inter ha provato a reagire ed era riuscita perfino a pareggiare i conti con l'ex Osvaldo ancora amato da queste parti. Tanto amato che dopo aver segnato ha dovuto zittire i tifosi portandosi il dito alla bocca perchè sinceramente cinquantamila fischi erano troppi anche per lui.
Sampdoria – Napoli : 1-1
Ci era quasi riuscita la Sampdoria a sorpassare due auto targate Napoli e Genoa, un duplice sorpasso in una sola gara che le avrebbe permesso di scavalcare il Napoli ed i cugini Genoani. Ma Zapata rude partenopeo non era dello stesso avviso. Un suo colpo di testa in “Zona Cesarini” riporta il match in parità annullando il gol di Eder al 57' e lascia il Genoa e Napoli al terzo posto con 23 punti.
Il Genoa ha vinto tre a zero a Cesena, chiudendo il match già dopo 7 minuti di gioco con i gol di Matri ed Antonelli. Si confermano una squadra ottima anche fuori casa anche se il Cesena non ha per nulla demeritato. Due calci di rigore sbagliati per entrambe le squadre unica nota a margine di questo incontro.
Mister simpatia Zeman apre i cancelli dell'Is Arenas per l'ingresso delle orde viola e la Fiorentina ne fa 4 . Doppietta di Fernandez poi Gomez e Cuadrado chiudono il Poker. Il modulo di Zeman applicato al Cagliari dovrebbe cercare almeno di fare un gol in più degli avversari, ma fare cinque gol ai viola oggi era impresa da Tom Cruise.
L'Empoli si infrange contro i muraglioni bergamaschi, e non va oltre lo zero a zero. Partita ad inseguimento ed Atalanta pronta ad annullare ogni trama di gioco dell'Empoli invece che di provare a farlo per un risultato finale abbastanza scontato.
Il Milan ha finalmente vinto due a zero contro l'Udinese. Il terzo gol è stato visto da tutti tranne che dal direttore di gara, che non lo ha concesso. Segnalinee e quarto uomo contano poco o niente nei campi di serie A e le loro decisioni sono di esclusivo dominio dell'Arbitro. Fatto sta che il pallone era entrato di mezzo metro tanto da indurre Galliani a scrivere una accorata missiva al Presidente Tavecchio implorando la moviola in campo e tutti gli strumenti tecnologici in grado di valutare meglio dell'arbitro eventuali gol fantasma come quello di ieri. L'Udinese ha retto bene l'incontro fino al calcio di rigore al 65' trasformato da Menez che torna a segnare in campionato addirittura una doppietta. Espulsi Domizzi per l'Udinese ed Essien per il Milan.
Palermo batte Parma due a zero ed inguaia Donadoni arrivato speranzoso al Barbera di Palermo dal clima primaverile. Bella partita decisa ad un quarto d'ora dalla fine da Barreto, poi espulso per doppia ammonizione. Il Palermo aggancia l'Inter a quota 17 e si dimostra compagine interessante dal punto di vista del gioco e dei risultati. Non dimentichiamoci il due a zero di San Siro contro il Milan.
Una nota di merito particolare va al Sassuolo, squadra costituita da calciatori quasi tutti italiani, messa in campo benissimo da mister Di Francesco con il suo 4-3-3 d'assalto ed a mio modesto avviso con una delle linea d'attacco più interessanti del campionato, Floro Flores, Sansone, Zaza, Berardi e Floccari. Ha vinto due a uno contro l'Hellas Verona che era riuscita ad andare in vantaggio con Moras a pochi minuti dall'inizio dell'incontro. Sansone e Taider regalano la vittoria al Sassuolo che si prende il gusto di scavalcare l'Inter ed affiancare l'Udinese in classifica.
Chievo e Lazio denotano rispettivamente limiti strutturali e mentali per questo zero a zero laconico e scontato. Un solo ammonito e nessun tiro in porta denotano le caratteristiche di questo incontro dove a gioire non è nessuno. La Lazio pare tacciata di anatema da quando le sono stati attribuiti meriti che forse non aveva ancora. Mister Pioli faccia i debiti scongiuri per le prossime partite.
Classifica Serie A
Juventus 34
AS Roma 31
Genoa 23
Napoli 23
Sampdoria 22
AC Milan 21
Lazio 20
Fiorentina 19
Udinese 18
Sassuolo 18
Inter 17
Palermo 17
Empoli 14
Hellas 14
Torino 12
Cagliari 11
Atalanta 11
Chievo 10
Cesena 8
Parma 6