Almeno il 58% della popolazione generale americana, tra cui più del 75% dei ragazzi sotto i 17 anni, ha contratto il Covid-19 negli ultimi due anni di pandemia. A rivelarlo è uno studio dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) statunitensi, sulla base di un’indagine condotta sulle tracce di sangue di un campione della popolazione.
Tra i principali responsabili c’è il dilagare delle varianti Omicron 1-2 del coronavirus a partire dal dicembre 2021. Quest’ultima mutazione del virus si è rivelata assai più contagiosa rispetto alle precedenti, ma è ritenuta meno letale rispetto a Delta (anche grazie all’efficacia riconosciuta dei vaccini).
Gli scienziati si sono concentrati sulla ricerca di anticorpi specifici prodotti dal sistema immunitario in risposta al virus SARS-CoV-2, solitamente presenti dopo un’infezione e non dopo l’inoculazione di un vaccino. “Avere anticorpi indotti dall’infezione non significa necessariamente essere protetti contro l’infezione futura”, ha però avvertito Kristie Clarke dei CDC, co-autrice dello studio.
Ed effettivamente le nuove positività stanno iniziando a risalire in tutti gli Stati Uniti: la media è di 50.000 contagi al giorno, significativamente più alti rispetto ai 30.000 del mese scorso. Nella città di New York, complici le festività pasquali, rispetto allo scorso mese i nuovi positivi sono raddoppiati da 1.213 (27 marzo) a 2.340 (26 aprile), ma non sono per il momento in arrivo nuove restrizioni o il ritorno della mascherina nei luoghi chiusi (come invece deciso a Filadelfia).
A livello nazionale, nonostante la percentuale di decessi sia scesa al 13,2%, il bilancio complessivo dei morti negli Stati Uniti è superiore ai 990.000 e si avvicina al drammatico record di 1 milione di decessi totali legati al Covid-19.
Sebbene una recente sentenza abbia rimosso l’obbligo di mascherina su tutti i mezzi pubblici, la Casa Bianca continua a raccomandare l’utilizzo della mascherina al chiuso, invitando chi non l’abbia già fatto a vaccinarsi.