Il titolo sembrerebbe precludere ad un grande Progetto artistico pensato da nuovi umanisti o menti inquiete: artisti, architetti, pittori, poeti. Si tratta invece di un progetto-visione, scaturito da una lunga amicizia e da un grande amore per l’Italia.
I protagonisti sono un gruppo di giovanotti, non più giovanotti, allievi della famosa Scuola navale militare Francesco Morosini, fucina dei ranghi superiori della Marina militare Italiana. Fondata nel 1937 sull’isola di S. Elena, ultima propaggine di Venezia e dal 1961 Collegio Navale della Marina Militare con lo scopo preminente di suscitare nei giovani l’interesse alla vita sul mare, orientandoli verso le attività ad esso connesse. Il Collegio Navale è intitolato, in omaggio a Venezia, a Francesco Morosini, grande Ammiraglio e stratega della Repubblica Veneta che si distinse nel ‘600 nella guerra di Candia contro l’Impero Ottomano.
I nostri umanisti: compagni del Corso Poseidon 1966 -1969, si sono ritrovati come ogni anno, questa volta in virtuale causa Covid-19, ed hanno pensato di preparare un documento per il rilancio del Paese; l’Italia. Patrioti? Certamente. Anche uomini che hanno maturato una esperienza di assoluto livello nei loro settori. Chi sono? Luigi Binelli Mantelli, Ammiraglio, già Capo di Stato Maggiore della Difesa – il più alto grado militare della Repubblica Italiana, con esperienze di pace e navigazione in ogni angolo del mondo ed in tutti gli scenari internazionali. E poi Luigi Gravagnuolo, Guido Mondino, Alberto Gavazzi, Giorgio Vittori, Piero Mattirolo, Ettore Canepa, Giuliano Ramella ed altri ancora.
L’occasione per attuare il Progetto per l’Italia, “Rinascimento due”, è duplice: di protezione e di rilancio. Sono idee e progetti che abbracciano un po’ tutti i settori compresa istruzione, informatica, sanità, difesa, turismo, scuola.
Potrebbero avere il sottotitolo di idee per l’Italia. Su di essa spicca la costruzione di una nave ospedale. Pensata con lo sguardo alla struttura geografica Italiana ed alla pandemia che ha messo a dura prova il sistema sanitario nazionale evidenziandone spesso le scarse risorse di cui disponevano i reparti di terapia intensiva e la insufficiente capacità di posti letti. Rafforzare il sistema sanitario nazionale sembra essere diventato il mantra politico italiano (sebbene a vari livelli di interventi). Ebbene il nostro team partendo dall’aspetto geografico italiano (penisola con una estensione dalle Alpi al Mediterraneo ed una ridotta larghezza – dall’Adriatico al Tirreno non si superano i 400 km di larghezza – ha individuato, forte dell’esperienza dell’Ammiraglio Binelli Mantelli, una nave ospedale capace di operare con le più sofisticate apparecchiature mediche ed allestita anche per fronteggiare possibili altre pandemie. Che ormai nessuno esclude. Tanto che l’ONU (l’Organizzazione delle Nazioni Unite) ha deciso di dedicare annualmente la giornata del 27 dicembre alla giornata mondiale della preparazione epidemica. Insomma, siamo entrati in un periodo pandemico forse di lunga durata. Ed allora, oltre al rafforzamento delle strutture sanitarie, dovremmo iniziare a progettare un nuovo tipo di società e di bene comune. Un gruppo di amici ci ha provato… altri seguiranno.