Il maestro della fisica Stephen Hawking aveva sicuramente una mente geniale e un quoziente intellettivo elevatissimo ma possedeva anche un’anima rock e uno spiccato senso dell’umorismo.
Lo scienziato che studiava i buchi neri se ne è andato a 76 anni, dopo che la sclerosi laterale amniotrofica l’ ha costretto dall’ età di 20 anni su una sedia a rotelle.
Negli anni la sua condizione non ha fermato la sua creatività e la voglia di ridere e far sorridere, oltre che di trasmettere conoscenza.
Ironia della sorte, Stephen Hawking era nato l’8 gennaio 1942, stesso giorno in cui trecento anni prima era morto Galileo Galilei (8 gennaio 1642), mentre oggi, la data della sua scomparsa, 14 marzo 2018 si sovrappone al giorno della nascita di Einstein, il 14 marzo 1879. Non solo, il 14 marzo si festeggia anche la Giornata dedicata al Pi greco.
Oltre al suo grandissimo contributo scientifico, a ricordarlo c’è oggi anche un asteroide che porta il suo nome, 7672 Hawking.
Genio, volontà, voglia di divertirsi e una conoscenza che lo rendevano comunque un uomo e non solo uno astro fisico.
Numerose sono le sue apparizioni in tv e film che lo fatto amare dal pubblico per il suo carisma straordinario e l’ironia dirompente.
Ciò che si ricorda é il film biografico La teoria del tutto diretto da Ron Howard e interpretato magistralmente da Eddie Redmayne che vinse il premio oscar nel 2015.

Da per la tv eccolo comparire con tutta la sua energia : da Star Trek, The Big Bang Theory, Little Britain, The Simpsons e Futurama.
Per la sesta stagione di Star Trek: Next Generation, andato in onda nel 1993, in cui l’androide Data utilizza il computer di bordo della nave stellare Enterprise per creare gli ologrammi di tre geni della fisica insieme ai quali giocare a poker. Si tratta di Isaac Newton, Albert Einstein e Stephen Hawking (che interpretò se stesso). “Il principio di indeterminazione non ti aiuterà, Stephen”, dice Einstein a Hawking. “Tutte le fluttuazioni quantiche del mondo non cambieranno le carte nella tua mano”.
Stephen Hawking prestò anche la sua voce per quattro episodi dei Simpsons. In una puntata lo scienziato visitò la cittadina ideata di Matt Groening e nel 1999.
“Sono stato raffigurato come un personaggio un po’ surreale con poteri enormi”, ha detto Hawking, commentando la resa che aveva avuto il suo personaggio inserito nella vita della città di Springfield.

Partecipò anche alla serie dello stesso produttore Futurama, raffigurato come un testa fluttuante in un barattolo.

Apparso più volte nello show The Big Bang Theory, una serie televisiva che prende il nome dalla teoria su cui Hawking ha lavorato per gran parte della sua vita. Memorabile per il pubblico americano fu la sua presentazione della serie tv nel 2012 la Comic-Con di San Diego. Il fisico più famoso del mondo, guest star della sitcom, aprì a sorpresa il panel con un messaggio speciale, e un’inedita versione del tema d’apertura).
Johnny Galecki (Leonard) e Melissa Rauch (Bernadette) erano le uniche star della serie presenti assoluta,ente all’oscuro dato che la sua apparizione non era prevista.

Nel 2015 il fisico si prestò a rifare una cover della Galaxy Song dei Monty Python, uno dei più famosi gruppi comici britannici. Oltre a cantare il brano, Hawking si prestò anche a girare un video in cui investe, in carrozzina, il fisico inglese Brian Cox nei giardini dell’Università di Cambridge, e poi spicca il volo nella galassia.
Ha compiuto infine alcune apparizioni nei talk show televisivi serali, con le telefonate fatte a Jim Carrey durante il programma Late Night nel 2007 e lo sketch con John Oliver in “People Who” durante il Last Week Tonight.
“Hai affermato che ci potrebbe essere un numero infinito di universi paralleli: significa che esiste un universo là fuori dove sono più intelligente di te?”, chiese il conduttore allo scienziato.
“Sì”, rispose Hawking. “E anche un universo in cui sei divertente”.
Anche sul fronte letterario Stephen non si è risparmiato, oltre ai saggi di divulgazione scientifica in pochi sanno che scrisse numerose storie per bambini. Si tratta di una trilogia (George’s Secret Key to the Universe, George’s Cosmic Treasure Hunt, George and the Big Bang) realizzata a quattro mani con la figlia Lucy, tra il 2007 e il 2011. Nelle pagine dei romanzi, le eccezionali avventure del giovane George offrono lo spunto per spiegare con parole estremamente elementari concetti misteriosi e affascinati, come i buchi neri o l’origine della vita.
Dopo il cinema, i cartoni, la tv e la letteratura un altro amore di Hawking era la musica.
Nel 1994, il leggendario gruppo prog-rock Pink Floyd pubblica l’album The Division Bell. Nella nona traccia, Keep Talking, compare la voce metallica di Stephen Hawking che parla per mezzo del suo sintetizzatore: “Per milioni di anni gli uomini vissero come animali. Poi qualcosa accadde che scatenò il potere della nostra immaginazione. Imparammo a parlare”.

La “collaborazione” ha avuto un seguito nel più recente The Endless River (2014), dove l’astrofisico fa capolino nel brano Talkin’ Hawkin‘.
La traccia include la frase per milioni di anni la razza umana ha vissuto come gli animali. Poi, successe qualcosa che sguinzaglio la forza dell’ immaginazione: abbiamo cominciato a usare la parola. La nostra più grande speranza potrebbe diventare realtà in futuro, con la tecnologia a nostra disposizione le possibilità sono infinite,. così tutto ciò che dobbiamo fare ora è essere sicuri di continuare a parlare”.
La voce di Stephen Hawking, tradotta da quel sintetizzatore vocale che lo aiutava a esprimersi dopo la triste perdita delle capacità fonatorie a causa di un intervento a metà degli anni ’80, derivato da una crisi per la sua grave malattia degenerativa.
La voce è tratta da un passaggio televisivo che il chitarrista David Gilmour spiegò in una intervista radio come ” il più potente spot televisivo che ho mai visto nella mia vita”.
Un comunicatore oltre tutto, che ha ricevuto moltissimi onorificenze e riconoscimenti scientifici di straordinaria importanza, ma mai il Nobel per la fisica, come forse avrebbe meritato. Un premio però è stato intitolato proprio a lui: la Stephen Hawking Medal for Science Communication.
Insomma, l’uomo delle stelle parte verso l’asteroide a lui intitolato e lascia all’umanità la conoscenza e la voglia di sorridere, due eredità senza prezzo.