Se durante tutto l’anno abbiamo avuto un’attenzione per la bilancia, il controllo del peso e la salute in generale, con l’arrivo delle feste di Natale tendiamo a “rilassarci”. In effetti è difficile non essere sedotti dalla tradizione culinaria italiana legata alle festività del Natale. Ma non sempre il piacere a tavola si sposa con la prevenzione e la salute. Nelle nostre società occidentali sono in aumento numerose patologie croniche legate proprio all'eccessivo benessere che, se da un lato riesce ad azzerare i bisogni primari, dall’altro crea nuovi desideri che spesso non sono funzionali al nostro “ben-essere”.
Recentemente l’American Heart Association (AHA), organizzazione statunitense che si occupa di ridurre le morti causate da problemi cardiaci e ictus, ha diffuso un documento in cui cerca di richiamare l’attenzione su poche semplici regole che sarebbero molto utili per prevenire patologie croniche come i disordini cardiovascolari, il diabete, l’obesità, l’osteoporosi, malattie tipiche dei Paesi occidentali. Secondo l’AHA per riuscire ad avere un’adeguata prevenzione di queste patologie occorre avere sotto controllo il Body Mass Index (BMI), la glicemia, i livelli di colesterolo e la pressione sanguigna, avere buone abitudini alimentari, non fumare e fare inoltre attività fisica. In realtà si tratta di variabili che si influenzano reciprocamente, nel bene e nel male, per cui se riusciamo ad avere più attenzione anche solo a un paio di esse, automaticamente miglioriamo tutte le altre. Per essere più chiari possiamo dire che fare attività fisica (almeno mezz’ora di cammino ogni giorno), ad esempio, ha certamente effetti benefici sul colesterolo che, per ridurre al minimo il rischio di patologie cardiovascolari, dovrebbe rientrare entro limiti ben definiti.
In particolare, l’attività fisica ha effetti benefici duplici sui livelli di colesterolo perché contribuisce sia ad abbassare il colesterolo “cattivo” (LDL, associato ad aterosclerosi, infarto e ictus) sia ad aumentare quello “buono” (HDL, che invece risulta protettivo). L’attività fisica, inoltre, aiuta a mantenere sotto controllo la glicemia perché migliora il consumo delle riserve energetiche e riequilibra il metabolismo; contribuisce al contempo, a controllare il peso corporeo e, quindi, influenzare positivamente il BMI, parametro che, mettendo in relazione altezza e peso, diventa un indicatore di salute cruciale per contenere l’obesità e tutte le patologie ad essa associate.
Avere valori di glicemia entro certi limiti (non superiori a 65-100 mg/dl a digiuno), oltre a essere un fattore protettivo per l’insorgenza di diabete, ha effetti positivi anche sulla pressione sanguigna, abbassando il rischio cardiovascolare. Esiste, infatti, una relazione diretta tra insulinemia e valori di pressione arteriosa: quando il livello di insulina aumenta, in genere, aumenta anche la pressione sanguigna in quanto l’insulina regola anche il riassorbimento di acqua e sodio a livello renale. Quindi un soggetto iperglicemico ha un rischio elevato di sviluppare, oltre al diabete, anche ipertensione e andare incontro all’obesità. Di contro un soggetto attento all’alimentazione e che pratica regolare attività fisica avrà un rischio ridotto di sviluppare diabete, ipertensione e malattie cardiovascolari.
L’AHA punta anche il dito contro il fumo di sigaretta, ormai noto da anni per i suoi numerosi effetti dannosi, cancerogeni e non, sulla salute. I ricercatori sono anche riusciti a quantizzare i benefici di uno stile di vita sano, dimostrando come siano notevoli i vantaggi di riduzione del rischio per un gran numero di patologie aggiuntive tra cui cancro, malattie renali, polmonite e bronco pneumopatia cronico ostruttiva.
Per quanto possa sembrare faticoso e noioso “impegnarsi” nella prevenzione, cercando di minimizzare i rischi per la propria salute, bisogna riconoscere che la cura di se è innanzitutto uno stato mentale ed è questione di consapevolezza. Si tratta in realtà di provare a mettere in pratica semplici regole che per essere seguite richiedono soltanto buon senso e un po’ di responsabilità. Tra l’altro la promozione di una buona salute non esclude la possibilità di “trasgredire” qualche volta dalle buone abitudini: ad esempio, non sarà l’apporto calorico maggiorato delle festività natalizie a creare grossi scompensi alla salute se viene inserito in un momento goliardico, relegato a pochi giorni dell’anno, a patto che non vi siano patologie conclamate come diabete o obesità grave oppure una storia clinica di infarti o ictus pregressi. Ciò che conta è lo stile di vita nel quotidiano, mangiare in modo vario con un corretto apporto di carboidrati, proteine e grassi, fare attività fisica ed evitare cattive abitudini come il fumo. Una mentalità aperta alla prevenzione, ma flessibile e che contempla anche momenti di piacere è probabilmente la migliore medicina che abbiamo a disposizione per il nostro benessere fisico e mentale.