La qualità della vita passa per lo più dalle città che diventano sempre più complesse. E’ possibile avere nuove forme e strutture di governo che meglio le possano gestire? E’ possibile meglio comprendere i mutamenti che le città stanno avendo, sia essi siano repentini o graduali, dal punto di vista naturale, ambientale, sociale, economica e tecnologica?
Sono delle risposte che i ricercatori europei stanno cercando di dare attraverso il bando: Urban Europe. Questa è un’iniziativa di programmazione congiunta (Joint Programming Initiative) creata per rispondere alle problematiche dovute ai processi di accelerazione legati alla crescente urbanizzazione. Inquinamento, congestione, sicurezza e coesione sociale devono essere analizzati al fine di creare città belle ed economicamente sostenibili, in cui i cittadini possono vivere in condizioni migliori: avere quello che si dice una qualità della vita migliore.
Il bando permette di associare ricerche sociali a quelle tecnologiche. La qualità dell’aria indoor e quella urbana sono tra i temi ricorrenti; la transizione a una green society è auspicata. La trasformazione della vita urbana deve essere controllata attentamente per evitare che si generino non solo dei default economici, ma soprattutto quelle rotture del sistema sociale che tanta parte hanno pesato nelle nostre città del Sud.
L’JPI Urban Europe è un’occasione per affrontare in modo unitario e transnazionale la ricerca su temi urbani che risultano frammentati e incoerenti sia a livello nazionale che europeo. I temi sono ambiziosi: trasformare le aree urbane in centri d’innovazione e tecnologia; realizzare sistemi di trasporto interurbano e sistemi logistici eco-compatibili; garantire la coesione sociale e l'integrazione; ridurre l'impatto ecologico e migliorare la neutralità climatica.
Le città italiane hanno bisogno di uno sforzo collettivo che tenda a migliorarle, ma soprattutto a renderle dei sistemi viventi funzionali alle necessità dei cittadini. Troppo spesso le nostre città costruite, nei tempi antichi, per lo più a dimensione umana, hanno degenerato diventando organismi che espellono il cittadino, lo emarginano in quartieri dormitorio. I centri una volta sede d’incontro sono fatiscenti. La risposta ovviamente non sta solo attraverso questa benemerita iniziativa, ma soprattutto nelle scelte politiche. La ricerca tenta di dare gli strumenti, fornire le conoscenze, ma la scelta finale di quale società vogliamo per noi e per i nostri figli sta a noi cittadini che la esercitiamo attraverso il nostro voto.
Le città dovrebbero essere il luogo dell’incontro e dell’aggregazione. Per far questo è necessario stabile quali parametri si vogliono privilegiare. Favorire le energie pulite, significa sostenerle sia dal punto di vista economico, con incentivi certamente, ma non solo, creando aziende che producano energia pulita, sviluppando quella green economy di cui tutti abbiamo sentito parlare e che in Italia non esiste; di fatto, la maggior parte dei manufatti, celle solari, eolico, che installiamo arrivano dall’estero, nonostante che si possano anche sviluppare in Italia. Dopo il 21 gennaio 2014 sapremo se ci saranno ricerche italiane che sono state premiate da questa iniziativa, l’JPI Urban Europe, sapremo se è possibile avere un aiuto dalla scienza per modificare, in senso positivo, le nostre città e come.