Alla quinta edizione del Festival In Scena! di New York si parla anche di cinema. Nella Grande Mela, scenario cinematografico per antonomasia, debutta L’invenzione senza futuro, il racconto di una vita che diventa metafora delle evoluzioni del cinema, dal muto al sonoro, dal montaggio al colore. Lo spettacolo (vincitore del Premio di Produzione – Selezione E45 Napoli Fringe Festival) è scritto da Federico Giani, Mauro Parrinello, Celeste Gugliandolo e Francesca Montanino, regia di Mauro Parrinello, con Federico Giani, Celeste Gugliandolo, Mauro Parrinello e co-produzione Compagnia dei Demoni/Offrome/Tedacà (Piemonte) e Teatro della Tosse di Genova.
L’invenzione senza futuro è un omaggio al cinema, alla sua storia e al potere dell’immaginario nella vita di tutti noi. Lo spettacolo racconta il rapporto tra due fratelli, Louis e Auguste Lumière, che stanno per rivoluzionare la visione del mondo e al tempo stesso sono alla ricerca dell’amore. Il titolo dello spettacolo deriva da una definizione che Antoine Lumière, padre dei celebri fratelli, da al progetto al quale i suoi figli stanno lavorando. Mauro Parrinello, autore regista e attore diplomatosi al teatro Stabile di Genova, in seguito diretto da Valerio Binasco in Noccioline di Fausto Paravidino per il Teatro Eliseo di Roma, cura numerose regie per la Compagnia dei Demoni, in particolare allestimenti di testi contemporanei inediti in Italia.

Com’è nata l’idea di questo spettacolo?
L’idea di questo spettacolo è nata quando ci siamo resi conto che noi, attori di teatro, siamo stati prima spettatori cinematografici che teatrali. Ci ha colpito quanto il cinema avesse contaminato le nostre vite e il fatto che ognuno di noi si ricorda precisamente non solo il primo film che ha visto, ma anche con chi fosse in sala.
Il festival InScena! permette a compagnie italiane di esibirsi in un contesto americano. Attraverso quali mezzi secondo te è possibile diffondere efficacemente il teatro italiano negli USA?
Credo che il mezzo più efficace per diffondere il teatro italiano negli USA sia proprio attraverso un progetto come quello di In Scena! un evento che permette di rivolgersi anche ad un pubblico di non italo-americani. Potrei rispondere dicendo che allo stesso modo in Italia non è usuale vedere teatro americano.
È la prima volta che porti uno spettacolo negli Stati Uniti? Cosa significa per te essere a NY e soprattutto andare in scena in questa città?
È la prima volta che reciterò negli USA e sono molto contento che accada proprio con L’invenzione Senza Futuro, perché parlando di cinema e del cinema che piace a noi che lo abbiamo scritto, inevitabilmente parliamo moltissimo di cinema americano.
Cosa pensi o speri di riportare in Italia dopo quest’esperienza, sia dal punto personale che professionale?
Spero che L’invenzione Senza Futuro torni in Italia con una consapevolezza in più. Siamo certi che non potremmo avere un pubblico più diverso da quello a cui siamo abituati.

Perché questo spettacolo è da vedere? Cosa pensi o speri di lasciare al pubblico newyorchese?
È sempre difficile dire a qualcuno perché dovrebbe vedere il tuo lavoro. Quando, durante un’ intervista, ci chiesero a che tipo di teatro ci rifacciamo noi abbiamo risposto: “ la PIXAR!” perché i film che più ci hanno colpito in questi ultimi anni sono proprio quei film d’animazione in cui le vicende di personaggi improbabili riescono a guidare lo spettatore in una gamma di emozioni ampissima.
Speriamo pertanto di riuscire a dare agli spettatori americani quello che siamo finora riusciti a dare a quelli italiani.
Cosa vuoi trasmettere al pubblico con questo spettacolo, credi che possa essere una fonte d’ispirazione per molti giovani che oggi cercano di sviluppare un progetto proprio?
Questo progetto è nato con un magnifico pregio: volevamo fare uno spettacolo che ci piacesse. Non ci siamo mai chiesti se una scelta potesse essere più accattivante, più ammiccante o più d’effetto. Abbiamo creato la drammaturgia tutti insieme, improvvisando, sbagliando ma sempre divertendoci e giocando.
Sviluppare un progetto proprio deve mantenere queste caratteristiche.

Spesso si sente dire che i giovani di oggi siano disillusi e senza futuro. Secondo te quali sono i mezzi attraverso i quali un giovane può contrastare questa tendenza?
Questa domanda è interessante. Nel nostro spettacolo raccontiamo la storia di due fratelli che hanno un sogno che vogliono realizzare, ma il padre li ammonisce: “ la vostra è un’invenzione senza futuro”.
Oggi noi siamo grati che quei ragazzi non abbiano gettato la spugna.
Il mezzo attraverso cui un giovane può contrastare questa tendenza è sempre lo stesso oggi come nel 1886: insistere impegnandosi sempre e non risparmiandosi mai.
Lo spettacolo andrà in scena a New York, presso il NYPL Enrico Fermi Bronx Lab for children il 6 maggio alle ore 14, al Bernie Wohl at Goddard Riverside il 7 maggio alle ore 14 e presso la Casa italiana Zerilli-Marimò NYU il 9 maggio alle ore 18.
Per maggiori informazioni: In Scena!