In un’intervista con la Reuters, Donald Trump – dopo aver dato uno scoop al giornalista mostrandogli le mappe della sua straordinaria vittoria elettorale, cosa che non aveva mai fatto finora – dice di rimpiangere la sua vita prima della Casa Bianca perché pensava fosse più facile fare il presidente del paese più potente del mondo. In più, dice, a lui piace sì lavorare, ma mica a questi ritmi che lasciano così poco tempo per andarsene in giro ad afferrare vagine, che quasi sta perdendo la mano. E mentre leggo, mi sento in sintonia con lui, avverto una certa empatia che mi fa accapponare la pelle perché per la prima volta, in cento giorni, con poche frasi sincere, il presidente guadagna il sostegno della maggioranza degli americani che, come lui, rimpiangono il tempo in cui alla Casa Bianca c’erano presidenti competenti e degni.
Nell’intervista, Trump ha anche confessato che gli manca molto guidare. Nella speranza di aggirare il divieto imposto dalla sicurezza, aveva pensato bene di organizzare una gitarella di tutti i senatori alla Casa Bianca con il pretesto di discutere della crisi con la Corea del Nord. Aveva persino detto a Sarah Palin che poteva preparare i panini con cuore di cervo per tutti mentre Scott Baio avrebbe cantato a ripetizione la sigla di Happy Days accompagnato alla chitarra da Ted Nugent. Poi, lui, il driver in chief, avrebbe regalato un cameo, esibendosi in una hit, O’trerrote, che gli aveva insegnato il giorno prima il suo amico Pavarotti, e che narra l’impresa di un conducente di mezzi da lavoro tipici della classe operaia che lui ama. Insomma, era tutto pronto quando SS (Sean Spicer) gli ha detto che comunque non poteva guidare lui il bus che se no gli SS (Servizi Segreti) lo avrebbero costretto a far finta di amare Melania ad ogni uscita pubblica. Trump si è cosi indispettito che quando i senatori sono arrivati alla Casa Bianca, si è nascosto dietro una tenda, poi è uscito all’improvviso ha salutato, ha detto che lui voleva solo portare il pullmanino e che quindi ora teneva la nziria (dalla lingua napoletana “atteggiamento tipico dei bambini incontentabili e quindi infastiditi”) e perciò potevano fare quello che volevano che lui se ne andava a fare le puzzette negli ascensori, per fare gli scherzi agli impiegati ed abituarli all’imminente scoppio della guerra nucleare. Che lui si sta proprio annoiando senza giocare ai soldatini.
Ma non parliamo sempre di Donald Trump. Suvvia. Questa settimana è stata molto difficile per una donna, una paladina dei diritti delle femmine, persino di quelle con la cellulite e i chili di troppo che lei le schifa, ma in faccia non glielo direbbe mai, come ha fatto vedere in mondovisione quando ha incontrato a quella tedesca che non si mette nemmeno i tacchi alti e, però, tutti sembrano tenere in gran considerazione: Ivanka Trump. Questa settimana, la figlia del capo, è andata in vacanza in Germania, che lei voleva andare in Costa Smeralda invece l’hanno mandata a visitare l’Holocaust Museum cosi poco fashion, dove non ha nemmeno trovato le gomme all’olio di ricino per SS, e quegli infami che poi non sanno nemmeno vestirsi, l’hanno pure fischiata quando ha detto che il suo papà è un paladino dei diritti delle donne. Cioè lei pensava che quelli mica capissero l’inglese. E invece sì. E sapevano pure che lei, la sora Ivanka, non paga le sue impiegate quando vanno in maternità e viola una valanga di diritti del lavoro nelle sue fabbrichette di scarpe. Io comunque sono con lei. Questi scemi di tedeschi mica capiscono che lei lo fa per spingere le donne a figliare e rimettersi subito in corsa e mostrare che sono meglio dei maschi; non capiscono che lei, facendo cosi le fortifica. La verita’ e’ che sti’ tedeschi non conoscono Veronica e quindi non capiscono nulla del mondo dell’imprenditoria e dei “donatori di lavoro”.
Comunque io faccio il tifo per Donald e spero che riesca a vincere ogni record e superare i 100 giorni senza aver fatto nulla. Ovviamente è tutta colpa di Obama e dei democratici, come gli dice sempre Steve Bannon, dei giudici del nono circuito, anche se era uno di San Francisco , ma la geografia l’ha studiata SS e così gli ha riferito, della corte delle Hawaii che poi li c’è nato Obama e quindi non sono e non possono essere americani, degli economisti che secondo loro se lui con il suo piano delle tasse abolisce l’alternative minimum tax risparmia i primi 31 milioni senza nemmeno limitare le spese di manicure e pedicure di Melania e quindi sembra un po’ brutto e di quei mollaccioni di repubblicani che non si decidono a votare per la sua TrumpCare che si può sintetizzare in un motto “o vivi o muori” come invece farebbero quelli che basano tutto l’andamento del mondo sul proprio portafogli: se io risparmio, che muoiano tutti gli altri e chi se ne frega. Cioè nemmeno i soldi per il muro vogliono dargli. Hai voglia a cantare “sono contento”, fanno tutti orecchie da mercante e, al massimo, proprio al massimo, gli danno un buono per la tintura dei capelli.