Mancano poche ore all’apertura delle porte sul mondo tutto colore e fantasia della 9ª edizione del New York Comic Con, in programma al Javits Center, dal 6 al 9 ottobre. Quest’anno si parla di un’edizione allargata, addirittura più grande di quella di San Diego, per quello che si autodefinisce “il più grande evento di cultura pop della East Coast”, fatto di fumetti, manga, videogiochi, fantascienza, giochi, cinema, TV e tutto quello che può ruotare intorno al mondo del fantastico.
A fare da cornice alla manifestazione, che già da sola attira centinaia di migliaia di visitatori per una full immersion in un universo fantastico, c’è anche il fascino di Gotham City, la città di Batman e di tanti supereroi, oltre che le tante iniziative esterne. Luogo di culto per gli appassionati di supereroi e fumetti, l’evento è anche una buona occasione per i disegnatori che di mostrare il proprio lavoro e farsi conoscere.
Comic Con è evoluto negli anni per far fronte alle esigenze di un pubblico composto non solo da geek innamorati di eroi in calzamaglia ma da veri appassionati di cinema, animazione 3D, grafica, realtà virtuale… E se fino a poco tempo fa, Marvel e DC Comics erano solo delle case editrici di fumetti che proponevano le loro storie al dorato mondo delle movie majors hollywoodiane, ora “il flusso si è invertito” (come direbbero i Ghostbuster): sono le vicende fantastiche degli eroi nati da una matita a riempire i maxi schermi dei cinema o ad entrare nelle pay-per-view americane.
A Comic Con il fumetto però resta l’elemento intorno a cui ruota tutto quanto, dagli eventi, agli incontri con gli autori, alle presentazioni di serie TV e tavole rotonde sui film, alla vendita di gadget, al fenomeno dei cosplayer (persone travestite da supereroi che si aggirano per la fiera e partecipano a concorsi vari).
Al Comic Con non si va solo per acquistare spade laser o albi rari, indossare i panni del personaggio preferito oppure farsi un selfie con gli attori che lo rappresentano in TV. C’è posto anche per i professionisti, quelli che sono alla base di tutto, elaborando l’idea, sviluppando la storia, traducendola dalle parole alla carta disegnata, senza dimenticare chi ne realizza la grafica grazie al colore e alle tecniche multimediali fino a dare un corpo e una voce (non solo in baloon) ai personaggi.
Fumetti Italian Style
E dall’Italia sbarca a New York City un gruppo di disegnatori, autori, grafici e coloristi con idee ben precise: presentare i propri portfoli, tavole, screenplay, lavori cartacei e digitali agli editori a stelle e strisce.
Alcuni di loro vengono da una giovane ma attiva realtà italiana, la Manfont, e sono qui, ci raccontano, per sottoporre agli editori un nuovo progetto, BooMouse, ideato da Manfredi Toraldo, sceneggiato e disegnato da Luca Baino e colorato da Simone Di Meo. Si è dedicata alla copertina Sara Pichelli, marchigiana, classe 1983, che ha già lavorato in passato con Marvel, con Mattia Iacono a farle da spalla. Project manager è Manuela Mariuzzo: “Siamo una task-force – spiega – formata da un disegnatore, uno sceneggiatore, una colorista ed una grafica e letterista e siamo cresciuti professionalmente insieme fondando in Italia “La Compagnia del Fumetto”.
Migrazioni grafiche
Astigiana, è anche Art Director dal 2011, diplomata al corso di Fumetto presso la Scuola Internazionale di Comics di Padova, Manuela Mariuzzo cerca ora nuove sfide: “Perché sarò presente al New York Comic Con? Per quella buona dose di incoscienza che mi contraddistingue! Non sono propriamente una fumettista, mi sento di più una graphic designer e sto studiando presso la Creative Mind Academy di Padova, perché purtroppo in Italia non è sufficiente dimostrare cosa sai fare, ma devi vedertelo attestato!”.
Il lavoro del grafico, nei più svariati settori, è ancora sottovalutato, soprattutto in ambito fumettistico. Si tende a pensare che la resa di un albo dipenda dal lavoro del disegnatore, dello sceneggiatore e del colorista, dimenticando che un’impaginazione superficiale o un lettering non appropriato possono togliere valore all’opera.
“Anche per questo vengo a New York – continua Mariuzzo – per capire se, al di fuori dell’Italia, la grafica applicata al fumetto è più apprezzata, valutata, ricercata. Inoltre non mi dispiace sentirmi una migrante, nella mente e nell’anima, alla ricerca di nuove idee, ispirazioni e confronti. Ho con me solo i biglietti da visita, nella convinzione ed anche con un po’ la presunzione che il mio logo sia così d’effetto ed esteticamente bello da suscitare curiosità e interesse verso la mia persona e il mio profilo”.
Caccia all’editore
Editor in chief della Manfont e autore del progetto è Luca Baino, un passato decennale da fumettista indipendente con vari gruppi e associazioni, oltre che da sceneggiatore freelance per la Sergio Bonelli Editore. Nel 2015 è stato anche co-autore, insieme al disegnatore Lorenzo Susi, della serie Agenzia Investigativa Carlo Lorenzini e ha creato la serie Quantum Academy.
“Abbiamo preparato come presentazione due dossier e un discorso di cinque minuti – racconta Baino – Puntiamo anche su un nuovo prodotto studiato per il mercato USA, BooMouse, un albo di 22 pagine a cui vorremmo far seguire una serie da sei numeri”. L’ intento è di esportarlo negli States, esaltando il gusto americano per le storie fantastiche, divertenti, e soprattutto violente e dal linguaggio colorito. “Si tratta di fantascienza in chiave scherzosa e leggera – continua – con viaggi nel tempo, esplosioni, alieni di ogni forma e dimensione…. e niente filosofia! Inoltre al nostro personaggio principale, abbiamo dato una grafica dai colori accesi e caratteristiche fisiche da pupazzo, per poterne fare un gadget, proprio come vuole il mercato USA. Per ora abbiamo in programma colloqui con sette editori, che sappiamo essere più disponibili dei colleghi europei”.
Un italiano alla Marvel
Il gruppo sarà accompagnato dal fumettista Andrea Broccardo, altro astigiano, classe 1982, da un anno disegnatore per Marvel di serie come l’ultimo numero di Star Wars: Kanan the last Padawan (numero 12) e la miniserie X Men: Civil War (di cui sono già in produzione quattro numeri e dal quale sarà tratto il film Captain America 3) e che ha appena terminato il numero speciale annuale di All New X Men.
“Quest’anno vengo al New York Comic Con – spiega Broccardo – per consolidare i rapporti con i colleghi e vivermi il salone in modo più rilassato. Nel 2015 proprio qui ho davvero svoltato! Dopo tante fiere di settore e numerosi tentativi vani mi si è offerta la grande occasione di collaborare con l’imponente realtà marveliana e poter illustrare i miei idoli. Ho fatto tesoro delle critiche ricevute per correggermi e migliorarmi e sono stato ripagato con il primo incarico a dicembre. Auguro la stessa sorte ai miei amici. Come si dice, l’America offre sempre un’occasione a chi sa cercarla”.
New York Comic Con
I biglietti per New York Comic Con, rilasciati su Internet in primavera, sono andati a ruba, tanto che è stato necessario metterli in vendita a scaglioni. Organizzato dall’agenzia ReedPOP che storicamente si occupa di fumetti e giochi, New York Comic Con nel 2015 ha avuto 167.000 visitatori, secondo dati del sito ufficiale dell’evento.
Presentazioni di nuove stagioni tv e serie cinematografiche si svolgono tra costumi di scena e scenografie impattanti. Tra le novità più attese, la Marvel Television presenta il cast di Marvel’s Iron Fist, su Netflix dal 2017, e i protagonisti di Marvel’s Agents of Shield, che sarà trasmesso America il 20 ottobre. Sarà anche presentato il trailer dell’episodio pilota di Falling Water, dai produttori di The Walking Dead, e parallelamente il secondo episodio di Westworld della HBO. E poi giochi per console e simulatori di realtà virtuale tutti da provare, incontri con le case editrici e gli autori, workshop e dibattiti.