La Taranta arriva a Palermo. Un grande appuntamento con la musica popolare italiana prevista il prossimo 6 agosto al Teatro di Verdura. E’ lo spazio dove in estate, nel capoluogo dell’Isola, vanno in scena gli spettacoli del Teatro Massimo. Gli artisti si esibiscono nel giardino di una delle più famose ville nel quartiere di San Lorenzo ai Colli: la villa che fu realizzata da Carlo Cottone, Principe di Castelnuovo, grande personaggio della nobiltà siciliana, protagonista della Costituzione siciliana del 1812, al quale Palermo ha dedicato quella che è stata fino a qualche mese fa la piazza più importante della città (oggi non lo è più, se è vero che è stata trasformata in un cantiere ferroviario.
"Ballo! Taranta d'amore" sarà una grande festa-concerto di saltarelli, pizziche, tammurriate e tarantelli con Ambrogio Sparagna, l'Orchestra popolare italiana e il Coro di voci bianche del Teatro Massimo. Il Teatro Massimo è il primo teatro lirico italiano a produrre un progetto di valorizzazione e diffusione della musica popolare. Una musica che ha le sue radici proprio in Sicilia con l’etnoantropologo, Giuseppe Pitrè, all'inizio del Novecento, e che costituisce uno straordinario patrimonio culturale.
"Recuperare questi testi, tirarli fuori dagli archivi, musicarli secondo le regole tradizionali – dice Sparagna – farne di nuovo musica vissuta e suonata significa riappropriarsi delle nostre radici".
Sparagna dal 2004 al 2006 è stato maestro concertatore del Festival la Notte della Taranta dove ha fondato una grande orchestra di sessanta elementi composta da strumenti popolari con la quale ha dato vita a spettacoli cui hanno partecipato, in qualità di ospiti, anche Franco Battiato, Francesco De Gregori, Lucio Dalla, Gianna Nannini, Carmen Consoli, Piero Pelù, Francesco Di Giacomo, Giovanni Lindo Ferretti, Peppe Servillo e tanti altri.
“Anche Palermo con Sparagna e il nostro coro di bambini – dice il direttore artistico del Teatro Massimo, Oscar Pizzo – entra a pieno titolo nelle coinvolgenti feste di ballo dedicate alle danze del meridione d'Italia con particolare riferimento alla tradizionale Pizzica e alla quanto mai attuale Taranta”.