Fiumi esondati e migliaia di persone allontanate dalle loro case, minacciate dall’acqua: il maltempo in Emilia Romagna sta creando problemi da allerta rossa in molte zone, in particolare nel Ravennate da dove arrivano queste immagini, e Forlì, mentre la situazione peggiora anche verso Bologna. Fenomeni meteorologici così estremi sono sempre più frequenti, spiega Arcangelo Francesco Violo presidente consiglio nazionale dei geologi, e la colpa non è da imputare solo ai cambiamenti climatici.
Abbiamo effetti al suolo sempre più amplificati perché prima di tutto siamo in un paese come l’Italia che è intrinsecamente fragile per le sue peculiari caratteristiche geologiche, ma è un paese anche che nei decenni scorsi è stato urbanizzato in maniera disordinata e questo ovviamente amplifica gli effetti e i danni appunto degli eventi alluvionali”.
“Il problema quindi è vasto e complesso e si deve agire con piani pluriennali e che vengono finanziati in maniera costante ma anche va riorganizzata la governance, da un lato troppe competenze sono frammentate e dall’altro bisogna adattarsi appunto a questi cambiamenti climatici attraverso azioni non strutturali, oltre le doverose azioni strutturali, che dobbiamo attivare: una pianificazione corretta anche prevedendo la delocalizzazione, i piani di emergenza aggiornati, la cittadinanza deve essere informata costantemente, l’attivazione di presidi idrogeologici che controllino il territorio”.