La moda ha il vento in poppa. Il mese delle sfilate – il lancio delle collezioni primavera 2025 – è in pieno svolgimento, da New York a Londra e a Milano e come di routine terminerà a Parigi. Insieme a questo, da settimane, si parla di moda e politica. Complici le elezioni presidenziali USA, che si terranno a novembre, la sfida elettorale sembra essere affidata, più che mai, anche alla moda: con slogan incitanti al senso civico, e sostegno politico espresso attraverso abbigliamento e accessori, vedi la sciarpa Harris/Walz indossata da Anna Wintour alle sfilate in corso, la politica vive il suo periodo modaiolo.
La vicepresidente Kamala Harris ha preso a corte ben sedici stilisti Made in Usa per la sua corsa alla Casa Bianca. Nel frattempo i giudizi sui suoi ‘potenti’ tailleur tuonano come nemmeno il look jungle di J Lo in abito Versace ai Grammy Awards del 2000 è riuscito a fare. Siamo consci che contestualmente la moda è il mezzo più facile per raggiungere le masse, dai ricchi ai meno, e serve in egual misura a Democratici e a Repubblicani per la loro raccolta fondi. Così il cappellino MAGA del candidato Rep Donald Trump, ormai simbolo del suo elettorato, quest’anno è stato sorpassato dalla versione camo Harris/Walz che in poche ore ha fatto depositare nelle casse dei Dem più di un milione di dollari.
Tuttavia, nessuno immaginava che una piccola città nel centro di Long Island potesse aggiungere il suo tocco alla pari, si fa per dire, delle sfilate super trendy di cui sopra. Sembra, infatti, che il fashion virus ormai abbia contagiato tutti, senza distinzione. Tanto che martedì sera (17 settembre), all’America First Warehouse di Ronkonkoma è andata in scena un defilé, il primo del genere, denominato America First Patriotic Fashion Showcase: in passerella una tuta “Fake News”, una versione aggiornata del berretto “Make American Great Again” con cristalli Swarovski, un abito da sera con la scritta Trump sul davanti e su tutta la lunghezza (per i veri aficionados) e una patriottica borsa di cristallo con la bandiera americana da un lato e la scritta “MAGA Fashionista” dall’altro, che si appresta a diventare un must di stagione.
Il filmato della serata è apparso dapprima su X/Twitter, dove a qualcuno è venuto il dubbio che il fashion show MAGA potesse essere unicamente satira. Un altro utente ha riassunto il tutto come: “Questa non è l’America prima di tutto, è l’America peggiore”.
Si dice che fossero presenti circa 200 ospiti, con sfoggi di paillettes rosse, bianche e blu e slogan come “Fight, Fight, Fight” e abiti con la scritta “2024 America’s Comeback”. Sembra, inoltre, che ci fosse anche una collezione di trucchi, con rossetti rossi nella tonalità del cappello MAGA di Trump.
Dunque, è ufficiale: il duello politico negli Stati Uniti si è spostato su una passerella.