L’espressione yiddish Oy Vey! si trova spesso nelle insegne stradali che indicano Brooklyn a indicare la forte presenza di comunità ebraiche nel distretto. Ed è proprio a Brooklyn che Oy Vey Osteria ha ora preso un’entità fisica. “Prima vendevamo solo online”, ci dice Luca Piagesi che è nato a Roma ed è cresciuto cucinando con la nonna Adele – ha poi frequentato la scuola di cucina ed è diventato uno chef. Dopo aver lavorato in tutta Europa ed è arrivato negli Stati Uniti nel 2018.
“Oy Vey Osteria è ispirata dalle nostre nonne e dalle tradizioni che hanno portato a casa nostra attraverso il cibo”, gli fa eco la moglie Samantha Hunt, che è nata a Brooklyn, “è iniziata come modo per esplorare le nostre radici e il nostro amore per il cibo. Oy Vey Osteria è la nostra versione delle ricette di nostra nonna, combinate insieme fino a dargli nuova vita”. Samantha è cresciuta con la nonna Gloria cucinando cibo tradizionale ebraico ed è ora un’artista e insegnante ed esprime il legame che ha con la sua eredità ebraica attraverso il cibo.
Abbiamo incontrato i due domenica scorsa al loro stand del Farmers’ Market di McGolrick Park a Greenpoint a Brooklyn.
Nonostante la pioggia insistente, una fila regolare di clienti continuava a formarsi e informarsi sulle loro specialità. Sì perché oltre ai classici challah bread e focaccia, ci sono degli special che cambiano di settimana in settimana.
Abbiamo rivolto loro alcune domande.
Come ci si sente a far parte di uno dei farmers market più amati della città?
Siamo davvero felici di far parte di questi mercati perché danno la priorità alla sostenibilità e alla comunità. Siamo grati di essere collegati a questo network.
Quali sono i vostri prodotti più apprezzati?
I nostri articoli più apprezzati sono sicuramente i nostri babka. Cerchiamo di offrire varietà diverse dalla versione tradizionale come dulce de leche, ube e cocco e crema di guava. Un altro articolo amato è il nostro challah con semi: intrecciamo sesamo bianco e semi di papavero nel challah ed è un tocco davvero delizioso alla versione tradizionale.
Come vi siete conosciuti?
Ci siamo incontrati online. Abbiamo iniziato a parlare e ci siamo trovati subito in sintonia. Avevamo in programma di incontrarci di persona, ma poi è arrivata la pandemia a marzo. A quel tempo Samantha viveva fuori città, a nord, e Luca nel Queens. A causa della pandemia ci siamo tenuti in contatto ma non ci siamo incontrati fino a giugno 2020. Dopo il nostro primo incontro, ci siamo visti ogni settimana fino a quando Samantha si è trasferita nel Queens. Ci siamo sposati a gennaio 2021 e l’estate successiva abbiamo fondato Oy Vey Osteria.
Cosa rende speciale il vostro prodotto?
Ciò che rende unico il nostro prodotto è che rispettiamo e abbiamo imparato la versione tradizionale del cibo che produciamo, ma poi, grazie alla nostra vita insieme uniamo le ricette rendendole nostre. Siamo ispirati dalla comunità che ci circonda e cerchiamo di incorporare tutto ciò nel nostro cibo, con nuovi sapori e approcci.
Qual è la specialità di questa settimana?
Ci piace creare un menù per le feste che si avvicinano. In questo momento sta arrivando il Passover e offriamo una torta caprese: è una torta al cioccolato e mandorle napoletana senza glutine, e poi un twist senza glutine su una tradizionale torta di carote con glassa di cream cheese, fatta con le mandorle, poi abbiamo un biscotto vegano senza glutine con marmellata di albicocche e, ultimo ma non meno importante, i pasticcini al cocco ricoperti di cioccolato. Abbiamo messo insieme questo menù perché è una bella miscela di cucina tradizionale italiana e piatti preferiti delle feste ebraiche.