Ci ha lasciato Elio Guaitolini, popolare ristoratore e proprietario dell’omonimo ristorante Elio’s aperto nell’East Side nel 1981.
Sono ritornata a New York quello stesso anno dopo avere completato la scuola superiore in Italia, a Firenze. In quel periodo la diffusione della cultura culinaria italiana nella città era limitata alle numerose pizzerie napoletane e ai ristoranti meridionali come Patsy’s o Mamma Leone’s. Sono cresciuta frequentando Patsy’s per innumerevoli pranzi e cene di famiglia e mi sono fatta viziare da quei piatti che oggi rientrano nella definizione di “cucina del Nord Italia”.
Elio’s è diventato il mio punto di riferimento per quando avevo voglia di gustare la vera cucina italiana. Era come se improvvisamente fossi tornata in Italia ogni volta che mi tuffavo nei piatti di pasta e mi immergevo nell’atmosfera allegra creata dai clienti, felici di essere lì mentre assaporavano ogni momento del loro pasto proprio come si fa in Italia.
Ho letto nei pezzo necrologio del New York Times che il vero nome di Elio era Elio Antonio Leone Guaitolini e che egli era nato il 6 luglio del 1933 a Genova dove la madre, Dina Mancini, lavorava come collaboratrice domestica. Essendo nato da un rapporto extra-coniugale Elio ha passato l’infanzia in orfanotrofio.

Dopo 26 anni di lavoro tra Francia e Venezuela Elio è entrato illegalmente negli Stati Uniti ed ha imparato l’inglese leggendo i giornali e recitando quasi a memoria le didascalie dei fumetti nel New Yorker. Lavorava e, in parte, possedeva alcuni ristoranti dell’Upper East Side tra cui Portofino, Elaine’s, Petaluma, Due, Luke’s Bar and Grill e Merenda. Ma tra tutti, il suo nome rimarrà per sempre legato a Elio’s.
All’angolo tra la Second Avenue e l’ottantottesima strada potete trovare il famoso Elaine’s dove ogni notte si aveva la possibilità di incontrare Mike Nichols, Woody Allen, Carl Bernstein, John Lennon e molti altri proprio nel luogo in cui Elaine stessa serviva gli ospiti e si assicurava che gli scrittori e le celebrità fossero sempre a loro agio nel suo locale. Chiunque fosse in qualche modo familiare con il mondo dei ristoranti newyorkesi sapeva che per mangiare del cibo di qualità era necessario spostarsi di soli quattro blocchi e andare da Elio’s , tra la Second Avenue e l’ottanquattresima strada.
Quando lavoravo come PR per Benetton verso la metà degli anni ’80 ho spesso portato Luciano Benetton a gustare un buon piatto di pasta da Elio’s. Amavo, in particolare, i suoi spaghetti con le vongole mentre Luciano ordinava spesso la bistecca. Elio era sempre sul posto, felice e amichevole ma mai scontato. La sua lista dei vini era ottima e includeva alcune grandi bottiglie di rossi e bianchi del nord Italia.
Anche le celebrità adoravano Elio’s. Ricordo di aver incontrato nel suo locale Clint Eastwood, Tony Benner, Nick Pileggi e Nora Ephron, John McEnroe e Carl Bernstein. Tutti erano allegri, contenti di essere parte dell’atmosfera accogliente e confortevole che Elio creava.
Mi mancherà Elio. Ovviamente il ristorante rimarrà aperto, ci andrò e so che anche altre persone continueranno a frequentarlo immaginando che Elio sia ancora lì a salutare i clienti e a mostrare il suo più grande successo: Elio’s, sulla Second Avenue.
Sally Fischer è presidente e fondatrice della Sally Fisher Public Relations
Traduzione di Laura Loguercio
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