Sara Gay Forden è una giornalista e autrice del libro La Saga dei Gucci: Creatività, Imprenditorialità, Innovazione e Follia, pubblicato negli Stati Uniti da Harper Collins nel 2001. Da anni si occupa della copertura della fashion industry italiana a Milano, riportando l’esplosione di brand come Gucci, Armani, Versace, Prada e Ferragamo da atelier di famiglia a potenze internazionali.
Il 27 marzo del 1995 Maurizio Gucci, erede della dinastia di moda, è stato ucciso da un cecchino sconosciuto mentre si recava al suo ufficio milanese. Nel 1998, la sua ex moglie Patrizia Reggiani Martinelli – soprannominata “La Vedova Nera” dalla stampa – è stata condannata a ventinove anni di prigione, per aver organizzato il suo omicidio. Il film, diretto da Ridley Scott, ha come protagonisti Lady Gaga, Adam Driver, Jared Leto, Jeremy Irons, Salma Hayek e Al Pacino. “House of Gucci”, basato sul libro di Sara su quegli eventi, ha esordito il 9 novembre a Londra. La premiere di New York sarà il 16 novembre.
Sally Fischer è un’italofila che lavora nel campo delle pubbliche relazioni. Sia Sara che Sally vivono, al momento, negli Stati Uniti. Sara e Sally si sono conosciute in Italia molti anni fa, quando entrambe vivevano e lavoravano li. In questa conversazione discutono il libro, il film e gli eventi che entrambi trattano.
La mattina del 27 marzo 1995 quattro rapidi spari sono risuonati tra le strade eleganti di Milano. Maurizio Gucci, erede della…
Sara, all’epoca della morte di Maurizio Gucci nel 1995 scrivevi di Gucci e del loro brand di moda?
“All’epoca ero Capo di Dipartimento e Corrispondente del Business per Women’s Wear Daily a Milano e raccontavo gli sforzi di Domenico De Sole e Tom Ford di far invertire la rotta della compagnia, sotto Investcorp.”
Dopo di che hai iniziato anche a parlare dell’omicidio?
“Mi sono occupata anche della copertura dell’omicidio, dell’investigazione, e nel 1997 delle notizie relative all’arresto di Patrizia Reggiani”.
Avevi incontrato Maurizio Gucci? Lui com’era?
“Ho incontrato Maurizio Gucci per la prima volta ad una conferenza stampa che si è svolta nel suo lussuosissimo nuovo quartier generale in Piazza San Fedele, a Milano. Lui era affascinante ed entusiasta della sua visione di rilanciare Gucci come un brand italiano di alto livello, simile ad Hermes”.
Hai seguito il caso in tribunale?
“Ho preso un anno sabbatico per scrivere il libro nel 1998 e il processo è iniziato nel maggio di quell’anno. Ero in tribunale tutte le settimane ad ascoltare le testimonianze, volevo assicurarmi di cogliere tutti i momenti chiave per il libro”.
È stata una storia difficile della quale scrivere? Una storia che in qualche modo ti ha spezzato il cuore?
“È stata un’impresa scoraggiante. Non solo ho ricercato il passato, documentando lo sviluppo del brand sotto il controllo della famiglia, ma sia il processo che la battaglia per il controllo tra Bernard Arnault e Francois Pinault sono iniziati mentre io stavo scrivendo il libro. In più, il fatto che ci fossero così tanti punti di vista diversi sulle varie sfumature del caso significava che dovevo setacciare tutti i materiali per cercare di bilanciare le varie versioni e rappresentare la verità il meglio possibile. E, come hai potuto notare, alla base di tutto c’è una storia tragica”.
Quando hai scritto il libro La Saga di Gucci? Ci sono stati aggiornamenti sulla storia?
“La prima edizione, con copertina rigida, è stata pubblicata da Harper Collins nel 2000. La versione tascabile è uscita nel 2001 con un nuovo epilogo. Poi l’audiolibro è uscito l’anno scorso con una postfazione letta da me. Questo autunno è uscita con Custom House, un marchio di Harper Collins, la versione collegata al film, con una nuova postfazione con gli aggiornamenti sugli ultimi vent’anni. In Italia, la versione collegata al film è appena stata pubblicata da Garzanti”.
Il tuo libro è una storia vera o un’opera di narrativa?
“Questo è un lavoro di non-fiction, ricercato attentamente, ma ho usato le tecniche della narrativa per raccontare la storia, con uno stile che si chiama ‘giornalismo letterario’, così che sembri di star leggendo un romanzo.”
Sei soddisfatta del risultato finale? Hai potuto incontrare Lady Gaga, Adam Driver, Jared Leto, Salma Hayek, Jeremy Irons? (tutti gli attori presenti alla Premiere di Londra!)
“Il film è straordinario e porta su un altro livello questa storia, che è già di per sé molto potente. Trasmette l’arco della storia della relazione tra Maurizio e Patrizia e la dinamica in maniera convincente. Faccio i complimenti al regista, Ridley Scott, ed a sua moglie Giannina, che hanno lavorato al progetto per anni, come anche all’incredibile cast. È stato molto emozionante salire sul red carpet con tutte le stelle del cinema a Londra!”
Ti sei divertita alla première di Londra, hai dei gossip o fatti divertenti che puoi condividere? Magari un post dal tuo Instagram?
“La première di Londra è stata un momento da Cenerentola per me e mia figlia, la mia ospite. Lei aveva tre anni quando ho iniziato a scrivere il libro, che è dedicato a lei. Volevo che potesse capire, un giorno, perché sua mamma fosse così distratta e lavorasse tutto il tempo! Ecco qui un link per il mio sito da autrice:
https://www.saragayforden.com/events-one/house-of-gucci-worldwide-movie-premiere-london
o il mio Instagram: https://www.instagram.com/saragayforden/?hl=en
Come ben sai lavoro con Jeremy Irons e so che hai condiviso con me il tuo apprezzamento per la sua performance da Rodolfo Gucci (grazie!)”.
Hai avuto l’occasione di parlare con Jeremy del caso e offrire le tue idee a riguardo?
“Jeremy Irons era l’attore perfetto per interpretare Rodolfo, che è una figura dignitosa e riservata nella famiglia Gucci. Jeremy ha la statura e l’eleganza che aveva Rodolfo, come anche la sensibilità nostalgica e cupa del Rodolfo che riflette sul suo passato come attore del cinema muto. Sono stata felice di condividere la mia prospettiva con lui quando ci siamo incontrati sul red carpet di Londra, l’ho trovato una persona molto piacevole con cui parlare. Che onore!”
Altre riflessioni sui membri del cast?
“Trovo che le parti in ‘House of Gucci’ siano state assegnate splendidamente ed era evidente che tutti gli attori abbiano si siano avvicinati ai loro ruoli con grande passione, professionalismo ed impegno.”
Parteciperai alla première di New York? Ho sentito che ci sarà anche Al Pacino!
“Si! Non vedo l’ora! E poi parteciperò anche a quella di Los Angeles!”
Ci conosciamo da molti anni, dato che entrambe vivevamo e lavoravamo in Italia. Cosa pensi dell’Italia oggi? Questa storia potrebbe succedere ancora oggi a Milano?
“Sono molto grata della nostra amicizia professionale e personale e di come sia durata negli anni, da quando ho iniziato a scrivere dell’industria della moda italiana, con quel primo assignment su Pitti Uomo a Firenze, dove ci siamo incontrate per la prima volta. L’omicidio di Maurizio Gucci a Milano nel 1995 è stata un’anomalia e un grande shock. Le persone non venivano sparate a sangue freddo a Milano e non succede neanche ora. Sono appena stata a Milano per l’evento di Gucci a Settembre e per visitare alcuni amici e ho trovato che la città fosse incredibilmente bella, dinamica e vivace. Sta attraversando una ripresa fantastica, e sono felice che sia così.”
C’è una versione aggiornata del tuo libro La Saga di Gucci, pubblicato nel 2000? Dovrei comprare la versione nuova? Se si, perché?
“La nuova versione collegata al film ha una nuova postfazione che fornisce aggiornamenti sui punti centrali della saga Gucci negli ultimi vent’anni, da quando è stato pubblicato per la prima volta.”
Grazie Sara. È stato molto bello parlare insieme a te. È un piacere ricevere scoop dall’interno sulla storia affascinante e problematica di questa storia d’amore finita male.
“È stato un piacere mio condividere con te questa conversazione e il nostro percorso di vita per tutti questi anni!”
Traduzione italiana a cura di Emma Pistarino