Come ogni regione, ogni provincia e contrada in Italia ha i suoi dialetti, così ogni zona della Penisola ha le sue declinazioni del fritto di Carnevale. Peccati di gola in piena regola, i dolci di carnevale tendono infatti ad essere fritti: ché se dobbiamo dire addio ai piaceri ed entrare in quaresima, tanto vale fare le cose perbene e dirlo a bocca piena, quest’addio.
Che si chiamino fritole, frappe o chicerchiate, quando arriva Carnevale, sfrigolano nelle padelle d’ogni angolo d’Italia. Ecco le nostre 10 scelte, con ricette pescate in giro per il Web.
1. In Romagna si dice Tagliatelle e Tortelli
I romagnoli, si sa, vanno matti per tortelli e tagliatelle, tanto da averne fatto anche dei dolci. A Carnevale, con lo stesso impasto delle classiche tagliatelle all’uovo, poi cosparse di succo di limone o d’arancia, si preparano le tagliatelle fritte. I tortelli si riempiono invece di marmellata
Le ricette ce le racconta Bagnacavallo dal sito Internet Romagna D’Este.
2. A Venezia si dice Fritole
Sono il dolce più famoso del godereccio Carnevale veneziano, si riempiono di uvette, pinoli e talvolta crema. Come tocco finale, queste friabili frittelle si spolverano di zucchero a velo.
Per voi abbiamo scelto la ricetta classica, di Giallo Zafferano.
2. A Napoli si dice Graffe
Impasto a base di farina e patate, queste frittelle napoletane sono ormai tanto popolari che si sono sdoganate dal Carnevale e si mangiano tutto l’anno.
Per un tocco speziato, la ricetta che abbiamo scelto suggerisce di unire della cannella allo zucchero per la spolverata finale.
4. A Roma si dice Frappe
Conosciute in altre zone d’Italia come chiacchiere, bugie, strufoli e nomignioli vari, le frappe sono la variante tipica del Centro Italia e in particolare del Lazio. Pare risalgano all’Antica Roma.
Farina e acqua per dar vita a delle strisce di pasta, talvolta annodate in fiocchi, da friggere e cospargere di zucchero a velo.
Ricetta.it le consiglia con un bel Marsala.
5. In Abruzzo si dice Cicerchiata
Diffusa anche nelle Marche e nel Molise, la Cicerchiata è un dolce composto di palline dorate di pasta fritta (simili a cicerchie) tenute insieme da una colata di miele. La gioia dei bambini e dei dentisti.
La ricetta la troviamo su L’Abruzzo è servito.
6. In Piemonte si dice Friciò
Variante con l’uvetta delle castagnole, i Friciò piemontesi sono fagottini fritti che si possono aromatizzare al limone o all’arancia.
La ricetta la troviamo su Alimentipedia.
7. Nelle Marche si dice Arancini di Carnevale
Nulla a che vedere con gli arancini (o arancine) siciliani, nelle Marche gli arancini sono dolci. Sono girelle di pasta arrotolata e fritta, neanche a dirlo.
La ricetta ce la racconta, in colori caldi, Spelucchio.
8. In Sicilia si dice Cannoli
Forse non tutti sanno che i famosissimi e ormai sempreverdi Cannoli siciliani nascono come dolce di Carnevale, tanto che alcune storie fanno risalire l’origine del nome ad uno scherzo. Il ripieno di crema di ricotta al profumo d’arancia però non è uno scherzo.
Per la non semplicissima ricetta abbiamo deciso di affidarci ai consigli di Anna Moroni su Mastercucina.
9. Al Sud si dice Zeppole
Legate anche alla festa di San Giuseppe, che è spesso vicina al Carnevale, le zeppole sono uno dei dolci italiani più conosciuti al mondo, tipici, in versioni diverse, un po’ di tutto il Sud Italia. A New York non è raro trovare pizzerie al taglio che offrono anche le zeppole, ovviamente in versione locale.
La zeppola, quindi, ve la proponiamo con l’accento italoamericano, anche se qui la propongono come dolce di Natale: si sa, da queste parti c’è un po’ di confusione su questi temi…
10. Tutta Italia dice Castagnole
Diffuse in tutta Italia, le castagnole sono il classico dei classici a Carnevale. Wikipedia parla di un manoscritto del Settecento con ben quattro ricette di castagnole.
Wikipedia dice che anche che al tempo non erano fritte, ma noi non ci crediamo e scegliamo la versione fritta di Giallo Zafferano che le propone ripiene di ricotta, secondo la ricetta Romagnola.