Sono le sette di un venerdì sera come tanti. Si spengono le luci dei palazzi istituzionali. La scena si trasferisce nei bar e nei ristoranti di Washington, dove politici, lobbisti, funzionari e diplomatici sciamano per continuare le negoziazioni della giornata. Le danze vespertine del potere per molti iniziano con un martini sorseggiato tra i velluti rossi di Off the record, il bar dell’elegante hotel Hay-Adams.
Adorato dai politici, mitizzato dai turisti. Secondo la leggenda popolare, il miglior posto della capitale dove “essere visti ma non sentiti”. La location, d’altra parte, è strategica. Lo storico albergo si trova di fronte a Lafayette Square, adiacente alla Casa Bianca. Accanto St. John, la chiesa dei presidenti.
A rendere Off the record così speciale non sono solo gli avventori più noti, è anche la spettacolare collezione di caricature dedicate ai personaggi della politica americana, passata e presente. Le pareti del bar illustrano questo Paese attraverso i volti dei suoi protagonisti: presidenti, deputati, senatori, giudici della Corte Suprema.

“Non c’è nessun altro posto in città come Off the Record” ci dice con orgoglio Alexander Roig, direttore Food and Beverage dell’Hay-Adams. “L’ambiente è raffinato e classico, con un tocco di estrosità”. L’arte, infatti, non si ferma solo sulle pareti, finisce anche sui sottobicchieri. Veri e propri pezzi da collezione. A creare in esclusiva le caricature dei personaggi più in vista della capitale, spiega Roig, tre artisti pluripremiati, ovvero i vignettisti Matt Wuerker, Ann Telnaes e Kevin “KAL” Kallaugher. Wuerker (Politico) e Telnaes (Washington Post) sono due Pulitzer, mentre Kallaugher (Baltimore Sun ed Economist), ha vinto per ben due volte il Premio Berryman della National Press Foundation.
“Quando c’è una nuova elezione, commissioniamo una caricatura a uno dei vignettisti con cui lavoriamo – racconta Alexander Roig – Con questi artisti, dal 2015, abbiamo creato anche i popolarissimi sottobicchieri. Ogni volta che ne viene presentato uno nuovo, c’è grande entusiasmo”.
Una trovata brillante. La gente adora e colleziona questi piccoli quadrati di cartone che con ironia e leggerezza narrano le vicissitudini politiche d’America ma anche i suoi vanti. Uno dei più gettonati è sicuramente quello del presidente in carica. Joe Biden è ritratto con l’immancabile sorriso ammiccante e un bicchiere di birra in mano. Il suo arci nemico Donald Trump, invece, è imbronciato, con una birra la cui schiuma richiama la chioma furente del tycoon. Nella collezione non manca Barack Obama che accetta come segno di pace un calice di vino dal predecessore George W. Bush; ci sono Bill e Hillary Clinton con le valigie in mano; la vicepresidente Kamala Harris in scarpe da tennis; il capogruppo di maggioranza al Senato Chuck Schumer e la presidente della Camera Nancy Pelosi che confabulano giocando a jenga. Ma ci sono anche leader stranieri, come Boris Johnson, biondissimo e spettinato, chino sul suo drink, Kim Jong-un che si versa un gin nucleare e l’inevitabile, attualissimo Putin.

Non solo politici. La sala, con poltrone e pareti rosso intenso, accoglie anche un divanetto a nove posti dedicato alla Corte Suprema. Lo chiamano “the bench” – come se fosse il banco del massimo tribunale. Alle pareti i faccioni dei Saggi, sul tavolo il martelletto di legno.
Compresi nel prezzo di un drink – piuttosto impegnativo – non solo i sottobicchieri da portare a casa, ma anche stuzzichini salati.
“Per quanto riguarda i piatti, offriamo bocconcini gourmet e un menu di cocktail freschi e creativi, con bevande dal nome che strizza l’occhio agli eventi attuali e alle figure chiave della scena di Washington”, chiarisce Roig. Come “Don’t spill the beans”, acqua in bocca, con vodka alla vaniglia, Kahlúa e amaretto di Saronno; oppure “A senator’s secret”, il segreto del senatore, con bourbon e brandy. “Ma il nostro classico, quello più amato dai clienti è il Pear Martini”, ci dice il bartender mentre shakera la specialità della casa: vodka alla pera, St. Germain, Chambord, ananas e lime.
“Dalle conversazioni ad alta intensità, alla conclusione di affari, al pranzo informale o all’aperitivo dopo il lavoro, non c’è dubbio che Off the Record sia un punto di riferimento per i locali, come pure per gli ospiti dell’hotel”, conclude Alexander Roig. Il bar perfetto per chiunque voglia un drink infuso di politica e indiscrezioni di palazzo. Spillate rigorosamente in via ufficiosa, come suggerisce il nome.
Questo posto, ci dice la cliente che abbiamo accanto, è adorato dai washingtoniani perché in fondo racconta la loro storia, l’essenza di questa città: la Politica. Ma quella di qualche anno fa, spiega dispiaciuta, in cui repubblicani e democratici non si odiavano violentemente come ora. Si sfidavano in aula, si affrontavano senza esclusione di colpi su idee e principi. Ma la sera si concedevano un drink allo stesso tavolo. Avversari, non nemici come oggi.