“C’è sempre un tiramisù che vi aspetta, dall’amica, da una zia, dalla mamma o in qualche ristorante del mondo. Appena si affonda il cucchiaio, salgono profumi di cacao, vaniglia e caffè. Così, quando la morbida stratificazione si scioglie in bocca, ha già sollecitato tutte le papille gustative”. Sono queste le prime righe del libro Tiramisù. Storia, curiosità, interpretazioni del dolce italiano più amato, scritto a quattro mani dai giornalisti e critici gastronomici Clara e Gigi Padovani.


Domenica 19 marzo l’autore era a New York alla Foodiversità di Eataly Downtown per lanciare la Giornata Mondiale dedicata al dolce italiano più famoso di tutti i tempi: “Sul calendario esistono tanti food day nel mondo, creati per celebrare un piatto o un prodotto particolarmente amato, ma non ne esisteva ancora uno riservato al tiramisù. Così io e mia moglie Clara ci siamo detti: quale giorno migliore per il Tiramisù day se non il 21 marzo in concomitanza con l’arrivo della primavera?”.
Alla base del loro progetto, presentato lo scorso 30 gennaio a Eataly Trieste, vi è l’idea di una grande festa a cui tutti possono partecipare. L’iniziativa è piaciuta in particolar modo a Oscar Farinetti, fondatore della catena di negozi, che ha dichiarato di voler dedicare d’ora in poi il 21 marzo di ogni anno a questo dolce patrimonio dell’umanità in tutti i suoi 34 store sparsi per il mondo. “L’idea ci è venuta proprio per far conoscere all’estero un’eccellenza del made in Italy – ha raccontato Padovani – insieme ad alcuni specialità che fanno parte della nostra tradizione culinaria: il mascarpone lombardo, i savoiardi piemontasi e il Marsala siciliano”.
Ad affiancare lo scrittore per la presentazione nella Grande Mela c’erano la giornalista e scrittrice newyorchese Francine Segan (autrice di numerosi libri legati al mondo gastronomico, nonché storica del cibo italiano e non solo) e Katia Delogu, la chef di pasticceria di Eataly Usa, che ha condiviso con il pubblico una versione piemontese della ricetta tramandatale dalla mamma, sostenendo l’importanza dell’uso del caffè di buona qualità. Per l’occasione ne è stata anche realizzata una ispirata a quella friulana originale, che è stata chiamata Coppa Trieste.
Pare infatti che questo dolce sia nato in Friuli Venezia-Giulia, nonostante sia del Veneto il merito di averlo diffuso in Italia e nei cinque continenti (tant’è vero che queste due regioni del Nord Est Italia si contendono ancora oggi i suoi natali). Fino agli anni ’80 del Novecento non esisteva nessuna traccia scritta delle sue origini, la sua storia era incerta e circolavano solo diverse leggende a riguardo. Con il loro libro, Clara e Gigi Padovani hanno cercato di risolvere il mistero, consultando archivi e leggendo articoli, per poi scoprire che questo dessert, con i suoi ingredienti provenienti da regioni del Nord e del Sud, “è riuscito a unificare l’Italia, fino a diventarne una bandiera in 23 lingue del mondo”.

Negli Stati Uniti il tiramisù è diventato celebre nel 1993 grazie all’uscita nelle sale cinematografiche della commedia Insonnia d’amore con Tom Hanks e Meg Ryan. In una scena del film l’amico di Hanks, che veste i panni di un vedovo inconsolabile, pronuncia una parola magica in italiano, “tiramisù” per l’appunto, per consigliargli di rifarsi una vita. Nel ‘99 anche Sophia Loren fece conoscere la sua ricetta al pubblico americano in una puntata del David Letterman Show.
Padovani ha pubblicato di recente il libro L’arte di bere il vino e vivere felici, riconoscendo quanto all’estero la gente stia iniziando ad apprezzare anche le eccellenze enologiche del nostro territorio. In merito al successo delle specialità nostrane, Padovani ha dichiarato: “Quello che mi preoccupa di più oggi è il fenomeno dell’Italian sounding. Mi chiedo: perché permettere a multinazionali straniere come Starbucks di utilizzare impropriamente parole che appartengono al nostro vocabolario e alla nostra tradizione come “espresso” e “cappuccino”? È importante che in questo scenario gli imprenditori italiani siano sempre più presenti. Qui in America si sono affermati brand che stanno letteralmente conquistando il mondo, tra cui Vincenzi, Illy e Lavazza. Penso che dobbiamo difendere la qualità e l’autenticità dei nostri prodotti e per fortuna il nostro governo sta finalmente facendo qualcosa per contrastare la contraffazione del made in Italy”.