Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Speciale Venezia
August 30, 2024
in
Speciale Venezia
August 30, 2024
0

Peter Weir e i suoi capolavori, il 1 settembre il Leone alla carriera

Quattordici magnifici film attraverso i "generi" ma con tanti fili conduttori

Giuseppe SacchibyGiuseppe Sacchi
Peter Weir e i suoi capolavori, il 1 settembre il Leone alla carriera

Australian director Peter Weir poses for photographers before receiving the Sitges International Fantastic Film Festival's Honorary Award in Sitges, near Barcelona, northeastern Spain, 11 October 2018. Ansa/EPA/Susanna Saez

Time: 5 mins read

“Con soli 13 film realizzati nell’arco di quarant’anni, Peter Weir si è assicurato un posto nel firmamento dei grandi registi del cinema moderno… fautore di un cinema in grado di coniugare la riflessione su tematiche personali e l’esigenza di rivolgersi ad un pubblico il più vasto possibile. Pur nella diversità dei soggetti affrontati, non è difficile rinvenire nel suo cinema, insieme audace, rigoroso e spettacolare, la costante di una sensibilità che gli consente di affrontare tematiche eminentemente moderne, come il fascino per la natura e i suoi misteri, la crisi degli adulti nelle società consumiste, le difficoltà dell’educazione dei giovani alla vita, la tentazione dell’isolamento fisico e culturale, ma anche il richiamo degli slanci avventurosi e l’istinto della salutare ribellione…”: così il direttore della 81esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, Alberto Barbera, ha spiegato la scelta di conferire all’ottantenne Peter Weir (quello che per me è “il migliore regista del mondo  tra quelli di cui non si è tanto sentito parlare da anni”) il Leone d’oro alla carriera.

Se negli ultimi decenni il cinema australiano ha raggiunto la notorietà e il prestigio che oggi gli vengono universalmente riconosciuti, il merito non è soltanto di star internazionali quali Nicole Kidman, Hugh Jackman, Cate Blanchett, Heath Ledger, Margot Robbie, Russell Crowe (solo per citarne alcuni), o di autori come Bruce Beresford o (nell’ultimo lustro) Baz Luhrmann: il merito va ascritto anche (e forse soprattutto) al regista australiano probabilmente più celebre all’estero, Peter Weir.

Tutta la sua cinematografia è unita non solo da uno stile unico e accattivante, ma anche da una continuità di temi e figure che attraversano, come una sottile linea rossa, tutte le sue opere. Weir è un regista eclettico che ama attingere a diverse fonti, cambiare i generi di riferimento da film a film – e spesso anche nel medesimo film -, attuando quella che oggi viene da tutti chiamata la contaminazione di generi. Ha prima reiventato il cinema australiano, quando negli Anni Settanta tentava di rinascere dalle ceneri di un passato glorioso, poi ha portato una ventata di freschezza al cinema hollywoodiano, sempre più in cerca di storie da raccontare ma sempre meno capace di trovarle.

Professionista serio e silenzioso, lontano da ogni tipo di riflettore, disinteressato alla fama e alle attenzioni di stampa e pubblico, uomo diviso tra diverse culture e realtà (l’Australia, sua terra d’origine, gli Stati Uniti d’America, dove ha lavorato per diversi decenni, e l’Europa, patria dei suoi antenati), Peter Weir ha diretto di tutto, dal thriller alla commedia romantica, dal folk horror alla fantascienza. Ma anche con moderazione: in quarant’anni di carriera ha messo in curriculum appena 14 film, tutti curati fin nel minimo dettaglio e nessuno dei quali si possa dire “non vale la pena vederlo”.

Australian director Peter Weir poses for photographers before receiving the Sitges International Fantastic Film Festival’s Honorary Award in Sitges, near Barcelona, northeastern Spain, 11 October 2018. Ansa/EPA/Susanna Saez

Dalla breve (50’) commedia drammatica Homesdale (1971) e dalla successiva commedia horror  Le macchine che distrussero Parigi (1974) al suo ultimo lavoro, The Way Back (2010), il cinema di Weir ha sviluppato tematiche via via sempre differenti ma “universali” (il viaggio, la donna, l’acqua, il tempo, la natura, l’amicizia), utilizzando storie diverse tra loro ma incentrate tutte su situazioni particolari e utilizzando un “linguaggio comunicativo” profondo che oltrepassa i codici narrativi e linguistici consueti.

A quel primo lungometraggio seguono tre film di grosso successo che – com’era prevedibile – finiscono con l’attirare l’attenzione dell’establishment hollywoodiano. Parliamo, in ordine di uscita, di Picnic a Hanging Rock (1975), suo capolavoro per eccellenza: una storia sospesa e rurale di ragazze ricche che spariscono durante una gita, senza sangue e violenza ma che con le sue atmosfere allucinate e la costante sensazione che sotto sotto ci sia qualcosa di terribile che ribolle, lo avvicinano al genere horror più di quanto possa apparire. Poi, nel 1981, il dramma sulla Prima Guerra mondiale Gallipoli-Gli anni spezzati: uno dei film antimilitaristi più severi e trascinanti che si siano visti sul grande schermo, con la corsa memorabile di Mel Gibson tra le trincee mentre parte l’attacco, chiuso da un fermo immagine che ricorda la celebre fotografia di Robert Capa, rimane un pezzo di cinema inarrivabile per forza drammatica, ritmo e sconvolgimento emotivo.

Ultimo film “australiano” di Peter Weir è Un anno vissuto pericolosamente (1982), ambientato nell’Indonesia di Sukarno durante il colpo di Stato: unisce impegno politico, fascino a piene mani e senso del destino.

La carriera americana comincia con Witness-Il testimone (1985), un giallo ambientato nella comunità Hamish con Harrison Ford, allora al vertice della sua popolarità, dopo la trilogia di Star Wars e i primi due capitoli di Indiana Jones. Il film gli garantisce la prima, di sei, candidature all’Oscar per la Miglior regia e le statuette per la Miglior sceneggiatura originale e per il Miglior montaggio.

Robin Williams ne “L’attimo fuggente” di Peter Weir

Il mezzo passo falso dell’ecologista Mosquito Coast (1986) viene subito messo nel dimenticatoio da uno straordinario film “generazionale”, L’attimo fuggente (1989), ambientato in un college maschile nell’America degli anni ’50, dove il prof. Keating (il mai troppo compianto Robin Williams) insegna ai suoi allievi a rifiutare, attraverso la poesia, il conformismo delle istituzioni e di una società, così simile a quella in cui il film usciva. Un film che contiene alcune delle scene più iconiche dell’ultimo mezzo secolo di cinema, ma il fatto che si sia portato a casa un solo Oscar (per la Miglior sceneggiatura originale) grida vendetta ancora oggi, soprattutto considerato che venne battuto nella corsa a Miglior film da A spasso con Daisy. Hollywood non ha mai amato chi critica apertamente la società americana.

Fearless-Senza paura è un viaggio introspettivo nell’accettazione del lutto e del proprio destino, preludio ai suoi ultimi fuochi.

Truman Show, nel 1998, pur snobbato dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences ma diventato un caso cinematografico mondiale, contribuisce a rafforzare il ruolo di Weir nella Mecca del cinema ma anche a marcare una distanza da essa piuttosto netta. Il film anticipa profeticamente il mondo social in cui tutti siamo immersi, con una storia scritta da Andrew Niccol che affonda nel mito della Caverna di Platone e che ribalta ingegnosamente l’ossessione per il controllo e i limiti fra lo spazio pubblico e quello privato. Un lavoro dalle diverse interpretazioni: film sul potere dei media e della manipolazione o film psicoanalitico? A voi la scelta.

Master e Commander nel 2003 ha ottenuto dieci candidature all’Oscar ma è ancora un film sottovalutato e per certi versi “dimenticato”. Lo ritengo un film “classico, che più classico non si può”, un’opera di valore assoluto, anche estetico, oltre a essere uno dei migliori ruoli di Crowe e, soprattutto, uno dei migliori film navali di sempre.

Il finale è una nuova odissea del ritorno con The Way Back del 2010, in cui sette coraggiosi prigionieri fuggono da un campo di lavoro siberiano e scoprono il vero significato dell’amicizia.

Da allora un rispettoso silenzio rotto solo dalle celebrazioni per i premi raccolti in questo lungo tramonto, come l’Oscar alla carriera nel 2022.

Australian director Peter Weir poses for photographers during a press conference held before receiving the Sitges International Fantastic Film Festival’s Honorary Award in Sitges, near Barcelona, northeastern Spain, 11 October 2018. Ansa/ EPA/Susanna Saez

Da anni, l’autore di autentici capolavori si è auto isolato, pacifico e sereno, nella sua magione in Australia da dove comunica, solo da qualche anno, con uno smartphone (prima solo telefono all’antica con cornetta) e lettere cartacee. Slanci ribellistici che, soprattutto all’epoca de L’attimo fuggente fecero sfracelli di pubblico, di lacrime e fazzoletti.

“Sono io il protagonista di Mosquito Coast, il cineasta straniero sbarcato in America come davanti a un mondo sconosciuto – ha spiegato tempo fa Peter Weir a Le Monde -. Sia chiaro, comunque, che non avevo problemi a lavorare là, ma nei contratti obbligavo i produttori ad una clausola fondamentale: montare i film a casa mia in Australia e non rimanere a Los Angeles tutto l’anno. Ci tengo a rimanere uno straniero”.

Il Leone alla Carriera gli sarà consegnato domenica 1 settembre, prima di una masterclass che Weir condurrà.

 

Share on FacebookShare on Twitter
Giuseppe Sacchi

Giuseppe Sacchi

Sono marchigiano, ma non esattore delle tasse. Amo il cinema e le persone, perché le loro vite sono film di vario genere, dal comico al thriller. Ho vissuto a New York 16 anni lavorando per "America Oggi", "Paese Sera", riviste Moda e King. In Rai ho condotto per 7 anni il programma "La Notte dei Misteri" e poi il giornale radio notturno. L'età non è quella della carta di identità ma quella che volete darmi.

DELLO STESSO AUTORE

Bong Joon-ho torna al cinema con “Mickey 17” in uscita il 7 marzo in USA

Bong Joon-ho torna al cinema con “Mickey 17” in uscita il 7 marzo in USA

byGiuseppe Sacchi
“Companion”: sesso, bugie e intelligenza artificiale

“Companion”: sesso, bugie e intelligenza artificiale

byGiuseppe Sacchi

A PROPOSITO DI...

Previous Post

Anche gli ABBA contro Donald Trump: “La smetta di usare le nostre canzoni”

Next Post

Angelina Jolie ha incantato Venezia nel ruolo di Callas: le immagini

DELLO STESSO AUTORE

“C’è ancora domani”: Paola Cortellesi sbarca col botto anche a New York

“C’è ancora domani”: Paola Cortellesi sbarca col botto anche a New York

byGiuseppe Sacchi
Il Leone d’oro a Claude Lelouch, l’uomo che ama le donne

Il Leone d’oro a Claude Lelouch, l’uomo che ama le donne

byGiuseppe Sacchi

Latest News

Papa, Chiesa risponda a nuova rivoluzione industriale e IA

Pope Leo XIV May Owe U.S. Taxes Despite Residing in the Vatican

byFederica Farina
Papa Leone XIV, ‘mai più la guerra’

Papa Leone XIV rischia di pagare le tasse americane dal Vaticano

byFederica Farina

New York

Chiara Arrigoni, autrice di Pelle, testo selezionato per il programma di mentorship di In Scena! 2025 a New York – ph. courtesy dell’artista

“Pelle”, il reading di Chiara Arrigoni a New York per In Scena! 2025

byMonica Straniero
While Adams Trusts Lawsuits to Bring Funds Back to NY, Trump Defies Judges

Adams-Trump faccia a faccia alla Casa Bianca per fondi federali

byFederica Farina

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post

Angelina Jolie ha incantato Venezia nel ruolo di Callas: le immagini

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?