Solo film italiani alle Notti Veneziane del Festival. La rassegna che caratterizza lo spazio off realizzato dalle Giornate degli Autori in accordo con Isola Edipo, è sotto la direzione artistica di Gaia Furrer e Silvia Jop. Obiettivo: contribuire a dare una visione complessa e composita dell’attuale panorama cinematografico del Bel Paese, tra visioni classiche e più sperimentali, produzioni classiche e percorsi produttivi più indipendenti.
Film di apertura sarà L’invenzione della neve di Vittorio Moroni, con Alessandro Averone e la calabrese Elena Gigliotti, rivelazione di quest’anno. Carmen ama troppo intensamente, troppo a modo suo e il mondo non glielo perdona. Lei e Massimo si sono lasciati, ma Carmen continua a considerarlo l’uomo della sua vita. Adora Giada, la figlia che hanno avuto insieme e che adesso ha cinque anni.
Seguirà il lavoro della regista più giovane della selezione, Irene Dorigotti, con il suo Across. Cresciuta nelle Alpi italiane, con una famiglia legata alle esplorazioni del mondo – suo nonno ha fondato la prima agenzia di viaggio italiana – Irene, approfittando dell’esposizione della Sindone a Torino, parte per un percorso religioso. Un road movie spiritual, un romanzo di formazione.
Il tempo è detonatore narrativo per un’altra delle registe presenti quest’anno alle Notti: Chloé Barreau che in Frammenti di un percorso amoroso, con Sébastien Ryckelynck, Jeanne Rosa, Laurent Charles-Nicolas, Ariane Deboise, Rebecca Zlotowski, Anne Berest, Jean-Philippe Raîche, Anna Mouglalis, realizza un autoritratto molto più che sentimentale, attraverso la raccolta di molte e composite testimonianze da parte dei variegati amori della sua vita, recuperando così un’interezza e un’organicità che solo i sentimenti di chi ci ha amati possono darci.
Siamo portati invece in un’altra immersione, nel tempo della Storia, da Semidei di Fabio Mollo e Alessandra Cataleta, con Antonio Alì, Damiano Bevilacqua, Anzhela Brailo, Daniele Castrizio, in cui mito, archeologia sottomarina, arte riemersa e umanità locale, si raccolgono nel ritrovamento miracoloso dei Bronzi di Riace, avvenuto 40 anni fa nel Tirreno sud-calabrese. Interviste e documenti inediti, testimonianze dirette e il racconto di un presente in tumulto sono il cuore di questo viaggio.
Il tempo che scorre è il leit-motiv di Casablanca di Adriano Valerio, con Fouad Miftah, Daniela Brandi, che racconta la storia della forse impossibile relazione, tra un uomo marocchino e una donna italiana, vissuta ai margini della realtà. Fouad, figlio dell’Imam di un quartiere popolare di Casablanca, è in Italia senza documenti da dieci anni, in attesa di cure mediche. Daniela proviene da una famiglia pugliese dell’alta borghesia. Ex tossicodipendente, prova una profonda solitudine. Si trovano per caso in Umbria. Attraverso i loro sguardi il film fornisce la frammentazione dolorosa che attraversa la vita dei due protagonisti.
Il tempo attraversa la finzione in Con la grazia di un Dio di Alessandro Roja, in cui Tommaso Ragno, nel ruolo di un uomo fuggito dal suo passato, deve tornare nella dedalica e misteriosa Genova, sua città di origine, a causa della morte, forse sospetta, del più caro amico di gioventù, le cui ultime giornate di vita sono nel racconto della fidanzata, la sempre brava Maya Sansa. A Roja verrà anche assegnato il Premio SIAE per il Talento Creativo.
La riconnessione con le origini in un rapporto di continuità tra presente e passato è centrale anche in Anna di Marco Amenta, con Rose Aste, Marco Zucca, Daniele Monachella. Bella, selvaggia e magnetica come la natura incontaminata della sua Sardegna, Anna vive al ritmo del respiro della terra, una terra che cura le sue ferite e nutre la sua anima.
A chiudere il cerchio del tempo è il dialogo nudo e leggero di Le mie poesie non cambieranno il mondo, realizzato da Annalena Benini e Francesco Piccolo con la poetessa Patrizia Cavalli. Un ritratto intimo, ironico e libero di Patrizia Cavalli. La poeta amata da Elsa Morante incarna la modernità anche pop della poesia italiana contemporanea, l’amore per le parole e per la performance.
E’ invece una proiezione speciale Nina dei lupi di Antonio Pisu con Sergio Rubini, Sara Ciocca, Sandra Ceccarelli, Cesare Bocci, Davide Silvestri.. Un’improvvisa tempesta solare rende inutilizzabile qualsiasi apparecchiatura elettronica sul pianeta. Lo stesso giorno, una neonata, Nina, viene ritrovata sulla montagna nei pressi di un piccolo paese sperduto. Dopo il catastrofico e misterioso evento che tutti chiamano “la sciagura”, la civiltà come la conosciamo si sgretola, le risorse scarseggiano ovunque e tra gli esseri umani vige la legge del più forte.
Altre proiezioni speciali sono il tributo al canadese Jean-Marc Vallée con C.R.A.Z.Y.
Per i “Dialoghi con gli autori” sono in programma Lo scrittore sugli alberi di Duccio Chiarini, in occasione del centenario di Italo Calvino, e i documentari Parola ai giovani di Angelo Bozzolini e Il popolo delle donne di Yuri Ancarani.