La famosa competizione Miss America compie 100 anni, ma quanto sopravviverà ancora? Soprattutto in America dove il clima socio-politico continua ad avanzare, le donne combattono contro la disuguaglianza ed il diritto di libertà dei propri corpi, l’istituzione Miss America — fondata su principi relativamente superficiali — non pare adeguata oggigiorno e rischia di diventare obsoleta.

Nata nel 1921, ispirata ad una competizione di bellezza di Atlantic City, solamente un anno dopo che le donne ottennero il diritto al voto in America, il ruolo di Miss America nella cultura statunitense è sempre stato alquanto complesso.
Nonostante il fatto che i fans e gli organizzatori mantengono che la competizione possa proseguire in America adattandosi a valori più contemporanei, rimane comunque il dubbio data la natura del concorso. Mentre nei suoi tempi di gloria Miss America si poteva guardare in prima visione, oggi lo show è disponibile solo tramite la piattaforma streaming Peacock di NBC. Popolare negli anni ’60, la trasmissione ha perso 3 milioni di spettatori tra il 2013 ed il 2017 secondo Press of Atlantic City.

Malgrado la complicata relazione tra il programma e gli sforzi costanti delle donne per infrangere il soffitto in cristallo del patriarcato, i fan insistono che la competizione è mal compresa e che possa adeguarsi ai tempi d’oggi.
Nel 2004, l’incoronata Miss America Ericka Dunlap provò a spiegare l’aiuto che la trasmissione dà nel costruirsi una carriera come personalità televisiva nonostante una laurea senza debiti: “Penso che le persone si facciano un’idea sbagliata su cosa rappresenta Miss America perché non è solo basata sul vestirsi bene ed apparire belle per il palcoscenico”.
Ma non tutti condividono la recente direzione della trasmissione verso il progresso. Per alcuni, come nota l’autrice di Looking for Miss America: A Pageant’s 100–Year Quest to Define Womanhood Margot Mifflin, la transizione centrata più verso valori di leadership e talento diminuisce lo scopo originale dello show. “[Miss America] sembra avere le mani legate perché più diventa progressiva, non solo perde la sua identità originale ma diventa sempre meno intrattenente per la gente a cui piace,” dice Mifflin. Nonostante lo sforzo di Miss America di rimanere rilevante al giorno d’oggi ed includersi nel “dialogo col femminismo,” Mifflin osserva che l’organizzazione “sembra sempre provare a stare al passo.”

Altri, invece, non trovano che il progresso di Miss America sia sufficiente. La nota “regola numero sette,” attiva dagli anni ’30 fino agli anni ’50, manteneva che per partecipare le donne dovevano tutte essere “in buona salute e di razza bianca”. Infatti, come esplicita risposta contro la discriminazione raziale l’assenza di diversità, nacque la competizione di Miss Black America nel 1968. Fu solo nel 1984 che Miss America incoronò la prima donna di colore, Vanessa Williams.
Inoltre, nonostante la Presidente e CEO del programma Shantel Krebs affermi che l’organizzazione si “dedica alla diversità, equità ed inclusione,” la competizione non eliminò i giudizi sull’aspetto fisico fino al 2018 grazie all’insistenza dell’ex-Miss America Gretchen Carlson. Da questa svolta, le partecipanti annue sono salite da 5,000 a 6,500.
Ericka Dunlap, pensa che rimanga ancora molto progresso per Miss America e osserva che ancora non ha vinto nessuna donna di origini Latino Americana. Secondo Dunlap l’organizzazione dovrebbe aiutare più partecipanti con limitazioni economiche, pagando per le loro spese sui vestiti e coprendo i costi dell’application, per esempio, per promuovere la partecipazione di donne da differenti situazioni economiche.

In uno sforzo verso tempi più progressivi che sostengono le loro partecipanti, non solo con fama, ma anche tramite supporto monetario per le loro aspirazioni accademiche e professionali, Miss America distribuirà una somma totale di $435,500 (circa EURO 384,422) per borse di studio nella competizione di quest’anno, inoltre a più di $5 milioni (circa EURO 4.4 milioni) assegnati ogni anno nei programmi nazionali, statali e locali.
Pur non essendo ancora soddisfatta del lento progresso di Miss America, Dunlap mantiene la speranza che il messaggio generale diretto alle donne possa cambiare. “Sento che generalmente circola un messaggio sbagliato sul dover scegliere tra essere belle o intelligenti,” dice Dunlap. “È come se le donne debbano per forza scegliere tra i due, e non è affatto così”.