President: Giampaolo Pioli   |   Editor in Chief: Stefano Vaccara

  • Login
VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily Newspaper in the US

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lingua Italiana
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lingua Italiana
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in Spettacolo
May 29, 2021
in Spettacolo
May 28, 2021
0

Carla Fracci: stella brillante della danza classica con l’anima nata per ballare

Diventata regina del balletto romantico riconosciuta nel mondo, ha calcato i palchi dei teatri più importanti, lasciando nella storia un'impronta indelebile

Marinella GuatterinibyMarinella Guatterini
Carla Fracci: stella brillante della danza classica con l’anima nata per ballare

Carla Fracci, world famous ballet dancer. (@ItalyinUAE, twitter)

Time: 4 mins read

Come tutti i grandi, da Verdi a Mozart, mai considerati dalle istituzioni formative con la “i” maiuscola, anche Carla Fracci rischiava di non essere ammessa alla Scuola di Ballo della Scala. Poi, come dice la leggenda, fu accolta in extremis: ultima ruota del carro, non in virtù di un piccolo corpo dotato, ma per un sussurato “l’ha gaà un bel faccin”.

La ballerina Carla Fracci (@padfootbry, twitter)

Quella traballante ammissione, ancora in dialetto milanese, è ormai passata alla storia, come tutta la straordinaria vita di quest’artista che ci ha lasciato in punta di piedi. Senza dire a nessuno della sua malattia, un tumore, Carla che avrebbe compiuto 85 anni il 20 agosto, tenne in gennaio un paio di masterclass, lanciate in streaming su Giselle per il Corpo di Ballo della Scala, inviata con acume dal nuovo direttore scaligero, Manuel Legris. Di certo, per quanto già visibilmente esausta, non si è risparmiata nel mostrare e rimostrare soprattutto alle danzatrici i segreti di un ruolo di cui è stata, e ancora rimane, insuperabile paradigma.

Margrethe Shanne, Yvette Chauviré, Alicia Markova e Carla Fracci in Pas de Quatre (wikimedia)

Come abbia fatto poi a diventare una sorta di “nuova Maria Taglioni”, cioè regina del balletto romantico riconosciuta nel mondo, questo appartiene sia alla sua infaticabile e insaziabile passione per l’arte che aveva scelto, sia allo studio accanito, tecnico e teorico, del periodo romantico cui la sottopose il colto marito Beppe Menegatti, con e per il quale lei ha interpretato un’infinita quantità di balletti.

Forse, senza Beppe, quel “bel faccin” diventato un ventenne corpo flessuoso – pura luce e carisma dal busto in su, e un po’ più fragile nelle gambe, nei piedi privi di un invidiabile collo arcuato – non avebbe strategicamente percorso anzittutto la via di una vera rinascita del Romanticismo sulle punte. Nessuna Giselle, tra le tante che abbiamo ammirato e ammiriamo ancora oggi, sono mai riuscite a farci piangere come lei, nella scena della pazzia della contadinella tradita dal suo amore, quando corre, folle e disperata, nelle braccia della madre prima di soccombere a terra.

Nessuna Giselle, nel secondo atto dello stesso balletto, ha saputo trasformare il suo corpo in un corpo fantasmatico, come lo sognavano i Romantici del 1841, sollevando il tutù nei momenti chiave, avvolgendosi nel suo thulle per disegnare un’icona impalpabile di estrema e spirituale leggiadria.
Grande Carla, divenuta prima ballerina della Scala nel 1958, ma di lì a poco fuggita a New York per diventare, accanto ad Eric Bruhn, un’icona anche ne La Sylphide, ruolo più malizioso, ma non meno attinenete alle sue corde poetiche neo ottocentesche. Sappiamo quanto gli americani l’abbiano amata e incensata, in specie all’American Ballet Theatre.

Ma poi, la figlia del tranviere e di un’operaia che amavano ballare nelle feste popolari e nelle balere, deve aver sentito il richiamo di casa. La nascita di un nuovo progetto, puntigliosamente creato con il marito, fecero di lei la ballerina più famosa anche in Italia. Costituita una compagnia cangiante, la coppia portò il repertorio ballettistico, in ogni recondito angolo del Bel Paese. Camminare con lei per strada, come mi è capitato molte volte, signficava fermarsi ogni volta per un autografo e un sorriso.

Carla Fracci durante un’intervista (wikimedia)

E per molti, tutti direi, Carla è stata il sinonimo stesso di balletto. Non che lavorando non si sia goduta la vita, anzi. Amava mangiare gran piatti di pastasciutta, amava le vacanze, amava i tanti amici artisti: poeti come Eugenio Montale, pittori come Guttuso, scultori come Marini, drammaturghi ed attori, come Eduardo de Filippo, che quando danzò la sua Filumena Marturano, le donò la poltrona di Titina, l’adorata sorella. Tutti erano affascinati dalla sua carismatica personalità, tutti pronti a darle un po’ della loro arte, o dei loro ricordi, forse per avere in cambio anche la carezza della sua voce di velluto.

Carla è stata attrice nel Verdi televisivo e magnifica Giuseppina Strepponi, è stata Tamara Karsavina nel film Nijinskij di Herbert Ross, ha interpretato il Ballerine di Peter Hustinov, sempre con quella speciale naturalezza che derivava dal suo carattere. Se è vero che la danza non mente neppure sulla personalità più nasconta, ebbene a Carla mancava l’affettazione, quell’impettita quanto inutile altezzosità costruita, che ancora è di molte pur brave ballerine. Certo, sapeva benissimo chi era e cosa rappresentava nel mondo, visto che veniva chiamata ovunque, a Cuba come in Giappone, a Parigi come al Bol’šoj di Mosca, ma non amava sentirsi diva o rinuciare alla sua schiettezza di donna capace di ridere a crepapelle, di infuriarsi, di celare i propri pensieri sulla vita, sulla politica, sui mali del mondo.

Avrebbe voluto dirigire il Corpo di Ballo della Scala, invece lo fece al Teatro di San Carlo di Napoli per un anno e per dieci, dal 2000 al 2010, al Teatro dell’Opera di Roma, con gran successo. Aveva un sogno: creare una Compagnia nazionale di balletto, ma non lo realizzò. Si consolò sempre, e non solo per questa occasione, con gli affetti: dal figlio Francesco ebbe due adorati nipotini.

Pur nello scorrere veloce dei suoi spettacoli, anche dedicati a Isadora Duncan, a Zelda Fitzgerald, a Ida Rubinstein, ad Artemisia Gentileschi – l’ultimo ruolo danzato sei anni fa – Tat’jana in un suo indimenticabile Onegin scaligero, ma anche la pluriomicida Lizzie Borden in Fall River Legend di Agnes de Mille, e più volte nella Civiltà (e poi la Luce) del secondo Excelsior di Filippo Crivelli, Ugo Dell’Ara, Giulio Coltellacci e Fabrizio Carpi, Carla ha dato al mondo del balletto una nutriente lezione.

Non si danza per mostrare solo virtuosismo e tecnica, anche se lei ha lavorato forsennatamente sul suo corpo, ma quel quid che nasce da passi e movimenti sentiti, interiorizzati, offerti al pubblico per creare empatia e sentimento.

Inutile dire quale monumento lei sia ora diventata dopo questa morte prevista, ma improvvisa, – una camera ardente è stata aperta nel foyer del Teatro alla Scala oggi dalle ore 12 alle 18 ed è impossibile entrarvi tante sono le persone accorse a renderle omaggio. Ma è importante che di lei rimanga soprattutto l’esempio. Servirà al mondo della danza.Tutta.

Share on FacebookShare on Twitter
Marinella Guatterini

Marinella Guatterini

Saggista e critico di danza e balletto dagli anni Ottanta, è docente di Estetica e Teoria della danza alla Civica Scuola di Teatro “Paolo Grassi” di Milano e responsabile delle attività del Corso Danzatori. Ha scritto e scrive saggi e libri. Ospite, dal 1999, come maître de conference all’Université Paris III – La Sorbonne, dal 2004 ha tenuto corsi di “Metodologia della critica di danza” al Dams dell’Università “Alma Mater” di Bologna per sette anni e di “Scrittura critica” presso l’Università Cattolica di Milano per due anni. Tiene conferenze e ha allestito mostre sulla danza, elaborando altresì progetti speciali.

DELLO STESSO AUTORE

Carla Fracci: stella brillante della danza classica con l’anima nata per ballare

Carla Fracci: Brilliant Ballet Star With the Soul Born to Dance

byMarinella Guatterini
Carla Fracci: stella brillante della danza classica con l’anima nata per ballare

Carla Fracci: stella brillante della danza classica con l’anima nata per ballare

byMarinella Guatterini

A PROPOSITO DI...

Tags: ballettoCarla Fraccicorpo di ballodanzadanza classicaScala Milanoteatro
Previous Post

Biden promette più spesa federale con i soldi delle tasse sui profitti delle imprese

Next Post

L’Onu contro Israele, ma Netanyahu non ci sta: “La vostra è una vergognosa ossessione”

Discussion about this post

DELLO STESSO AUTORE

Danziamo “a riveder le stelle”, boom di ascolti per la Prima del Teatro alla Scala

Danziamo “a riveder le stelle”, boom di ascolti per la Prima del Teatro alla Scala

byMarinella Guatterini
L’ONU celebra con Roberto Bolle e l’Orchestra della Scala il 75°anniversario

L’ONU celebra con Roberto Bolle e l’Orchestra della Scala il 75°anniversario

byMarinella Guatterini

Latest News

Design Day: il made in Italy mette al primo posto la sostenibilità

Design Day: il made in Italy mette al primo posto la sostenibilità

byEmma Pistarino
Biden: “Con Svezia e Finlandia, la NATO sarà più forte”

Biden: “Con Svezia e Finlandia, la NATO sarà più forte”

byMassimo Jaus

New York

Dopo de Blasio il diluvio o il rinascimento? Il futuro di New York e la corsa a sindaco

Bill de Blasio indomito: adesso punta al Congresso

byMassimo Jaus
Usa: 16enne uccisa e due feriti da pallottole vaganti a Ny

Staten Island, paziente ubriaco spara a infermiere sull’ambulanza

byLa Voce di New York

Italiany

Design Day: il made in Italy mette al primo posto la sostenibilità

Design Day: il made in Italy mette al primo posto la sostenibilità

byEmma Pistarino
Su Madison Avenue rivive “La Dolce Vita”  con la festa del Made in Italy

Madison Avenue Relives “La Dolce Vita” with a Party for ‘Made in Italy’

byValeria Robecco
Next Post
Israele e l’annessione di territori palestinesi: per l’ONU gravi le conseguenze

L'Onu contro Israele, ma Netanyahu non ci sta: "La vostra è una vergognosa ossessione"

La Voce di New York

President: Giampaolo Pioli   |   Editor in Chief: Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • EXPAT
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 - 2022
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017

No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • English

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In