Un mese di teatro italiano. Un mese di autori italiani, tradotti in inglese, in uno dei più prestigiosi teatri Off Broadway della città, il Cherry Lane Theatre. Un mese – dal 7 novembre al 3 dicembre – fortemente voluto e appassionatamente curato da KIT-Kairos Italy Theatre, la principale compagnia di teatro italiano a New York, che molti dei nostri lettori hanno imparato a conoscere negli anni. “Abbiamo avuto un’occasione più unica che rara, quella di avere il Cherry Lane Studio tutto per noi per un intero mese”. Lo studio è lo spazio Off-Off Broadway, creato dalla storica direttrice del Cherry Lane, Angelina Fiordellisi.
“Avendo lo spazio per un mese, ho pensato che sarebbe stato bello presentare più di uno spettacolo. Pensiero folle, ma si sa che noi artisti non siamo proprio molto normali.” Così ci dice, ridendo, Laura Caparrotti, fondatrice e direttrice artistica di KIT. Se il progetto può apparire folle, riprendendo le parole di Laura, i tre spettacoli proposti sono tutti estremamente attuali e dunque si può comprendere la voglia di portarli in scena, a sere alternate. Il programma ha il titolo di “AlieNation” e combina i temi trattati dai tre testi: immigrazione – chi non è residente è chiamato “alien” in America – e alienazione. “Ho scelto due testi che parlassero, da punti di vista diversi, di immigrazione e che avessero due uomini e due donne come protagonisti. Il comune denominatore? L’idea della percezione dell’altro. In un’epoca di Fake News, di bombardamenti mediatici, dove chi ha più like o followers ha più ragione, anche quando non è così, dove chi grida più forte è più veritiero, anche quando è molto spesso il contrario, questi tre spettacoli mettono la pulce nell’orecchio, invitano a fermarsi e a riflettere su usi e (mal)costumi di questi tempi.” Il primo spettacolo è un omaggio a Luigi Pirandello di cui si celebrano i 150 della nascita proprio quest’anno. Il testo è “Enrico IV” e il protagonista è Rocco Sisto, attore di Broadway, Off Broadway, film e televisione (ricordiamo “Donnie Brasco”, “Star Trek”, “Carlito’s Way” e successi teatrali come “Quills” e “The winter’s tale” per cui ha ricevuto due Obie Awards). “Abbiamo preso solo le battute di Enrico trasformando uno spettacolo con tanti personaggi in un monologo. Avevo visto fare la stessa cosa Roberto Herlitzka con Amleto ed ero rimasta affascinata dal progetto. Ne ho parlato con Rocco e lui si è buttato a capofitto in questa bella avventura. Il risultato? Abbiamo un personaggio che parla di percezione. Come ci vedono gli altri, quale idea viene loro imposta in modo che percepiscano il mondo nella maniera in cui lo vedono coloro che hanno imposto detta percezione. In un mondo dove tutto è urlato e dove le parole più dette diventano verità a prescindere, questo testo scritto nel 1921 è portatore di concetti che fa bene ripetere.”

Mentre l’Enrico IV verrà presentato da solo, in una sera, gli altri due testi verranno messi in scena uno dopo l’altro, con un solo intervallo di dieci minuti fra i due spettacoli. Sono testi scritti negli ultimi anni da due autori ampiamente conosciuti e premiati in Italia e all’estero. Infatti, entrambi gli autori, Michele Santeramo e Paolo Bignami, sono giunti a New York per la prima volta tramite In Scena! Italian Theater festival NY, il festival di teatro italiano fondato da Laura Caparrotti e Donatella Codonesu, nel 2013. “Nel Festival passano tanti testi interessanti e ogni volta che ne presentiamo uno mi viene voglia di portarlo immediatamente in scena. Ovviamente, le nostre risorse non ci permettono di fare di più, anzi, detto fra me e voi, già facciamo tantissimo, con tanti salti mortali. Dunque, questa occasione è, per me, doppiamente ghiotta perché riesco a portare due testi che mi ronzano nella testa e nel cuore da quando li ho letti.” Il primo, “Storia d’Amore e di Calcio”, tradotto A Story of Love and Soccer, è stato scritto da Michele Santeramo ed è stato presentato durate In Scena! 2014 all’interno di una serie di letture dedicate al calcio. Il testo, scritto in forma di story-telling, narra di due fratelli e di una coppa del mondo clandestina per il controllo di certe aree della città da parte di gruppi criminali, o meglio dire del sottosuolo, formati da gente proveniente da tutto il mondo. La storia viene raccontata dai due fratelli, seduti in un bar, mentre sorseggiano una bevanda. La vicenda, però, contiene un segreto che si scoprirà solo alla fine. Protagonisti di questo spettacolo, Dave Johnson e Eric Gravez, rispettivamente fratello numero uno e due.

L’altro testo è “Il viaggio che non ho mai fatto” di Paolo Bignami, che è il vincitore del Premio Mario Fratti 2017, premio dato ogni anno – all’interno di In scena! – a un testo inedito di teatro italiano. Bignami ha vinto quest’anno con “Il paese delle facce gonfie”, dolcissimo e amaro testo sulla contaminazione industriale. “Il viaggio che non ho mai fatto” parla – come “Storia di amore e di calcio” – di immigrazione. Due donne si incontrano in una stazione deserta. Aspettano entrambe un treno. Da dove vengono? Dove vanno? Ma soprattutto, chi sono? Al pubblico il piacere di scoprirlo. Il testo poetico, divertente e pieno di speranze è interpretato da Carlotta Brentan, nel ruolo di Silvia, e da Paloma Pilar, in quello di Petra. Gli spettacoli vengono presentati a serate alterne al Cherry Lane Studio (38 Commerce Street) dal 7 novembre al 3 dicembre. Per informazioni e biglietti, visitate il sito della KIT a www.kitheater.com oppure chiamate OvationTix a (866) 811-4111.