Richard Gere ha scelto anche Roma per presentare L’incredibile vita di Norman, la pellicola diretta dall’israeliano Joseph Cedar. Nel film, nelle sale italiane dal 28 settembre, l’attore americano interpreta un faccendiere newyorkese alla disperata ricerca di amicizie che possano cambiargli la vita. Quando viene eletto Primo Ministro un uomo a cui anni prima Norman aveva fatto un favore, quel suo bisogno di trovare rispetto e riconoscimento, da sempre desiderati, sembra finalmente arrivato. Forse. Perché in realtà una serie di vicissitudini terranno alta l’attenzione dello spettatore.
“Oggi viviamo in un mondo basato sul compromesso”, racconta Gere in conferenza stampa. “In ogni ambito, dalla politica all’economia fino alla cultura, c’è un gruppo di persone che decidono tutto. E poi ci sono quelli come Norman, ovvero quelli che restano fuori dalla porta e cercano un modo per entrare a fare parte della ristretta cerchia di privilegiati. Ma lui ha un cuore sincero, non è un Madoff che usa le persone. Non è una persona cattiva, non c’è rabbia, risentimento o gelosia per nessuno. Il suo comportamento nasce da una profonda solitudine, capisci presto che non ha niente di subdolo, è solo un mezzo per la sopravvivenza”.
La presentazione del film è stata anche un’occasione, per Richard Gere, per parlare degli Stati Uniti e del suo presidente, Donald Trump. E sul tycoon, Gere ha le idee chiare: “Viviamo in un mondo basato sui compromessi e abbiamo un Presidente degli Stati Uniti che non ha alcun senso morale”. Mentre riguardo alla questione dell’immigrazione, l’attore americano è convinto che l’Italia non debba essere lasciata sola nell’accogliere i migranti: “È un compito che devono svolgere anche il resto d’Europa e gli Usa”.
Negli Stati Uniti, l’interpretazione di Norman è stata considerata da Oscar. È arrivato finalmente il momento per l’attore di Pretty Woman di ricevere l’ambito premio? “Una cosa è certa”, afferma Gere, “l’Oscar mi servirebbe soprattutto per realizzare più film indipendenti.”
Riprese, montaggio e sottotitoli a cura di Stefano Amadio
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