Dal 9 al 19 giugno 2017 torna a Bologna il grande cinema biografico con Biografilm Festival, il primo evento internazionale interamente dedicato ai racconti di vita. Al tema della rivoluzione digitale con il suo ingresso prepotente e pervasivo nella vita quotidiana e professionale di noi tutti, se ne si affiancherà un altro: la danza, con una selezione di film dedicati, sia di fiction che documentari, che costituiranno una sorta di filone tematico interno alle altre sezioni del festival.

Sarà infatti La Danseuse di Stéphanie Di Giusto, ad aprire il festival alla presenza della regista e della poliedrica Soko, interprete di Loïe Fuller, la grande protagonista della meravigliosa Parigi dei primi del Novecento, capace di rivoluzionare la sua epoca e la nostra. È stata un vero punto di riferimento per un’intera generazione di artisti: Toulouse-Lautrec, Rodin e i fratelli Lumière la ammiravano devotamente.

Si prosegue con l’Opéra di Jean-Stéphane Bron, la vita dietro le quinte del grande teatro di Parigi seguendo le vicende di una delle sue stagioni più complesse di sempre. Bobbi Jene di Elvira Lind racconta la vita dell’omonima ballerina, mentre Move! Dance Your Life è un viaggio poetico a passo di danza in giro per il mondo diretto da Fanny Jean-Noël.

Il concorso internazionale schiera dieci anteprime provenienti da tutto il mondo. Quanta forza ci vuole per sognare quando fuori scoppiano le bombe? In Nothingwood di Sonia Kronlund, il protagonista Salim è un creatore di storie in una terra perennemente in guerra che sicuramente non è né Hollywood, né Bollywood. Il dialogo tra Iggy Pop e Michel Houellebecq incentrato sul confine sottile tra individualità, eccentricità e follia, è raccontato in To Stay Alive: A Method di Arno Hagers, Erik Lieshout e Reinier van Brummelen.

La sezione Contemporary Lives, dedicata a personaggi e temi che hanno maggiormente segnato il nostro presente, propone Stranger in Paradise di Guido Hendrikx. Gruppi di giovani migranti appena arrivati nei Paesi Bassi vengono “intervistati” dall’attore Valentijn Dhaenens, che impersona un addetto ai servizi sociali: al primo gruppo spiega quanto i migranti costino all’Europa, quali rischi portino e perché gli europei non li vogliono; al secondo gruppo dipinge un’immagine idilliaca dell’Europa in cui i migranti sono accolti a braccia aperte e sono messi in condizione di realizzare i loro sogni e al terzo gruppo pone domande burocratiche, sulle procedure seguite per arrivare e il diritto d’asilo. Lindy Lou, Jurée numéro 2 di Florent Vassault getta invece un’ombra sinistra sull’operato dei giurati che votano negli Stati Uniti per la condanna a morte degli imputati.

Non mancano le opere prime, con quasi tutti titoli in anteprima mondiale. È un film d’esordio Il principe di Ostia Bronx di Raffaele Passerini, su Dario Galetti Magnani, “principe” della spiaggia nudista di Capocotta, vicino Roma.

Infine nella sezione Biografilm Europa, troviamo, fra gli altri, Après la guerre di Annarita Zambrano, la storia di Marco, rifugiato in Francia dopo la condanna all’ergastolo per l’omicidio del professor Biagi firmato dalle Nuove Brigate Rosse. E il film polacco-britannico All These Sleepless Nights di Michal Marczak, miglior regia al Sundance Film Festival, che racconta, attraverso lo sguardo dei giovani, una Varsavia che ha voglia di lasciarsi i traumi del passato alle spalle.

Tom of Finland di Dome Karukoski, sull’appassionante vita di questo illustratore e disegnatore di immagini omoerotiche, vera e propria icona dell’arte gay. Tra le proposte di Biografilm Art e Biografilm Music, grande attesa per l’anteprima italiana di Manifesto film diretto dall’artista e regista Julian Rosefeldt in cui Cate Blanchett interpreta 13 ruoli diversi, e Shot! The Psycho-Spiritual Mantra of Rock di Barnaby Clay, che celebra il fotografo delle star della musica, Mick Rock.
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