In concomitanza con la XV Settimana della Lingua Italiana nel Mondo a Palazzo Medici-Riccardi a Firenze, il 20 ottobre si svolgerà il convegno Riparliamone: la lingua ha valore promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in collaborazione con il Comune di Firenze.
L’evento, a cui partecipano il sindaco di Firenze Dario Nardella, la vice presidente della Regione Toscana Monica Barni e i sottosegretari Mario Giro (MAECI) e Gabriele Toccafondi (MIUR), rappresenta una importante occasione per presentare i primi risultati del processo avviato con gli Stati Generali della Lingua Italiana, lo scorso ottobre 2014, e sull’azione di promozione dell’Italiano con il coinvolgimento del mondo delle imprese.
Nel corso dell’incontro, il direttore generale per la Promozione del Sistema Paese, Andrea Meloni, presenta un quadro e lo stato dell’insegnamento della lingua italiana nel mondo condotta secondo i nuovi criteri evidenziati dagli Stati Generali, fornendo i numeri degli studenti, dati e aggiornamenti sui progetti in corso nella rete estera (Istituti di Cultura, scuole italiane all’estero, corsi, Università con esempi per aree geografiche). A Firenze verranno in particolare, presentati il progetto del Portale della Lingua Italiana nel mondo; l’inserimento nelle Università estere dei laureati in didattica dell’italiano per stranieri; l’albo degli italofoni; lo sviluppo della certificazione di competenza linguistica; il gruppo di lavoro consultivo per la promozione della cultura e della lingua italiana all’estero; l’aggiornamento e la formazione dei docenti e dei lettori.
Il mondo delle imprese, è rappresentato da importanti attori del sistema economico, che toccano il tema – emerso con forza negli ultimi anni – del rapporto tra la diffusione della lingua italiana e i settori produttivi. Il valore della lingua, che dà il titolo all’iniziativa, richiama l’importanza assunta nel campo economico e commerciale e mediatico dalla forza evocativa della parola. Dalla moda all’enogastronomia, dall’architettura e l’arte alla musica e al design. Il “parlare italiano” viene sempre più usato nelle strategie di comunicazione, a livello mondiale, per sottolineare il legame con l’Italia e garantire a marchi e aziende quel valore aggiunto che risponde al nome di made in Italy.
Sempre più spesso aziende straniere ricorrono a messaggi pubblicitari che usano l’Italiano per sedurre il consumatore e attirarlo verso prodotti che si richiamano all’estro e al tessuto produttivo italiani. L’incontro di Firenze, con un orientamento attento al rapporto tra cultura e impresa, si propone di mettere in luce gli aspetti connessi al rapporto tra i prodotti della creatività e il linguaggio che lo presenta al mondo.