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August 5, 2015
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August 5, 2015
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A New York sulle tracce della storia del cinema

Chiara BarbobyChiara Barbo
Time: 6 mins read

I newyorchesi camminano molto. E così pure i turisti che durante tutto l'anno, ma soprattutto d'estate, si riversano a milioni per le strade di Manhattan. 

Sì, c'è la metropolitana, ci sono traghetti, yellow cabs, water taxi, bici a noleggio, monopattini, c'è Uber, ci sono i rickshaw (una specie) e le carrozze trainate dai cavalli (non per molto), e c'è una rete fittissima di autobus che ti portano ovunque. Ma la verità è che New York è una città che si vive a piedi, e lo sanno bene guide e operatori turistici che da anni organizzano svariati walking tours della città.  

Tour generalisti, tour tematici, tour cinematografici. 

Per cinéphiles e spettatori di tutto il mondo, un bel modo di conoscere la città è proprio attraverso i film, quei film che la città ce l'hanno mostrata e raccontata, quei film che ci hanno catapultato con Audrey Hepburn dietro alle vetrine di Tiffany & Co. e con King Kong in cima all'Empire State Building. Non solo i monumenti più famosi, immortalati dalla macchina da presa a fare da sfondo ad attori più o meno not, e più o meno bravi, ma soprattutto quell'idea di New York data dalle sue strade, dai piccoli negozi a gestione familiare che resistono ai grandi centri commerciali, dai community garden che si aprono inaspettati fra i grattacieli, e più di ogni altra cosa dai suoi quartieri. Sì, perché New York è un agglomerato di quartieri, uno accanto all'altro, ma ciascuno con la sua personalità distinta, la sua storia, le sue facce, le sue specialità gastronomiche portate qui dai primi immigrati, in tempi che sembrano lontanissimi.

set

I mezzi di uno dei tanti set cinematografici che si incontrano per le strade di New York

La maggior parte dei film hanno naturalmente usato diverse location sparse nella città e le hanno appiccicate insieme, riportandoci un'“idea” di New York più che un racconto veritiero della città. Ma tanto basta, New York è anche questo, è un'idea che il cinema ha contribuito a creare. Ci sono poi altri film, che meglio di qualunque saggio, guida o romanzo hanno raccontato una storia di quartiere, uno dei tanti quartieri di Manhattan, o di Brooklyn, o del Queens. 

Chi viene in vacanza solo per pochi giorni solitamente rimane a Manhattan, ma ci sono tante Manhattan, e i tour nelle location dei film più noti girati nei vari quartieri sono un ottimo modo per scoprire il cinema e la città.

Tra Riverside Park e Central Park, c'è l'Upper West Side, uno dei quartieri più “intellettuali” di Manhattan, abitato da ebrei modern orthodox e scrittori, è il quartiere di Woody Allen (perché ha ambientato qui diversi suoi film e per affinità: strano ma vero, Woody Allen abita da anni dell'Upper East Side!), dell'American Museum of Natural History e di Zabar, uno dei templi della gastronomia newyorchese.  Dal piccolo Shop Around the Corner ricostruito dentro al celebre (ormai chiuso) Maya Shaper’s Cheese and Antiques al delizioso Cafe Lalo, il quartiere è stato il set della commedia romantica You’ve Got Mail , con Meg Ryan e Tom Hanks, ma anche di grandi classici come The Odd Couple (La strana coppia, con gli indimenticabili Walter Matthau e Jack Lemmon) e The Apartment (L'appartamento, sempre Lemmon, questa volta con Shirley McLaine, diretto dal meraviglioso Billy Wilder), e il sempre inquietante Rosemary’s Baby, ambientato nel Dakota Building e interpretato da Mia Farrow – rappresentante doc dell'Upper West Side.

Tiffany

L’immagine iconica del film “Breakfast at Tiffany”

Dall'altra parte di Central Park, c'è quello che tradizionalmente è il quartiere elegante dello shopping newyorchese ma anche dei musei più importanti, l'Upper East Side, che nel corso degli anni ha visto le più grandi stelle del cinema recitare nelle sue strade e nei suoi splendidi palazzi di fine Ottocento e inizi Novecento, primo fra tutti il Plaza Hotel. Marilyn Monroe, Audrey Hepburn, Dustin Hoffman, Robert Redford, Leonardo Di Caprio, Meryl Streep, hanno tutti contribuito a creare il glam di questa parte della città. Qualche titolo? The Seventh Year Itch (Quando la moglie è in vacanza), Marathon Man (Il maratoneta), The Way We Were (Come eravamo), Love Story, Serendipity, Kramer vs Kramer (Kramer contro Kramer), The Great Gatsby (Il grande Gatsby). E Breakfast at Tiffany’s (Colazione da Tiffany), naturalmente.

Se vi trovate tra Lexington e la 52a strada, guardate sul marciapiede, e scorgerete una grata della metropolitana, quella stessa grata che rese celebre Marilyn… 

NYPL

Un’immagine degli interni della New York Public Library di Bryant Park, utilizzata come set di tantissimi film

Qualche strada più giù si apre il cuore scintillante di New York, quella Midtown che rappresenta la quintessenza dell'immaginario cinematografico di Manhattan, con le luci di Times Square e del Radio City Music Hall, l’albero di Natale del Rockefeller Center e l’Empire State Building, ma anche della New York Public Library. Migliaia di film hanno usato come set almeno un palazzo, una strada, un angolo di Midtown: King Kong, Midnight Cowboy (Un uomo da marciapiede), Taxi Driver, Tootsie, Radio Days, Superman, Leon, Sleapless in Seattle (Insonnia d’amore), Home Alone 2: Lost in New York (Mamma ho perso l’aereo: mi sono smarrito a New York ), Men in Black, Vanilla Sky, The Devil Wears Prada (Il diavolo veste Prada), The Day After Tomorrow. Nominatene uno, e avrà almeno una scena girata da queste parti. 

Poi diventa difficile: Gramercy, Chelsea, West Village, Tribeca, Soho, Little Italy, Chinatown, East Village, Lower East Side. Sono le tante facce di Manhattan, di quella downtown che comincia qui e poi scende giù verso la punta dell'isola, sono quartieri che si espandono uno dentro l'altro, eppure ciascuno è un quartiere a sé, riconoscibile all'istante: ciascuno ha il suo stile, i suoi odori, i suoi abitanti. C'è la vecchia New York degli immigrati del Lower East Side, quella alternativa del Greenwich Village degli anni Sessanta e quella rock dell'East Village, c'è la chiassosa e dilagante Chinatown, ci sono le boutique di Soho, le strade (ridotte a due) di Little Italy accanto all'esclusivo Gramercy Park, alle gallerie d’arte di Chelsea, al cinematografico Tribeca. La caserma dei pompieri di Varick Street reinventata centrale degli Acchiappafantasmi, l’eccitante Katz Delicatessen di Harry e Sally e il il Caffe’ Reggio frequentato da scrittori e musicisti  squattrinati del Village si trovano fra queste strade, in quartieri che, più di altri, portano le tracce delle profonde trasformazioni storiche e sociali della città, dove sono stati girati film che attraversano tutti i generi e gli stili: da T Raging Bull (Toro scatenato) a Inside Llewyn Davis (A proposito di Davis), passando per The Godfather (Il Padrino),When Hayy Met Sally ( Harry ti presento Sally), Sid and Nancy, Zoolander, Ghostbusters e tanti, tanti, tanti altri.  Ma non Gangs of New York: un film che pure è tutto ambientato quaggiù e ci racconta la New York multietnica, misera e feroce dell'epoca, è stato (quasi) tutto girato a Cinecittà.

Un'immagine del film I am Legend

Un’immagine del film “I am Legend”

Down, down, downtown. Nel nucleo più antico dell’isola di Manhattan si trovano i luoghi simbolo di New York: la statua della Libertà, il ponte di Brooklyn, Wall Street. La New York da cartolina, dei gadget, ma anche della finanza e dei pionieri, ha fatto da sfondo ai film più vari: Wall Street (of course), e The Wolf of Wall Street, Men in Black, i giardini di Battersea Park calpestati da una giovanissima Madonna in, Desperately Seeking Susan (Cercasi Susan Disperatamente), il traghetto che attracca da Staten Island con a bordo Melanie Griffith in Working Girl (Una donna in carriera), ma anche i luoghi apocalittici di I Am Legend (Io sono leggenda), e famose serie TV tra cui Law & Order, pilastro delle serie televisive girate in città che, fra serie originale e spin off, per 25 anni ha dato lavoro a decine di migliaia di attori e comparse newyorchesi.

Ma, si diceva, per una passeggiata tra set e film location, non c'è solo Manhattan. Brooklyn, la Brooklyn di Do the Right Thing (Fa' la cosa giusta), Saturday Night Fever (La febbre del sabato sera) e Brighton Beach Memoirs, che da tempo sta vivendo un revival cinematografico senza precedenti. 

La prossima volta quindi, si prende la metropolitana: ultima fermata Brooklyn, Last Exit to Brooklyn, come recitava il film….

 

 

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Chiara Barbo

Chiara Barbo

Scrivere di cinema o scrivere il cinema? Possibilmente tutti e due. Dalla critica cinematografica alla sceneggiatura passando per la produzione, al di qua e al di là dell'oceano, collaboro con La VOCE di New York e con Vivilcinema, con la Pilgrim Film e con Plan 9 Projects. E anche con altri. Ma per lo più penso, immagino, ricerco, scrivo, organizzo in modalità freelance. Insieme a tanti altri, faccio parte della giuria del David di Donatello. New York è stata una scelta. New York è intensa, vitale, profonda e leggera, pacchiana e intellettuale, libera, creativa, è difficile, è bellissima, ed è la città più cinematografica del mondo.

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