Nino Manfredi è stato una di quelle figure meravigliose che hanno rappresentato il meglio del nostro paese. Nel decennale della sua scomparsa, Bulgari Boutique di New York ospita Nino! Omaggio a Nino Manfredi, una bella mostra fotografica dedicata al grande attore italiano. Organizzata dalla famiglia Manfredi, la mostra di New York rappresenta un’anticipazione della mostra più estesa che si aprirà a Palazzo Braschi a Roma, il 13 novembre. Una bella occasione per presentare ai newyorchesi due volti celebri di un’Italia bella, positiva e creativa: Bulgari (sebbene ora di proprietà francese, rimane noto in tutto il mondo come brand italiano) e, naturalmente, Nino Manfredi.
Nino Manfredi è stato sicuramente uno degli attori più amati, ma anche uno degli artisti più completi, un uomo con una carica umana meravigliosa, che ha dato cuore e anima ai personaggi che ha interpretato, al cinema e in teatro, ma anche in televisione – chi non ricorda il suo Geppetto nel Pinocchio televisivo diretto da Luigi Comencini? Si, perché “solo Nino era in grado di far recitare anche un pezzo di legno!”, ricorda la moglie Erminia Manfredi. “Ho avuto la fortuna e il privilegio di vivere accanto a un grande attore ed essere testimone della sua ininterrotta ricerca espressiva per quasi mezzo secolo”, scrive nella sua introduzione alla mostra. “La crescita artistica e umana di Nino sono sempre andate di pari passo. Il suo attingere alla vita per trarne ispirazione e guida nella creazione dei suoi personaggi, è stato uno dei processi più affascinanti ed emozionanti che abbia avuto il privilegio di conoscere”.

Erminia Manfredi, la moglie del grande attore, era presente all’inaugurazione da Bulgari
Erminia Manfredi era presente all’inaugurazione della mostra il 23 ottobre, insieme alla figlia Roberta e alle nipoti, negli spazi della boutique Bulgari sulla Fifth avenue, dove le splendide foto di scena erano esposte accanto ai gioielli e agli accessori moda uomo, in una collezione composta ed elegante, dove il volto, lo sguardo, i gesti di Nino Manfredi riempivano lo spazio, creando rimandi, divertenti giustapposizioni, lasciandosi guardare e facendoci andare con il ricordo ai tanti film che Nino ha meravigliosamente interpretato: Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa?, In nome del papa re, C'eravamo tanto amati, per citarne solo alcuni, e ancora uno dei suoi primi film da protagonista, Caporale di giornata, e le sue regie per il cinema: fra tutte, Per grazia ricevuta.
Prima del cinema, per Nino c'erano stati il teatro di rivista e la commedia musicale, la radio, la TV con Canzonissima. C'era stato Rugantino, proprio qui a New York. “Era stato un trionfo nei teatri non solo italiani – come ricorda Erminia Manfredi – ed è proprio il mio primo ricordo di New York, erano i primi anni Sessanta, venimmo qui per il Rugantino, che Nino fece a Broadway. È stata un'emozione immensa, e il ricordo, ora che sono qui, è più che mai vivido e intenso”.
E tra il chiacchiericcio dei presenti e i riti perpetui di ogni inaugurazione – aperitivi, prosecco, conoscenti che si ritrovano in queste occasioni – le note discrete della colonna sonora di Pinocchio, la voce di Nino che canta, le fotografie alle pareti dei diversi livelli del negozio che rimandano a quello che è stato il nostro cinema più bello, quello fatto da grandi artisti ed eccellenti artigiani, quello più onesto, che raccontava l’Italia e gli italiani, quelli rimasti e quelli che se n’erano dovuti andare, come racconta Pane e cioccolata di Franco Brusati, il film (del 1973) presentato nella sua versione restaurata proprio all’inaugurazione della mostra, presso il Paley Center for Media. Quando eravamo migranti, quando si andava in Svizzera e in Germania a fare i camerieri, quando ci chiamavano “spaghetti e mandolino”, e degli italiani che partivano pochi parlavano italiano: tanti dialetti, tanto lavoro, parecchie umiliazioni, e tanta nostalgia. Adesso, per gli italiani che partono e che arrivano, è un’altra storia, in America è un’altra storia. Eppure Pane e cioccolata, e soprattutto Nino Manfredi in quel film, fanno ancora pensare, e stringere il cuore.
La mostra si può visitare ogni giorno fino al 6 novembre e non è l'unico omaggio che la comunità italiana a New York ha dedicato al grande Manfredi: lo stesso 23 ottobre, al Paley Center for Media è stato proiettato Pane e cioccolata. La Casa Italiana NYU Zerilli-Marimò ha invece proiettato, venerdì 24, il documentario sulla performance newyorchese del 1964 nella produzione del Rugantino. A entrambi gli eventi ha partecipato anche Erminia Manfredi.