Ancora una volta, quest’estate, è andata in scena la divertente stagione del Globe Theatre, il teatro elisabettiano di Villa Borghese, inaugurato nel 2003, grazie al sostegno della Fondazione Silvano Toti. Il cartellone della struttura è da sempre interamente dedicato all’opera di William Shakespeare e la direzione artistica è stata affidata da subito a Gigi Proietti. Ricordo che, all’inizio, qualcuno storceva un po’ il naso, considerando la formazione dell’attore troppo romana e, comunque, fortemente circoscritta ai confini nazionali e, quindi, assolutamente non all’altezza di un simile e impegnativo compito.
"Sarebbe stato meglio affidargli la direzione del teatro Ettore Petrolini", disse allora qualche critico più scettico, scuotendo in modo categorico la testa.
Ma il grande Gigi, come spesso ha fatto nella sua carriera, ha sconfessato immediatamente tutti i suoi denigratori. Da undici anni, infatti, il piccolo teatrino ha rappresentato, una dopo l’altra, tutte le più belle opere del commediografo inglese, coinvolgendo sempre più spettatori e appassionati.
Quest’anno ricorreva il 450° anniversario dalla nascita dello scrittore e Proietti ha voluto festeggiarlo nel migliore dei modi. Dall’8 luglio al 3 agosto è andata in scena una versione molto particolare di Romeo e Giulietta, per la regia dello stesso Gigi e la traduzione di Angelo Dallagiacoma. Sulla scena recitava un gruppo di attori molto giovani, mentre la storia si snodava in due epoche diverse. Nella prima parte, ambientata ai nostri giorni, ci trovavamo in un festoso ballo in maschera con un Mercuzio e i suoi amici che si esprimevano a tempo di Rap e una Giulietta appassionata di Rock. La seconda parte dello spettacolo ci trasportava invece in un altro mondo, un’epoca lontana dove nessuno dei giovani supera il confine della maturità e nessun adulto riesce a guidarli lungo la difficile strada della formazione. Non vi sembra tutto molto attuale, dati i tempi che corrono?
Dal 6 al 17 agosto è andato in scena, per l’ottavo anno consecutivo, Sogno di una notte di mezza estate, in omaggio allo scomparso Riccardo Cavallo che aveva curato la regia delle precedenti versioni. Ancora una volta sono risultati affascinanti i linguaggi diversi che si intrecciavano sulla scena: quello delle fate, con rime sciolte, canzoni e filastrocche e quello degli amanti, intriso di liriche d’amore. Dal 22 agosto al 7 settembre è invece stata la volta di Molto Rumore per nulla, per la regia di Loredana Scaramella, con traduzione e adattamento della stessa regista e di Mauro Santopietro. La famosa commedia non è altro che una lunga riflessione, spesso brillante e divertente, su come una difficoltà della vita possa trasformarsi in un’improvvisa occasione di riflessione e, quindi, di crescita.
Dall’11 al 18 settembre è andato in scena Pene d’amor perdute, per la regia di Alvaro Piccardi. Lo spettacolo, nato qualche anno fa come saggio di fine anno per gli allievi della scuola in cui il regista insegnava, si è trasformato poi in spettacolo vero e proprio, con gli stessi attori che si sono infine diplomati. Si è vista una regia piena di idee, di umorismo, di giochi. I sedici giovani attori in scena si sono rivelati molto ben preparati e affiatati, in un gruppo davvero unito e divertente da vedere.
Dal 19 settembre, poi, è stata la volta dell’inedito Shakespeare Fest, tre giorni interi di proiezione di cortometraggi tutti dedicati allo scrittore inglese. La rassegna è stata creata e ideata da Carlotta Proietti e Daniele Dezi e sono stati davvero moltissimi i corti selezionati tra i centinaia inviati da giovani e appassionati film maker italiani e stranieri. Tra i tanti proiettati segnaliamo: Ammazziamo tutti gli avvocati, con Pietro De Silva, Starfford Upon Avon con Giorgio Albertazzi, Psicko Shakespeare, con Alessandro Haber, Ultime notizie, con Stefano Ambrogi, Romeo e Giulietta in San Lorenzo, con Erica Zambelli. A presentare il nuovo evento è salito sul palco lo stesso Proietti, tra l’entusiasmo e gli applausi del numeroso pubblico presente.
La speranza è che, nei prossimi anni, il grande attore e regista romano non perda mai la voglia e l’entusiasmo e continui a dedicare energie ed idee sempre più brillanti all’organizzazione e all’allestimento delle opere rappresentate in questo piccolo teatro, una vera chicca nel cuore di Roma. Grazie, Gigi. Sono convinto che lo stesso Shakespeare sarebbe davvero fiero di te.